È innegabile che la chitarra elettrica, a livello costruttivo, sia uno degli oggetti con meno evoluzione in tutta la storia recente. Il decennio 1950-60 ha praticamente esaurito la parabola innovativa della nostra amata sei corde, consegnandoci ancora oggi strumenti che per la maggior parte dei casi ricalcano i modelli originali. Ma è davvero così? A livello meramente estetico è praticamente innegabile, ma quando andiamo ad imbracciare uno strumento per suonarlo le cose cambiano. Per far luce su questo aspetto io e Paul Audia abbiamo messo a confronto una Fender Stratocaster Jeff Beck signature e una Suhr Classic S Scott Henderson signature. 

Godetevi questo confronto!

Fender vs Suhr

Fender vs Suhr: le sfidanti 

Fender è il marchio forse più iconico quando si parla di chitarra elettrica. Da quando Leo Fender rivelò al mondo la sua Esquire nel 1950, nulla fu più come prima. La rivoluzione della chitarra elettrica travolse come una valanga non solo la musica, ma anche moltissimi aspetti della società e del costume, generando un cambiamento epocale. La Stratocaster che abbiamo scelto per la prova è un modello sì tradizionale come aspetto, ma con delle piccole, grandi modifiche volute dall’artista responsabile della sua creazione: l’indimenticabile Jeff Beck.

Il corpo è in Ontano, manico in Acero con profilo “C”, tastiera in Palissandro con radius 9.5” e tasti Medium Jumbo. Fin qui, nulla di nuovo.

Abbiamo però meccaniche autobloccanti Fender Deluxe Locking Staggered, pick up Hot Noiseless e capotasto LSR Roller

La chitarra è quindi ottimizzata per mantenere un’accordatura stabile anche con un utilizzo massivo della leva del tremolo.

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Ulteriori informazioni

La storia di John Suhr è molto più recente e può in qualche modo beneficiare di quasi 30 anni di evoluzione e know how della chitarra elettrica. Dopo anni di esperienza maturata presso Rudy’s Music a New York riparando strumenti, ha iniziato a costruire le sue chitarre proprio insieme a Rudy Pensa, dando vita al brand Pensa-Suhr. Una delle loro loro chitarre più famose è senza dubbio la Mark Knopfler signature!

Dopo aver lavorato come Master Builder per Fender, John fondò il suo marchio nel 1997 e da lì inanellò una serie di successi e collaborazioni vincenti che portarono presto il marchio Suhr nell’olimpo dei costruttori di chitarre elettriche.

Uno dei suoi più grandi sostenitori fin dagli inizi della carriera, fu senza dubbio Scott Henderson. Insieme hanno progettato e realizzato la Classic S che porta la firma di Henderson dietro alla paletta e che abbiamo scelto per questa appassionante sfida.

Come sappiamo bene, il buon Scott ama surfare fra molti generi musicali e questa sua passione lo ha portato a creare una chitarra con un look tradizionale, ma capace di seguire il musicista in ogni ambito e direzione. 

Anche in questo caso abbiamo il corpo in Ontano, il manico in Acero e la tastiera in Palissandro. Il radius però è un modernissimo 16”! Le meccaniche sono Suhr Locking autobloccanti e i pickup sono dei bellissimi Suhr Fletcher Landau. Inoltre il ponte è proprio un Fender Tremolo a 6 viti su specifica richiesta di Henderson.

Mettiamole a confronto!

Suhr Scott Henderson FO

Suhr Scott Henderson FO

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Fender Jeff Beck Strat OW

Fender Jeff Beck Strat OW

Valutazione dei clienti:
(25)

Fender vs Suhr: la sfida!

Per dar voce alle due chitarre abbiamo usato una Marshall JCM800 Studio Classic e un Fender The Twin Red Knobs.

Davanti alla Marshall abbiamo messo un overdrive Kernom Ridge, mentre per il Fender abbiamo scelto un Cornerstone Colosseum.

Entrambe le casse sono state microfonate con Shure SM57.

La Suhr denota da subito una “messa a fuoco” generale incredibile. Pur mantenendo la natura brillante dei single coil, non ha picchi fastidiosi sulle frequenze alte. Nel Fender si comporta in maniera egregia mantenendo un timbro pulito e sempre intellegibile, con Marshall possiamo apprezzare un suono sporco ricco di armoniche ma sempre equilibrato.

La Fender si comporta come ci si aspetterebbe da un’ottima strato. Suono aperto, il classico scampanellio sulle alte e un po’ di compressione dovuta ai pick up Noiseless. Nel Twin possiamo apprezzare un suono che è entrato nella storia; un clean frizzante e presente in ogni configurazione di pickup. 

Anche nella Marshall possiamo apprezzare sonorità “già sentite” migliaia di volte e percepire echi hendrixiani quando si spinge un po’ a livello dinamico.

Kernom Ridge Overdrive

Kernom Ridge Overdrive

Valutazione dei clienti:
(4)
Cornerstone Colosseum Dual Overdrive

Cornerstone Colosseum Dual Overdrive

Valutazione dei clienti:
(3)

Considerazioni finali

Le due chitarre condividono la stessa filosofia di suono e questo è incredibilmente chiaro. Le loro strade si dividono sull’ultimo miglio. Suhr veste i panni della tradizione, ma la sua voce si addice ad un playing moderno; vuole essere versatile e non costituire un ostacolo per chiunque voglia osare di più in termini tecnici e timbrici. Equilibrio, qualità ed affidabilità!

La Fender, pur avendo delle modifiche, mette in risalto le sue radici. Il suono non nasconde la sua natura, denotando quelle “imperfezioni” timbriche che l’hanno resa unica nel panorama musicale mondiale.

Ci siamo divertiti davvero molto a mettere in scena questa sfida, soprattutto per aver potuto confrontare due “sorelle” dal carattere diverso!

E voi? Che idea vi siete fatti?

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Matteo Bidoglia