L’obiettivo di questo articolo è imparare a leggere e suonare la musica utilizzando un pentagramma. Per darvi le basi, inizierò con gli elementi fondamentali della notazione musicale.
Contenuti
La denominazione delle note
Tutte le note che possiamo suonare sulla chitarra o su altri strumenti sono associate a lettere dell’alfabeto. Le note più importanti, le cosiddette note fondamentali, corrispondono fondamentalmente alle prime sette lettere:
A – B – C – D – E – F – G.
Per poterle segnare graficamente come note, abbiamo bisogno di un pentagramma.
Imparare a leggere la musica – il pentagramma
Lettura pentagramma e chiavi
Ogni riga del pentagramma si legge da sinistra a destra e inizia con una chiave di violino. Esistono diverse chiavi, ma per scrivere musica per chitarra si usa solo la cosiddetta chiave di violino o di sol (di G). Questa chiave, tra l’altro, a volte presenta una piccola figura di otto stampata in corsivo nella parte inferiore della partitura per chitarra. Il motivo di questa informazione aggiuntiva è che la chitarra suona otto note più in basso rispetto a quanto viene annotato.
Tempo (o metro)
Il tempo è normalmente indicato con una frazione all’inizio di un pentagramma. 4/4 è il simbolo del tempo quattro-quarti, in cui si conta da “uno” a “quattro”; in 3/4 si conta di conseguenza solo fino a “tre”.
La battuta
Una battuta è delimitata a destra da una linea verticale. Ogni battuta contiene il valore della nota indicato dal tempo, cioè nel tempo 4/4 si conta sempre da battuta a battuta fino a “quattro”.
Il pentagramma è composto da cinque linee orizzontali e le note possono essere rispettivamente posizionate sulle righe e fra gli spazi.
Barre finali
Alla fine di uno spartito musicale o di un brano si trova una doppia barra (sottile e spessa), alla fine di una sezione si trova spesso una doppia barra composta da due barre sottili.
Le note sul pentagramma
Le Note
Le note e i relativi toni si distinguono in base alla loro posizione sul pentagramma: più una nota è posizionata in alto sul pentagramma, più alto suona il rispettivo tono.
Le note particolarmente basse o particolarmente alte vengono rappresentate con l’aiuto di linee ausiliarie, come le note A, B e C qui presenti.
Per inciso, questo è anche il motivo del piccolo otto sotto la chiave di violino di cui ho parlato sopra: se si volesse davvero annotare le note di chitarra nel punto in cui suonano, almeno i registri più bassi si troverebbero esclusivamente nell’area delle linee ausiliarie presentando una situazione molto confusa.
Posizione dell’ottava
Le maiuscole e le minuscole dei nomi delle note servono a distinguere tra più note con lo stesso nome. Ad esempio, si distinguono A, a e a’, che non sono necessariamente tutte suonabili su ogni strumento. Il “a” (la) è un’ottava (otto note) più alto del A, il a’ otto note più alto del a. Le note fondamentali possono essere suonate anche in diverse posizioni di ottava sulla chitarra.
Durata delle note
La durata è determinata dai valori delle note. Questi indicano la lunghezza delle note in relazione tra loro, non la loro durata assoluta. La sequenza dei diversi valori delle note è chiamata anche ritmo.
Poiché i valori delle note sono utilizzati in modo simile nel pentagramma, è possibile che vi sia già una certa familiarità con essi. I valori delle note non sono presi abbastanza sul serio da molti musicisti, soprattutto dai principianti; ma, ricordiamo che, i musicisti professionisti si riconoscono dal fatto che prendono molto sul serio la lunghezza delle note e non solo. La durata delle note è quindi importante per un’esecuzione musicale convincente tanto quanto l’intonazione corretta. Ecco una panoramica dei valori delle note più importanti:
In ogni battuta, la nota G è rappresentata in notazione musicale, ma con valori di nota diversi:
battuta 1: una battuta intera (solo la testa della nota, non dipinta)- Semibreve
battuta 2: due mezze battute (testa della nota non dipinta + gambo della nota)- Minima
3a battuta: quattro quarti di battuta (testa della nota non dipinta + gambo della nota)- Semiminima
4a battuta: otto ottavi (testa della nota dipinta + gambo + traversa)-Croma
Nella seconda battuta dell’esempio 2 ci sono solo tre quarti di battuta. Affinché la battuta sia completa, deve essere completata con una pausa di un quarto.
Imparare a leggere la musica – dalla teoria alla pratica
Note fondamentali in 1a posizione
Ora vogliamo trasferire le note “fondamentali” alla chitarra: Nell’esempio seguente si possono vedere tutte le possibilità nella 1ª posizione.
Poiché non voglio annoiarvi con 17 note da imparare in una volta sola, per oggi ci accontenteremo delle sei corde a vuoto in notazione musicale.
E qui si trovano le note della chitarra (corde a vuoto) mostrate sopra:
Le note si distinguono per la loro posizione sul pentagramma:
Il E si trova sotto la terza linea ausiliaria, il A sulla seconda linea ausiliaria, il D sotto il pentagramma, il G sulla seconda linea del pentagramma, il B sulla linea centrale del pentagramma e così via.
A questo punto dovreste imparare a memoria queste note. Solo allora sarete in grado di suonare i seguenti esempi. Ho registrato tutti gli esercizi due volte: una lenta (60 bpm) e una più veloce (100 bpm). Il vostro obiettivo dovrebbe essere quello di riuscire a suonare ogni esercizio a un tempo veloce.
Con le melodie fatte di corde a vuoto, è sempre un po’ difficile separare chiaramente le note. Se non fermiamo prontamente le corde, esse continueranno a suonare. Una possibilità potrebbe essere quella di fermare le note toccando brevemente la corda con la mano sinistra. Un’eccezione potrebbe essere un esempio di nota con l’indicazione “lascia suonare”. In questo caso lasceremo che tutte le corde continuino a suonare almeno fino alla fine della battuta.
Oltre alla corda corretta (qui E o A), è necessario registrare anche la durata del suono. A questo scopo, all’inizio è opportuno contare ad alta voce i battiti (1, 2, 3, 4). Se all’inizio questo risulta troppo impegnativo per voi, potete battere le mani o battere i valori delle note come esercizio preliminare. Una volta memorizzato il ritmo, l’esperienza insegna che non è poi così difficile rispettarlo durante l’esecuzione.
A partire dalla quarta battuta, accanto ai quarti compaiono le mezze battute (minima) e le battute intere(semibreve). Ricordiamo che una mezza battuta (minima) dura due beats, cioè “1, 2” o “3, 4”, una battuta intera dura 4 beats. Nell’esempio 7 vengono utilizzate le corde D e G:
Oltre al tempo 4/4, il 3/4 è un tempo frequentemente utilizzato (Es. 8). Qui si conta solo fino a “3” in ogni battuta:
Nell’esempio 9 vengono utilizzate le due corde più alte (e’ e b). Anche qui ci sono delle crome da suonare. Il mio consiglio per questo caso: contate una “e” prima di ri-iniziare a contare! In tempo 4/4 contiamo quindi “1 e 2 e 3 e 4 e”:
L’esempio 10 è di nuovo in tempo 3/4 e si sposta sulle tre corde più basse (E, A, D). Poiché anche qui ci sono delle crome, contiamo: “1 e 2 e 3 e”:
Nell’Es. 11 ci occupiamo delle tre corde alte:
Ora la cosa si fa divertente: dall’esempio 12 in poi tutte le corde sono mescolate!
Con la padronanza dell’esercizio finale che segue (Es. 15), farete un ulteriore passo in avanti.
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