Dotato di uno stile unico e inimitabile, James Taylor da più di cinquant’anni è considerato un “classico” della musica contemporanea, un personaggio di culto con un’immagine pulita e senza scalfitura. La sua umiltà, il suo gentleman style, la sua tenera insicurezza traspaiono nel suo intramontabile songbook e anche in alcune collaborazioni e progetti minori, meno conosciuti, tuttavia splendide gemme da riscoprire. La serie “Le Dieci Canzoni” si immerge così in una nuova affascinante puntata. Prepariamoci a salpare e a navigare nel mare tumultuoso di uno dei più grandi cantautori nati il secolo scorso. 

© Peter Cavanagh / Alamy Stock Photo

Change di Charlie Puth, 2018

Un gigante delle sette note insieme a un nuovo talento

Change incarna l’evoluzione della musica folk pop dagli anni Settanta ai giorni nostri. Proprio per questo, probabilmente, James Taylor se ne è innamorato e ha deciso di collaborare con Charlie Puth.

Curiosità

“Questa canzone è dedicata a tutti gli studenti di Parkland, a tutte le vite perse a causa dell’insensata violenza delle armi e al mondo intero.” Un messaggio chiaro quello di Puth, che ha trovato modo di realizzare uno dei suoi sogni adolescenziali, condividere l’arte della musica con uno dei suoi idoli fin da bambino, James Taylor.

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Fill Her Up di Sting, 1999

Il duetto inaspettato tra due estrosi songwriter

Brand New Day ha sempre diviso pubblico e critica. C’è chi lo definisce l’ultimo capolavoro di Sting, mentre secondo altri indica già l’inizio del declino creativo. A distanza di venticinque anni il disco suona forse più fresco di allora, con la title track, A Thousand Years e Desert Rose sugli scudi. Fill Her Up rappresenta poi la classica ciliegina sulla torta, con quell’incedere country western perfetto per far decollare la voce di Taylor.

Curiosità

La classe non è acqua e James lo dimostra anche senza il bisogno di imbracciare una chitarra. Meraviglia d’interpretazione! 

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Perfect Love di Marc Cohn, 1991

Un brano espressivo e intenso, composto da uno dei suoi seguaci più appassionati

Taylor ha sempre avuto un debole per Marc Cohn, famoso per aver scritto Walking in Memphis, resa celebre da Cher. Affascinato dalla sua abilità nella ricerca delle migliori linee melodiche, non si è tirato indietro quando si è trattato di collaborare con lui nel suo disco d’esordio omonimo, pubblicato nel 1991.

Curiosità

In Perfect Love suona la batteria un “caro amico” dell’autore di Carolina on my Mind: il mitico Steve Gadd, futuro compagno di mille avventure in studio e in tour. 

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Love the One You’re With con Crosby, Stills & Nash, Live at the Rock & Roll Hall of Fame, 2009

James è in forma splendida. La spumeggiante esibizione con CSN entra nella leggenda

Una grande canzone, che sorprendentemente vede all’opera il trio con un Taylor infervorato, fiero di condividere il palco con spiriti così affini.

Curiosità

Love the One You’re With è il singolo principale dell’album di debutto omonimo di Stephen Stills. Nel corso degli anni è diventato cavallo di battaglia degli show live dell’ex Buffalo Springfield e inoltre l’ha sovente “performato” con David Crosby e Graham Nash, a volte anche in compagnia del quarto membro Neil Young.

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How’s the World Treating You con Alison Krauss, 2003

Armonie vocali da brividi nel tributo ai Louvin Brothers

L’accoppiata che non ti aspetti colora di nuove armonie un classico dei Louvin Brothers scritto da Chet Atkins.

Curiosità

Violinista, regina del new bluegrass, Alison Krauss è una vera icona della storia della musica country. Oltre a questa bellissima ed azzeccata partnership con Taylor, è sicuramente da ricordare la magica alchimia instauratasi con Robert Plant

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People Get Ready con Sheryl Crow, John Mayer, Pat Benatar and ensemble, live at Beacon Theatre, NYC, 2023

Love Rocks NYC regala sempre sipari imprevisti, carichi di pathos

Armato di buoni propositi e con l’inseparabile chitarra acustica, il Nostro non si scompone e offre il suo contributo anche in questa canzone indimenticabile scritta dall’immenso Curtis Mayfield. Le immagini sono amatoriali, ma si respira tutta la bellezza di una magica serata dedicata all’organizzazione no profit God’s Love We Deliver. 

Curiosità

Il concerto raccoglie fondi per l’associazione, che dal 2017 fornisce pasti a chi è troppo malato per prepararli, acquistarli o consumarli da solo. Ancora una volta si evidenzia l’animo gentile di Taylor, sempre pronto a partecipare ad operazioni di beneficenza, memore del suo passato difficile e travagliato, spesso descritto con metafore o anche direttamente nelle sue canzoni.

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From Hank To Hendrix di Neil Young, 1992

Da Harvest a Harvest Moon gli ingredienti non cambiano per una magia senza tempo

Forse non tutti sanno che JT è presente in due dei più bei dischi di Neil Young. Da Harvest (1972) a Harvest Moon sono passati 20 anni, ma il feeling tra i due personaggi è sorprendentemente senza tempo!

Curiosità

In Harvest Moon, Taylor partecipa ai cori pure nella rilassata ballata country One of These Days e in War of Man, ove si incrocia con Linda Ronstadt, Nicolette Larson e Astrid, la sorella di Neil. 

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First Me, Second Me di Elio e le Storie Tese, 1996

Sembra impossibile, ma JT riesce a trasformare un brano grottesco degli Elii in un suo classico. Potere di un artista incredibile!

Chi ha familiarità pure con un’altra rubrica di Planet Guitar, Crossroads, sicuramente è a conoscenza di questo curioso incrocio, sfociato in seguito anche in uno show live indimenticabile.

Curiosità

L’amore del cantautore nato a Boston per l’Italia è sconfinato. E l’amicizia con Elio, Rocco, Cesareo, Faso and company è altrettanto infinita, giunge fino ai giorni nostri.

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Back in the High Life Again di Steve Winwood, 1986

La più bella canzone della carriera solista di Winwood vanta un ospite di eccezione 

Nel disco che consacra l’attività solista di Steve Winwood c’è spazio per una grande intuizione: la partecipazione nella title track di James Taylor, il cui cantato armonizza quello dell’ex Traffic e dona sfumature gospel a un brano dall’incedere folk rock.

Curiosità

Winwood si cimenta anche al mandolino in questa tenera ballata che narra della possibilità di tornare a star bene con se stessi, per poi riallacciare una relazione con una persona importante a livello sentimentale. Un quadretto romantico, frutto di un dialogo interiore molto vicino all’approccio compositivo di Taylor.

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Crying in the Rain con Billy Joel, live at the White House, Washington, DC, 2013 

Due leggende della musica contemporanea incantano in una sorprendente esibizione

“The piano man” e “The handy man” insieme sul palco per un duetto inedito, sotto gli occhi lucidi di una commossa Carole King.

Curiosità

Scritta da Howard Greenfield e per l’appunto dalla King, una presenza artistica forte nella carriera di James, Crying in the Rain ha vissuto un lungo percorso dal 1962 a oggi. Dall’originale degli Everly Brothers a Tammy Wynette e Art Garfunkel fino agli insospettabili A-ha, la canzone non ha mai perso un briciolo della sua drammaticità, evocazione di un cuore infranto per un amore finito.

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Extra: Sailing to Philadelphia con Mark Knopfler live at Orpheum Theatre, Boston 2001.

Due brillanti chitarristi e songwriter si incontrano a sorpresa sul palco

Dopo la bellissima collaborazione in studio per Sailing to Philadelphia arriva, inaspettata, la ciliegina sulla torta di una bellissima amicizia sbocciata. Mark Knopfler invita sul palco James Taylor durante una data del tour americano. Siamo all’Orpheum Theatre a Boston, città che ha dato i natali all’autore di Mexico. Un incrocio emozionante per eseguire la canzone che li ha profondamente legati.

Curiosità

James Taylor e Mark Knopfler sono due titani del rock. Classici, immarcescibili di fronte alle angherie del tempo e refrattari all’effimera vacuità delle mode. Il loro stile compositivo è originale e ricercato, caratterizzato da geniali trame costruite sulle loro magiche chitarre. Dalla Olson alla Pensa-Suhr, dall’America al Regno Unito, due differenti personaggi accomunati da eleganza, raffinatezza e un pizzico di malinconia ci hanno accompagnato e ci accompagneranno sempre ispirati, come ai bei tempi.

E proprio il geniale Mark Knopfler, inarrivabile maestro della melodia e intramontabile guitar hero, rappresenta la perfetta prosecuzione per Le Dieci Canzoni, la nostra serie esclusiva di Planet Guitar.

Stay tuned!

To be continued…

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Alessandro Vailati