C’è qualcosa di senza tempo nella musica e nei musicisti che riescono a catturare l’essenza di un’epoca e farla propria, e Alice Cooper è l’incarnazione perfetta di questa magia. Il suo horror-glam rock teatrale continua a risuonare in ogni generazione e, nonostante la veneranda età di ben 76 anni, continua a rappresentare quell’energia oscura che non solo permea gran parte del nostro universo, ma anche l’essenza di un certo modo di vivere la musica. Questo spirito inalterabile è ciò che rende ogni suo concerto un evento unico e indimenticabile, e noi oggi ve lo raccontiamo!  

Io e il mio fedele compagno di concerti Alberto arriviamo al Parco San Valentino appena aprono i cancelli, alle 18.00, prontissimi per l’unica data italiana del padre dello shock rock, Alice Cooper. L’appuntamento è incluso nel programma del Pordenone Blues Festival. Con nostra sorpresa, troviamo una festa a tema horror in pieno svolgimento. La zona è gremita di persone in costumi stravaganti e terrificanti e l’atmosfera sembra uscita direttamente da un incubo. È risaputo che Alice Cooper adora l’horror, quindi l’atmosfera del suo show è già palpabile fin dall’inizio! 

Alice Cooper: il padre dello shock rock

Ore 21.30: due suonatori di campane incappucciati con una maschera da medico della peste bubbonica fanno il loro ingresso, creando un’introduzione da brividi. L’atmosfera si accende quando cade il sipario, rivelando un finto titolo di giornale gigante con scritto, “The Italian Chronicle“, “BANNED IN ITALY! Alice Cooper Trial Set: for Deeds Against Humanity“.

In cima alle scale specchiate laterali del palco, il bassista Chuck Garric e il chitarrista Tommy Henriksen, munito di una Gibson SG, hanno preso posizione, preparando il terreno per l’entrata in scena del frontman. Dal telone bianco si intravede la sagoma di Alice Cooper, ed eccolo fare la sua entrata. In cilindro, cappotto e con il suo trucco caratteristico, con anche una spada da pirata, la rockstar ci stupisce fin da subito.

Accanto a lui, i chitarristi Ryan Roxie con una Relic Guitar e Nita Strauss con la sua immancabile Ibanez JIVAX2-GH Nita Strauss Signature iniziano con il crudo rock di Lock Me Up dall’album classico degli anni ’80 Raise Your Fist and Yell, che si trasforma poi in Welcome to the Show, estratto dall’ultimo album Road. Tutti i membri della band sono in continuo movimento, intrecciandosi con l’orbita di Cooper, saltando su e giù da una piattaforma rialzata parallela al bordo anteriore del palco.

Ibanez JIVAX2-GH Nita Strauss

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Gibson SG 61 Standard Classic white

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La folla canta insieme alla band No More Mr. Nice Guy, seguito dai potenti brani I’m Eighteen e Under My Wheels, pieni di assoli di chitarra, suonati alternativamente dai vari chitarristi presenti sul palco. La scena è esilarante: ogni membro della band si avvicina ad Alice a turno e, dopo qualche istante, lui li scaccia via con teatralità, per fare spazio al prossimo.

Hey Stoopid è esplosiva, con aggiunte vocali di sottofondo e il cowbell del batterista. La folla canta a squarciagola il ritornello, mentre l’assolo finale di Nita Strauss fa riferimento al riff di Layla di Clapton, strappando sorrisi al pubblico.

Department of Youth continua la parata di successi e Snakebite vede Cooper con un vero pitone al collo. Feed My Frankenstein permette a Nita Strauss di dare sfogo al suo stile con il whammy, mentre Sobel si scatena alla batteria. La comparsa del mostro di Frankenstein su trampoli aggiunge un tocco teatrale e divertente alla performance.

Gibson 58 Korina Explorer BG VOS

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Ibanez KIKOSP3-TEB

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Pulsing synth introduce il grande successo Poison, con i cori soffusi della band e Cooper che gioca con i testi per coinvolgere il pubblico. Il Black Widow Jam include un segmento narrato da Vincent Price dal film Alice Cooper: Welcome to My Nightmare, per poi lasciare spazio a Nita Strauss. La chitarrista sfoggia tutta la sua maestria col tapping, incantando il pubblico.

Gli elementi teatrali aumentano con Ballad of Dwight Fry, con Alice avvolto in una camicia di forza, per arrivare poi dal lancio di coltelli alla scena della ghigliottina, con Sheryl Cooper vestita da Maria Antonietta che partecipa alla decapitazione iconica di Alice Cooper.

Dopo questo, la band esegue I Love the Dead, con un interludio ritmico che ricorda molto i Megadeth degli anni ’80. Alice Cooper riappare quindi in cima a un enorme podio, adornato con bandiere americane, per concludere il set principale con Elected, reso ancora più comico dal contesto politico attuale. Alla fine della canzone, giganteschi coriandoli nei colori della bandiera americana sono sparati sul pubblico, creando un finale spettacolare e coinvolgente.

L’encore arriva rapidamente con l’immortale School’s Out, con tanto di palloncini giganti che Alice fa esplodere con una spada, creando una nube di coriandoli colorati. Infine, la rockstar presenta i membri della band con un tocco di ironia, concludendo con “may all of your nightmares be horrific, goodnight”

Non è stato un semplice concerto: è stata un’epica fusione di teatro e cabaret, un’esperienza unica che solo Alice Cooper può offrire al pubblico. Ogni momento dello show ha combinato musica straordinaria, performance teatrali e una buona dose di umorismo, rendendolo indimenticabile e incredibilmente divertente. Alice Cooper ha dimostrato ancora una volta di essere un maestro del palcoscenico, capace di trasformare un concerto in un vero e proprio spettacolo che lascia il pubblico estasiato.

Scaletta del concerto: 

  1. Lock Me Up
  2. Welcome to the Show
  3. No More Mr. Nice Guy
  4. I’m Eighteen
  5. Under My Wheels
  6. Bed of Nails
  7. Billion Dollar Babies
  8. Snakebite
  9. Be My Lover
  10. Lost in America
  11. Hey Stoopid
  12. Welcome to My Nightmare
  13. Cold Ethyl
  14. Go to Hell
  15. Poison
  16. Feed My Frankenstein
  17. Black Widow Jam
  18. Ballad of Dwight Fry
  19. I Love the Dead
  20. Elected
  21. (Bis) School’s Out

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Leonardo Maschio