Quando diventerò finalmente un chitarrista esperto? Me l’hanno chiesto in tanti, e la risposta non è facile. Innanzitutto, cosa vuol dire “saper suonare la chitarra”? E poi, quanto tempo siamo davvero disposti a investire nel nostro hobby? Non esistono risposte semplici a domande così complesse. In questo articolo proveremo ad affrontare l’argomento da diversi punti di vista, con lo scopo di aiutarvi ad avere più consapevolezza dei vostri obiettivi. Per adesso, dovrete accontentarvi della risposta più scontata: “Dipende!”
Contenuti
Da principiante a virtuoso – In breve
L’esercizio non è solo pratica
I progressi nella pratica non dipendono solo dal tempo che si investe, ma anche dalla serietà con cui ci si impegna e si lavora per raggiungere un obiettivo. Volete guadagnarvi da vivere con la chitarra? Allora dovrete esercitarvi molto di più e con maggiore concentrazione rispetto a chi vorrà suonare la chitarra per hobby.
Imparare a suonare la chitarra con un insegnante o da autodidatta?
La chitarra è uno di quegli strumenti che fino ad un certo punto possono essere imparati senza l’aiuto di un insegnante. Tuttavia, senza una guida, c’è il rischio che si interiorizzino posture scorrette del corpo, che non solo influiscono sulla qualità del suono, ma finiscono col rallentare i progressi. Più queste si sedimentano, e più correggerle sarà difficile: disimparare, a volte, è più faticoso di imparare.
Quanto è importante il talento?
Certo, è un vantaggio se le doti musicali sono presenti già dalla culla. Ma senza l’esercizio adeguato, anche lo studente più talentuoso non farà grandi progressi. Dall’altra parte, invece, non ci sono praticamente limiti al progresso per chi si dedica alla chitarra con disciplina e diligenza.
1. Quanto tempo posso dedicare allo studio della chitarra?
La domanda principale che ci dobbiamo fare è: quanto tempo sono disposto a dedicare al mio strumento? Attenzione però: non conta solo la durata, ma anche la qualità e la continuità delle sessioni di esercitazione!
Per cominciare a imparare a suonare la chitarra e a fare progressi, dovreste essere disposti a spendere 20 minuti del vostro tempo per almeno 5 giorni a settimana. Un esercizio breve e regolare durante la settimana è sicuramente più efficace rispetto a sessioni di un’ora concentrate in un solo giorno, senza più toccare lo strumento fino alla settimana successiva. Anche come ci esercitiamo ha una grande importanza. Gli psicologi raccomandano una forma di esercizio efficace che sia orientata agli obiettivi, che chiamano “pratica deliberata” (deliberate practice).
Cosa vuol dire? Al posto di suonare il brano tutto di fila, o di ripetere solo le parti che ci piacciono di più, o di fare tutto in maniera meccanica e distratta, bisogna fare nostro un modo più “consapevole” di esercitarsi. In breve: mettere a fuoco i nostri obiettivi, dividere i nostri compiti in compiti più piccoli e più gestibili (ad esempio, provare un brano due battute alla volta), ottenere un feedback esterno ed esperto, e sempre ripetere, ripetere, ripetere.
E il talento, dove lo mettiamo? Soprattutto all’inizio, nella testa delle persone continua a insinuarsi il concetto di talento, che spesso purtroppo viene scambiato come un’alternativa alla pratica. Ma gli studi sul tema ci dicono che così non è. L’esercizio corretto trionferà sempre sul talento (ammesso, e non concesso, che una tale facoltà innata esista).
2. Imparare a suonare la chitarra con o senza insegnante?
Se non avete mai suonato uno strumento prima d’ora e avete avuto pochi contatti con la pratica musicale, un insegnante di strumento sarà indispensabile per orientarvi bene e farvi ottenere i massimi progressi. Non tutte le conoscenze possono essere contenute in un libro o in un tutorial su youtube. Con un insegnante imparerete a esercitarvi correttamente, riceverete un feedback diretto e, soprattutto, il materiale verrà suddiviso in parti digeribili che potrete facilmente padroneggiare, adeguando sempre lo studio al vostro livello e ai vostri progressi.
Se invece suonate già uno strumento, potreste essere in grado di fare a meno di lezioni regolari. Tuttavia, è comunque preferibile, almeno all’inizio, prendere qualche lezione, in modo da imparare la postura ottimale del corpo e delle mani. Una tecnica sbagliata appresa fin dall’inizio può infatti rallentare enormemente i progressi, e il riapprendimento in seguito sarà ancora più faticoso.
3. Perché bisogna porsi degli obiettivi?
Quando decidiamo di voler imparare uno strumento, dovremmo subito chiederci: cosa voglio veramente? Suonare qualche canzone intorno a un falò? Fondare una band? Suonare solo per me stesso/a? Voglio suonare a livello amatoriale, semi-professionale o addirittura professionale?
Anche se all’inizio l’apprendimento della chitarra per ognuna di queste aree sarà identico, il chitarrista da falò raggiungerà sicuramente il suo obiettivo prima e con meno fatica del professionista in erba, e anche i contenuti differiranno da un certo punto in poi.
Prima o poi dovrete avere ben chiaro dove volete arrivare, perché così imposterete le vostre priorità in modo diverso, e riuscirete anche a trarre maggiore motivazione dai vostri obiettivi.
4. Quanto tempo devo esercitarmi per diventare un buon chitarrista?
Chiedete a qualsiasi musicista di livello ragionevolmente avanzato quanto tempo ci vuole per padroneggiare il proprio strumento e vi risponderà: una vita intera!
Malcolm Gladwell, ad esempio, nel suo libro “Outliers”, basato su una ricerca di Anders Ericsson, parla della regola delle 10.000 ore, secondo la quale è necessario questo tempo di esercizio per diventare un vero “maestro” di qualsiasi disciplina. Vale a dire 2 ore e 45 minuti ogni giorno per dieci anni!
Ovviamente è sempre difficile fare previsioni esatte, ma è comunque possibile definire alcune tappe intermedie in modo ragionevolmente concreto, a patto di rispettare la quantità di pratica raccomandata.
Ecco alcune linee guida molto approssimative che possono essere applicate, dagli adolescenti agli adulti, se si inizia con la chitarra acustica e si vuole passare alla chitarra elettrica (sono ovviamente possibili grandi differenze individuali):
Dopo 1-3 mesi:
È possibile accompagnare le prime canzoni con una manciata di accordi; i primi schemi di strumming e picking non sono più un problema.
Dopo 6 mesi:
La maggior parte degli accordi dovrebbe essere stata imparata e anche quelli col barré iniziano gradualmente a suonare bene; la varietà di canzoni suonabili aumenta sensibilmente.
Dopo 1 anno:
Tutti gli accordi, comprese le forme di barré, sono stati memorizzati; sappiamo spaziare tra diverse forme di accompagnamento; tutte le canzoni da spiaggia possono essere facilmente eseguite. È possibile passare alla chitarra elettrica.
Dopo 2 anni:
L’improvvisazione nella scala pentatonica non è più un problema; le tecniche della chitarra elettrica sono state apprese in modo rudimentale. Siamo pronti a suonare in una band.
Dopo 5 anni:
Le scale più comuni sono state acquisite; è stata creata una solida base di tecnica, teorica e di ear training. Sappiamo suonare la maggior parte dei brani.
Adesso non ti resta che mettere in pratica quanto detto. Che obiettivi hai? Quanto tempo puoi dedicarci? Qualunque sia la tua risposta: in bocca al lupo e buona musica!
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