In questa nuova intervista abbiamo incontrato Ghigo Renzulli, chitarrista, compositore e arrangiatore di una delle band che hanno portato in alto la bandiera del rock in Italia: i Litfiba. È da poco uscito Dizzy, l’ultimo album dei No_Vox, il suo progetto interamente strumentale. Ci siamo dati appuntamento all’Hotel Idea Milan San Siro dove Ghigo ci ha raccontato molte cose sul suo percorso musicale e sul suo ultimo disco. Ecco che cosa è uscito dalla nostra chiacchierata…
Planet Guitar: Ciao Ghigo e benvenuto su Planet Guitar! Siamo davvero felici di averti con noi. Sei qui a Milano per presentare il tuo ultimo disco Dizzy del progetto No_Vox. Ce ne vuoi parlare?
Ghigo Renzulli: Ciao a tutti! Questa sera si terrà una presentazione live di Dizzy. Suoneremo un’ora circa e poi ci sarà il firma copie con il pubblico. È un’ora bella succosa, interamente strumentale con tanta energia. Questo è il terzo concerto che facciamo con questa formazione. Siamo dei ragazzotti agli inizi, ci stiamo rimettendo in gioco praticamente!
Planet Guitar: Il progetto No_Vox è nato come omaggio alle colonne sonore
G.R. : Sì il primo disco si chiama Cinematic, prodotto nel 2021 in piena pandemia. Visto che si era tutti tappati in casa e non si poteva fare nulla ne ho approfittato per comporre nel mio studio di casa. Alla fine ne è uscito un disco…e siccome non mi è bastato ho scritto pure un libro! Ho impiegato bene quel periodo di tempo.
Dopo questo primo disco c’è stato l’ultimo tour dei Litfiba chiamato “L’ultimo girone” che ci ha tenuti impegnati per circa un anno e mezzo. Abbiamo girato un bel po’ fra Italia ed Europa con l’ultima data qui a Milano nel Dicembre del 2022. Rientrato a casa mi sono messo a lavorare sul secondo disco. L’ho registrato in studio di registrazione con la band al completo, è stato un po’ complicato!
Planet Guitar: In che senso? Per la composizione, per la struttura della band?
G.R. : La band era già formata ed è la stessa che mi accompagna stasera. Per quanto riguarda le idee beh…so che qui si parla di chitarra, ma io mi sento in primis un compositore. Mi piace suonare ma non sono uno studioso; la uso per comporre ed accompagnarmi. Un po’ alla Kurt Cobain per intenderci…solo che lui era bello e io sono brutto ed aveva anche una bella voce a differenza della mia. [ride]
Planet Guitar: Non voglio essere macabro ma… Tu sei ancora qui e lui no!
G.R. : Faccio i miei scongiuri alla maniera napoletana! [ride]
Io compongo chitarra acustica e voce. Tutte le melodie che faccio con la chitarra le penso e le eseguo prima con la voce. Anche i riff storici dei Litfiba nascevano così. Ad esempio Lo Spettacolo ha un tema che puoi tranquillamente cantare. Tutto ciò che faccio con la chitarra può essere cantato. Sto molto più attento alla melodia che alla velocità o alla tecnica…non mi interessano. Uno dei miei manager diceva che ero la reincarnazione di un musicista napoletano del ‘600. La musica partenopea mi è sempre rimasta dentro… Io sono di Napoli, quindi…
Planet Guitar: Infatti quello che rimaneva molto della musica dei Litfiba erano proprio i tuoi Riff, i tuoi temi.
G.R. : Posso dire che è il mio stile. Ognuno ha il suo. L’altro giorno ho visto un video di Joe Satriani e ho pensato “Minchia quanto è bravo!”. Ha il suo modo di comporre e suonare la chitarra.
Se devo essere sincero questa strada della musica strumentale che sto percorrendo non è per niente facile. È più complicato che lavorare con un cantante; quando ho a disposizione una voce lavoro sul ritmo, su un hook, un gancio che in genere è un riff di chitarra che si ripete nel pezzo. Poi penso ad una bella apertura, all’armonia e poi sono c*zzi del cantante che ci deve mettere un testo valido, coinvolgente. La parola ha comunque molto più peso… Se dici “Pro Pro Proibito” hai già detto tanto! Se fai la stessa cosa sulla chitarra non funziona, ti devi inventare qualcosa di più completo.
Planet Guitar: La musica dei Litfiba è stata sempre di rottura, fin dall’inizio. Ha colpito perché proponeva un rock ben strutturato con dei testi provocatori, impegnati e mai banali
G.R. : A partire dagli anni 80 fra me e Piero Pelù c’è sempre stata una bella associazione a delinquere!
Planet Guitar: Mi ricordo il video di El Diablo alla televisione…
G.R. : Ricordo molto bene quel video. Lo girammo in Camargue a Febbraio, in questo stesso periodo. Misero un sacco di luci che attirarono tantissime zanzare…alla fine del video ero gonfio di punture!
Tornando alla difficoltà della musica strumentale ti devo dire che in questo ultimo disco ci ho messo del tempo perché c’è stata un’evoluzione. Io ascolto tanta musica, a casa mia ho una parete immensa di dischi…da Fred Buscaglione, Carosone fino ai Sepultura e ai Rammstein. Ascolto di tutto, mi piace la composizione indipendentemente dal genere. Mi piace anche la musica classica, compositori contemporanei come Morricone e Nino Rota. Faccio tesoro di ciò che ascolto!
Planet Guitar: Abbiamo colto la citazione di Amarcord nell’ultimo album…
G.R. : Quello è un brano particolare… Io sono un grande fan dei Rammstein, li seguo da metà anni ’90 e ho tutti i loro dischi. Li trovo geniali! Ad un loro concerto a Padova hanno fatto un bis in versione acustica, pianoforte e voce. Il brano si intitola Engel e sentendo quella versione acustica ho percepito un’assonanza con Amarcord di Nino Rota, della colonna sonora dell’omonimo film di Federico Fellini. Ho deciso di comporre Engelcord, una rivisitazione dei due brani messi insieme. Ho impiegato due mesi a unire i Rammstein e Nino Rota, ma poi ci sono riuscito! Così, ho inserito una parte un po’ psichedelica e alla fine ecco Engelcord Suite.
Mi è sempre piaciuto sperimentare, anche rimanendo abbastanza classico perché mi piace il rock suonato; anche oggi dove si usano molte programmazioni io giro con la band e si suona tutto dal vivo. È una questione di gusti; non è tutto perfetto, tutto uguale ogni sera.
In questo Dizzy c’è molta sperimentazione…mi viene in mente una canzone che si intitola Exotica, un nome che non mi sono inventato ma che si riferisce ad un movimento musicale degli anni ’50. Un genere che imperversò per diversi anni e che essenzialmente significava fare jazz su ritmi caraibici. Ci sono molti brani figli di questo movimento.
Uno di questi è Caravan, con quel ritmo tribale di batteria ancora oggi studiato da moltissimi batteristi. Ho deciso di provare a fare rock su ritmi esotici ed è venuta fuori questa canzone, con un bellissimo assolo di trombone sul finale di Francesco Cangi. Dal vivo non avendo il trombonista, ho sostituito la parte con la melodia di El Condor Pasa, il famoso brano andino. Come arrangiatore e compositore mi diverto a tagliare, cucire e far tornare tutto!
Planet Guitar: Infatti il disco è molto vario ed è meraviglioso sentirlo raccontare da te.
G.R. : C’è anche il blues nella canzone Terra Blues, secondo brano del disco ed uno dei più gettonati su Spotify. L’ho dedicato ad un famoso locale di New York chiamato proprio così! Si trova nel Village, proprio accanto al The Bitter End, altro luogo storico dove ci sono passati i più grandi del rock. Ancora oggi ci suonano 4 band a sera; 45 minuti di set e 15 di cambio palco. Si sente sempre da dio! Ci sono stato tante volte, almeno 5 o 6, e ogni volta ho sentito band incredibili. Se facciamo un confronto con l’Italia…
Planet Guitar: Meglio di no dai!
G.R. : È sicuramente diverso. L’Italia è il paese del bel canto, di Sanremo…un altro mondo!
Planet Guitar: Infatti la tua scelta di fare qualcosa di strumentale è stata coraggiosa!
G.R. : Spero che oltre a queste tre serate ne escano altre. Ho già delle proposte per aprile, perché ora mi prenderò una pausa per farmi operare al ginocchio destro. Dopo 45 anni di palco la mia cartilagine è sparita!
Planet Guitar: Parlando di chitarre…cosa userai stasera?
G.R. : Un semplicissimo stack Marshall JCM900 vintage, che secondo me ha una marcia in più rispetto alla produzione attuale. Fondamentale, vista la location non grande, un abbattitore di volume. Posso tirare la testata senza avere un volume esagerato! Credo sia un sistema più bello dei prodotti digitali tipo il Kemper. Sono curioso anche di provare la nuova Marshall JCM900 da 20watt. Su Thomann già c’è! Non costa poco per essere un 20watt, anche se ormai i prezzi sono così per tutti. Ho recentemente comprato un Fender Supersonic da 22watt con la cassa 2×12 e ho speso un bel po’, ma suona davvero bene!
Userò la stessa Paul Red Smith che ho usato nell’ultimo tour dei Litfiba. Una bella Custom 24 nera! In Italia sono stato il primo ad usare PRS. Avevo uno dei primissimi modelli con un’elettronica un po’ strana e complessa…poi sono passato a Gibson e ora ho di nuovo PRS, ma un modello recente con un selettore a 5 posizioni, volume e tono. Adoro le posizioni intermedie di questa nuova chitarra perché escono benissimo nel mix senza perdere volume e frequenze.
Per i brani più morbidi invece userò una Fender Stratocaster, una Custom Shop Relic davvero ben fatta e con un gran suono. Monta i pickup Fat 60, morbidi e non aggressivi.
Marshall MR4100 – JCM 900
Fender Super-Sonic 22 Combo Blonde
PRS Custom 24 CH
Fender Fat 60´s Custom Shop PU Set
Planet Guitar: Progetti futuri?
G.R. : Ora sono concentrato sulla promozione del disco. No Vox è uno dei miei progetti, ma sono aperto a qualsiasi cosa. Lavorare con cantanti, riformare i Litfiba… Posso fare ciò che mi si prospetterà. Mi piace mantenere dei buoni rapporti con le persone con cui suono e lavoro.
Planet Guitar: A nome di tutta la redazione ti ringrazio per essere stato con noi. È stato davvero un onore. Io in particolare ho amato le canzoni dei Litfiba, comprai anche lo spartito originale di Spirito….
G.R. : Ti racconto un aneddoto…quando la Warner stampò gli spartiti di El Diablo scoprimmo che erano tutti trascritti un semitono sopra! Come mai? Perché all’epoca il trascrittore usava la cassetta e aveva il registratore che andava leggermente più veloce. La prima tiratura uscì così!
Planet Guitar: Grazie ancora Ghigo e in bocca al lupo per stasera!
G.R. : Crepi il lupo e a presto!
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