Oggi ci spingiamo oltre con la potenza del nostro assolo e ve ne presentiamo uno che ha un approccio più moderno al blues rispetto alle versioni che abbiamo presentato finora. E proprio come nell’ultimo episodio del workshop sulla Chitarra Blues, le terze maggiori – oltre alla scala blues – giocheranno un ruolo molto importante nel plasmare il suono.

Per farla breve, ecco prima di tutto la traccia.

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Moore Blues

Ed ecco lo spartito/Tablatura da stampare.

Analisi

Iniziamo l’assolo con un bel passaggio fluido. Uso due note di passaggio come punto di partenza (A/10° tasto corda B, E/9° tasto corda G), da cui scivolo “in un lampo” nelle note di destinazione, che si trovano entrambe nella 5° posizione della scala blues di A.

NB: le note di passaggio si riconoscono dal loro gambo, che è tagliato da una barra. La loro unica funzione è quella di costituire la base per diversi elementi tecnici.

La quarta battuta del blues è un po’ più strana. Il lick utilizzato si muove cromaticamente attraverso le posizioni e presenta note di passaggio piuttosto insolite. La seguente illustrazione può dare un’idea dell’insieme.

Le note che si suonano in coppia sono state contrassegnate con lo stesso colore. Le note C, D e A fanno parte della scala Blues in A per definizione. Invece, le note C#, A# e B sono chiamate in questo contesto note cromatiche di passaggio.

Consigli

Coloriamo la fine della battuta con l’uso della terza maggiore dell’accordo di A7 (C#, 6° tasto corda G). La blue note che segue (Eb, 6° tasto corda A) conduce con sicurezza al D, la radice dal sapore deciso dell’accordo D7 delle battute cinque e sei, ma non è tutto: la seconda battuta della parte in D viene modellata con una linea che si basa molto sull’effetto del suono del F#, la terza maggiore dell’accordo D7. Ecco una panoramica delle scale utilizzate:

Anche da un punto di vista puramente tecnico, la base ha ancora molto da offrire. Se non avete ancora avuto esperienza nell’esecuzione di linee le cui note sono fatte suonare esclusivamente con l’uso di hammer-on e pull-off (legati), vi consigliamo di utilizzare la prima parte dell’esecuzione come allenamento. All’inizio suonate il pattern molto lentamente e cercate di far suonare le note nel modo più forte e preciso possibile. Ma ricordate: prima di riuscire ad aumentare il tempo senza perdere pulizia, possono essere necessarie alcune settimane. La pazienza è la base qui!

All’ottava battuta, le cose si fanno davvero interessanti. I bending all’unisono rapidissimi nel migliore stile di Gary Moore (anche Santana ama farlo) ci accompagnano lungo la tastiera e aumentano a dismisura la tensione dell’assolo. Tecnicamente, il tutto funziona così: si suona l’ottavo tasto della corda B (G) con una pennata discendente e poi si tira su di un tono intero (A). Una volta fatto questo, suonate la corda E. Lavorate sulla nota al 5° tasto (anch’essa un A, da cui il nome unison bend!) per tre volte con una pennata in alto, una in basso e una in alto. Il tutto è poi ripetuto in altre tre posizioni e il gioco è fatto.

NB: una nota del lick non è inclusa nella scala Blues di A. Il B della seconda sezione del nostro Unisonso Bending è fuori dalla scala, ma è molto comune in relazione alla Scala Blues. Perché non provate voi stessi il suono di questa nota sulla traccia jam del blues? Eccola già pronta.

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Heavy Blues Jam Track

Nelle battute nove e dieci, gli accordi di E7 e D7 sono suonati con una miscela di suoni e di terze adeguate alla scala Blues di A. Il resto è standard.

Divertitevi a esercitarvi e preparatevi per l’ultima puntata del nostro workshop [Linkare articolo 89.5], perché sarà molto, molto interessante, potete contarci!

Emanuele Pellegrino
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