Immaginate di tornare nei primi anni 2000: un gruppo di amici davanti alla TV, ma niente joystick. Tra le mani c’è una chitarra di plastica, e Guitar Hero sta per cambiare tutto. In un’epoca in cui i videogiochi erano guardati con sospetto, questo titolo ha ispirato una generazione di gamer a scoprire la musica e a imbracciare una vera chitarra. Siete pronti a rivivere la storia di un gioco che ha trasformato il salotto di casa in un palco? Allacciate le tracolle, si parte!
Quanti di noi hanno sognato di diventare una rockstar? Pochi giochi hanno dato l’illusione di essere un Dio della musica come Guitar Hero. Con la sua chitarra di plastica e le note colorate che scorrevano sullo schermo, questo videogioco ha trasformato il salotto di casa in un palco, permettendo di suonare hit immortali come Sweet Child O’ Mine e Paranoid. Ma cosa ha reso questo titolo così speciale e perché è ancora così amato?
Le origini di una leggenda
Lanciato nel 2005 da Harmonix e RedOctane, Guitar Hero ha rivoluzionato il panorama videoludico, diventando il simbolo dei rhythm game. Con oltre 25 milioni di copie vendute in tutto il mondo, ha reso i videogiochi musicali accessibili a chiunque, grazie a un controller a forma di chitarra elettrica che ricordava alcuni dei modelli più famosi. Con titoli successivi, come Guitar Hero II e Guitar Hero III: Legends of Rock, il franchise ha cementato il suo posto nella cultura pop. Quest’ultimo, in particolare, ha introdotto canzoni leggendarie come Welcome to the Jungle e la difficilissima Through the Fire and Flames, diventata una vera e propria sfida per i fan più accaniti.
Come si gioca?
Il gameplay di Guitar Hero era un mix perfetto di semplicità e genialità: bastava schiacciare i pulsanti colorati sulla chitarra-controller seguendo il ritmo delle note che scorrevano sullo schermo. Sbagliavi? La musica arrancava come una band alla sua prima prova. Ma quando azzeccavi ogni nota, il pubblico virtuale esplodeva in applausi, e ti sentivi una vera rockstar… sul divano di casa. E poi c’era il multiplayer, dove l’amicizia andava a farsi benedire. Ogni sessione diventava una gara senza esclusione di colpi per decidere chi fosse il “Jimi Hendrix del soggiorno”. Tra dita che volavano sui tasti e sguardi di sfida, le risate erano garantite, soprattutto quando qualcuno tentava di suonare Through the Fire and Flames e finiva per pentirsene al primo assolo.
L’impatto culturale di Guitar Hero
Guitar Hero non è stato solo un videogioco, ma un vero e proprio fenomeno culturale che ha segnato un’intera generazione. Ha avvicinato milioni di giocatori a generi come rock, metal e punk, riscoprendo band storiche come Metallica, ZZ Top, Scorpions, Guns N’Roses e moltissime altre formazioni leggendarie, facendole conoscere ad un pubblico che forse non le avrebbe mai ascoltate. Il suo impatto si è sentito anche fuori dal mondo videoludico: molti artisti hanno sfruttato il successo del gioco per conquistare un nuovo pubblico, concedendo i diritti delle loro canzoni o addirittura diventando personaggi giocabili. Chi non ricorda l’emozione di sfidare leggende come Slash o Tom Morello? Guitar Hero ha trasformato il modo di vivere la musica, rendendola accessibile, coinvolgente e assolutamente rock.
Una generazione di rockstar improvvisate
Un altro aspetto sorprendente di Guitar Hero è stato il suo impatto nel mondo reale. Ha spinto migliaia di giovani a prendere in mano una chitarra vera, trasformando l’illusione di essere rockstar in una passione concreta.
Pensateci: quanti adolescenti, dopo aver strimpellato Smoke on the Water con il controller di plastica, hanno deciso di investire i risparmi in una vera Stratocaster (come il sottoscritto)? E quanti di loro, con tanto entusiasmo quanto poca coordinazione, hanno scoperto che suonare una vera chitarra è ben diverso dal premere tasti colorati al ritmo delle note sullo schermo? Spoiler: tantissimi. Le scuole di musica in quegli anni registravano un boom di iscritti: “Voglio imparare a suonare Through the Fire and Flames!”, dicevano gli allievi, ignari che il loro primo compito sarebbe stato imparare un noiosissimo La maggiore.
Molti abbandonarono al primo barrè, ma per altri fu l’inizio di una storia d’amore con la musica. Ironia della sorte? Molti di questi aspiranti chitarristi, anni dopo (incluso il sottoscritto che vi sta scrivendo), si sono ritrovati a suonare in una band e ad affrontare un pubblico vero, molto meno indulgente di quello virtuale. Perché, diciamolo, se sbagli una nota in Guitar Hero, va tutto bene; se lo fai sul palco durante una cover di Sweet Child O’ Mine, puoi dire addio al tuo bis. In fin dei conti Guitar Hero ha dato vita a una generazione di musicisti (o aspiranti tali), dimostrando che, a volte, un gioco può fare molto più che intrattenere: può ispirare.
La nostalgia e il declino
Nonostante il boom iniziale, il franchise ha vissuto un calo negli anni successivi, complice la saturazione del mercato e l’avvento di nuovi trend videoludici. Tuttavia, per molti Guitar Hero rappresenta ancora un simbolo di nostalgia: un’epoca in cui bastava una chitarra giocattolo per sentirsi una rockstar.
Curiosità su Guitar Hero
- La sfida impossibile: Through the Fire and Flames dei DragonForce è famoso per essere il brano più difficile della serie. Anche Herman Li, il chitarrista della band, ha ammesso di non riuscire a completarlo nel gioco… nemmeno lui, che l’ha suonato per davvero!
- Rockstar in difficoltà
Celebrità come Jack Black e Dave Grohl hanno confessato di essere pessimi a Guitar Hero. Grohl, frontman dei Foo Fighters, ha scherzato dicendo che è più facile suonare la chitarra vera che quella di plastica. - Un debutto bizzarro
Lo sviluppo del primo Guitar Hero è stato finanziato con i proventi della vendita di tappetini da ballo usati per giochi come Dance Dance Revolution. Da passi di danza a riff di chitarra, un bel salto! - Una bizzarra richiesta legale
Axl Rose ha citato in giudizio Activision per 20 milioni di dollari perché non voleva che Slash, ex chitarrista dei Guns N’ Roses, fosse presente in Guitar Hero III. Il caso è stato poi archiviato. - Edizioni speciali
Alcune grandi band hanno avuto un’edizione speciale di Guitar Hero dedicata al loro repertorio. Gli Aerosmith, i Metallica e i Van Halen hanno avuto quest’onore!
E tu, con quale canzone facevi più schifo a Guitar Hero? Raccontacelo nei commenti!
- Guitar Hero: il videogioco che ha ispirato una generazione a imbracciare la chitarra - 7. Gennaio 2025
- 5 cataloghi musicali che hanno generato guadagni da record - 21. Novembre 2024
- Le 10 copertine più iconiche della storia del rock (+1) dove le chitarre sono le protagoniste. Anche la chitarra vuole la sua parte! - 19. Ottobre 2024