In seguito ai primi tre articoli che descrivono le diverse caratteristiche e differenze di calibro, materiali e avvolgimenti per le corde per chitarra elettrica ed al primo articolo riguardo i materiali per le corde della chitarra acustica, oggi analizziamo le differenze che la scelta tra corde sottili VS corde spesse può portare al suono della nostra chitarra acustica.
Indice
Questo articolo fa parte di una mini-serie; nei primi tre episodi incentrati sulla chitarra elettrica abbiamo analizzato la differenza nel tipo di avvolgimento, la differenza nel calibro e la differenza di materiale delle corde. Nella totalità degli esperimenti abbiamo constatato come cambiare anche una sola variabile voglia dire modificare la suonabilità e/o il timbro dello strumento.
Nel quarto episodio, il primo ad affrontare l’argomento chitarra acustica, abbiamo analizzato le differenze che i materiali con cui sono costituite le corde possono portare al suono e al feeling dello strumento. In questo quinto episodio di quella che, ormai, può essere definita una serie vera e propria serie di contenuti, affrontiamo il tema del calibro delle corde per chitarra acustica. Come per il precedente articolo, avremo una sezione introduttiva in cui si descrivono le differenze operative tra l’interazione delle corde con chitarra elettrica ed acustica che servirà da preambolo per comprendere meglio il motivo delle modifiche al suono riscontrate in seguito.
Differenza fra corde per chitarra elettrica ed acustica?
Mentre, come descritto nei precedenti articoli, le corde per chitarra elettrica interagiscono con i pickup grazie alla variazione del campo magnetico da esse prodotto, le corde per chitarra acustica semplicemente vibrano producendo onde sonore che vengono direttamente amplificate dalla cassa acustica dello strumento. Non sono più le leggi del campo magnetico ed elettrico, dunque, che regolano il suono dello strumento, ma quelle meccaniche della tavola armonica, fasce e fondo della chitarra acustica. Diventano dunque inutili le caratteristiche dei metalli ferromagnetici utilizzati per le corde da chitarra elettrica, che lasciano il posto ad altri metalli e leghe maggiormente in grado di generare armoniche naturali dello strumento e con migliori caratteristiche meccaniche.
Dato il cambio di paradigma con cui il suono viene propagato, le corde per acustica per produrre un volume utile devono, in generale, avere un calibro maggiore (+massa=+volume) e dunque avere una tensione maggiore sullo strumento rispetto alla controparte per acustica.
Fisica: più massa, più suono
Come accennato nel paragrafo precedente, la chitarra acustica necessità di corde più spesse rispetto alla controparte elettrica. Ciò è principalmente dovuto dal fatto che, intuitivamente parlando, una maggiore massa vibrante muove più aria. L’aria è il fluido in cui le onde sonore si propagano come variazioni di pressione, dunque muovere più aria significa implicitamente avere una maggiore ampiezza d’onda e quindi più volume percepito dall’orecchio.
Certo, esistono mute da 010 per la chitarra acustica, ma il risultato che si ottiene a parer mio snatura quella che è l’attitudine dello strumento, il volume è poco, anche con una jumbo/dreadnaugh, e la tavola armonica non lavora correttamente data la poca tensione applicata dalle corde ad essa (attraverso il ponticello, come per un violino). Ovviamente è necessario parlare anche di corde troppo grosse, mute da 014 potrebbero applicare una tensione esagerata sulla tavola armonica, strozzandola e, di nuovo, non facendola lavorare a regime. Tendenzialmente le misure più comuni ed adatte sono 011, 012 e 013. Sono proprio gli estremi di questa scala che andremo a comparare per capire quali sono le effettive differenze tra corde sottili e spesse per acustica.
Corde selezionate per il test
Le corde selezionate per il test sono entrambe mute provenienti dalla casa produttrice di corde e accessori per chitarra D’addario. Il modello utilizzato per testare corde del calibro 11-52 è il seguente:
Daddario EJ26
Mentre il modello di corde utilizzato per testare corde del calibro 13-56 è il seguente:
Daddario EJ17
Il materiale delle corde usate per il test è il medesimo (Bronzo Fosforato o Phosphor Bronze), come per quanto riguarda il tipo di avvolgimento (roundwound).
Il test è stato svolto con una chitarra Sigma OM. Le tracce audio sono state registrate utilizzando una scheda audio Audient id14mkll a una frequenza di campionamento di 24bit/44.1kHz.
Audient iD14 MKII
Differenze
Le differenze riportate in seguito fra le due diverse mute di corde sono lampanti come quelle riscontrate per i diversi materiali (almeno sulla chitarra utilizzata per il test), inoltre sono più incoraggianti ed evidenti di quelle tra diversi calibri di corde per chitarra elettrica.
Le principali differenze sono le seguenti:
- 11-52: Decisamente più maneggevoli e confortevoli da suonare. Bending, vibrato e slide sono risultati semplici da eseguire dunque il minor tiraggio delle corde ha migliorato la suonabilità, sebbene abbia trovato le corde da 11 fin troppo “loose” per il mio modo di suonare. A livello sonoro ho percepito principalmente una mancanza di basse, con il risultato avere alte e medie più in evidenza. L’articolazione ne beneficia in parte, tuttavia l’eccessiva mancanza di corpo potrebbe risultare noiosa.
- 13-56: La muta risulta completamente diversa dalla precedente. Le basse sono presenti e in evidenza. Volume, attacco e sustain beneficiano del tiraggio e della maggiore massa delle corde. Tutto ciò naturalmente a discapito della suonabilità che risulta più complessa e faticosa.
Ora, per una piccola, ma fondamentale parentesi scientifica, trovate sotto due analisi spettrali di un G aperto plettrato per entrambe le mute di corde.
Il test scientifico mostra come differenze in termini di qualità sonore esistono, l’unico dettaglio non facilmente riscontrabile negli spettrogrammi è la differenza di volume, facilmente riscontrabile, tuttavia, suonandole in prima persona.
Questo piccolo test non vuole essere una prova scientifica, ma un esperimento per avere dati alla mano quando si parla di differenze oggettive. Un analisi di questo tipo non può dire niente su come potrebbero rispondere queste corde se foste voi a suonarle, ma sicuramente può dire qualcosa su come a parità di strumento e chitarrista, le corde possano evidenziare una differenza oggettiva.
Test audio
Condivido con voi ora una breve comparativa audio tra le due mute così che possiate giudicare voi stessi. La cosa più intelligente da fare per rendere più evidenti le differenze è stata testare 2 setting diversi (strumming, fingerpicking) con un suono pulito, come nel caso dei precedenti episodi della serie.
Un ultimo appunto importante: va sottolineato che il risultato finale dipende dall’interazione delle corde con lo strumento. Tutte le impressioni precedentemente presentate vanno riferite all’interazione delle corde con lo specifico strumento. Sebbene certe differenze saranno riscontrabili su tutti gli strumenti, ad esempio il maggior tiraggio delle corde, le qualità sonore risultanti sono strettamente soggettive e difficili da prevedere.
Cercare la corda giusta per lo strumento potrebbe essere la strategia giusta rispetto a valutarne sterilmente le caratteristiche sulla carta.
Dunque non posso far altro, come sempre, che invitare tutti i curiosi a provare e sperimentare con diverse tipologie di corde per poter dare nuova vita e ispirazione ai propri strumenti!
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