Produttore, arrangiatore e compositore, nonché cantante e chitarrista dell’Electric Light Orchestra, Jeff Lynne è un “alchimista sonoro” straordinario. Classe 1947, l’artista nato a Birmingham ha contribuito in modo determinante a formare i Traveling Wilburys, supergruppo vincitore di un Grammy Award. Sono numerose anche le sue collaborazioni con musicisti e gruppi di vario genere. Per la serie Le Dieci Canzoni non poteva mancare all’appello: ne vedremo delle belle, grazie alle sue prestazioni camaleontiche.
Blue Lips di Regina Spektor, 2009
Una ballata ricca di saliscendi emotivi con il tocco discreto di Jeff
Difficilmente Jeff Lynne collabora con nuovi artisti e se lo fa non è per marketing o intenti promozionali: devono lasciarlo a bocca aperta, colpirlo direttamente al cuore. La partnership con Regina Spektor, nasce così, naturale, dopo aver ascoltato alcuni suoi demo.
Curiosità
In Blue Lips, oltre alla produzione, Lynne suona basso e chitarra a 12 corde. Nell’album Far, inoltre, è presente in Folding Chair, Genius Next Door e Wallet. Merita una menzione pure la traccia The Sword & the Pen, realizzata per la deluxe edition.
Do What Ya Gotta Do di Bryan Adams, 2015
Un rock and roll melodico con lo zampino di Lynne
La “cura Jeff Lynne” fa bene anche a Bryan Adams, che sceglie le doti da producer del mago di Birmingham. Get Up è il tredicesimo album in studio del cantautore canadese, e Do What Ya Gotta Do il brano scritto a quattro mani insieme a lui.
Curiosità
Durante la promozione per l’uscita dell’opera Adams ha candidamente dichiarato di essersi trovato completamente a suo agio con Lynne, definito “un membro della band” e, in un certo senso, “la band”.
Let It Shine di Brian Wilson, 1988
Una partnership inaspettata tra due spiriti liberi
In occasione di Let It Shine,Lynne racconta con sincerità come è nata la canzone. E, ancora una volta, si perpetua la magia della musica: pur non conoscendosi direttamente, alla richiesta di Brian Wilson di scrivere e produrre un brano insieme, Jeff risponde con un intro e una parte di testo che stimolano il cofondatore dei mitici Beach Boys a completarlo. Ne viene fuori un pezzo niente male, sintesi del background musicale dei due personaggi.
Curiosità
Il controverso omonimo esordio solista di Wilson è un album difficile da analizzare, tra genialità sonore assortite e alcuni arrangiamenti troppo datati e legati ai sintetizzatori del periodo. Tuttavia è sicuramente interessante dal punto di vista degli special guests, con star del calibro di Christopher Cross, Terence Trent D’Arby e Elliot Easton, chitarrista dei Cars.
Sand in My Eyes di Miss B. Haven, 1990
Dalla Danimarca con furore e…con Jeff Lynne
Le Miss B. Haven sono state un rock band danese tutta al femminile attiva dal 1986 fino al 1997. Ispirate inizialmente dal punk, sono riuscite a farsi conoscere anche in Europa grazie alla bravura ed energia sul palco, sempre in grado di miscelare pezzi duri a ballate romantiche. Tra l’89 e il ’90 registrano Nobody’s Angel, con Lynne alle tastiere in parecchi brani e produttore della title track, di You’re Wrong e di questa soffice, ma graffiante Sand in My Eyes.
Curiosità
Jeff rimane colpito dalle esibizioni di Lise Cabble e compagne e si reca nella loro angusta sala prove in un seminterrato nel centro di Copenaghen. Non vi era nemmeno una sedia ed è costretto a sistemarsi sul pavimento!
Limbo di Julianna Raye, 1993
La mano inconfondibile del leader degli ELO in un pop rock tosto
Attrice, compositrice, imprenditrice e trainer americana, Julianna Raye, prova a sfondare nell’universo musicale con Something Peculiar, accasandosi alla Warner e con Lynne completamente dedito a questo progetto nel ruolo di arrangiatore, produttore e session man. Si diverte a suonare praticamente tutto, dalle chitarre al vibrafono e all’harmonium. L’album sparisce velocemente dalle classifiche, solo Limbo riceve un sufficiente airplay.
Curiosità
La Raye riprova a scalare le charts dieci anni dopo, questa volta affidandosi ai servigi di Ethan Johns, ottenendo tuttavia gli stessi scarsi risultati.
While My Guitar Gently Weeps con Prince, Tom Petty, Steve Winwood e Dhani Harrison live at the Rock & Roll Hall of Fame, 2004
Un imprevedibile quintetto, in occasione della cerimonia per l’introduzione di George Harrison
Jeff Lynne cita i Beatles come una delle sue primarie influenze e chissà che emozione per lui deve essere stata aver coprodotto i singoli postumi Free as a Bird e Real Love. Inoltre l’autore di Evil Woman ha collaborato con ¾ dei baronetti, offrendo i suoi servigi nelle loro pubblicazioni soliste. Quella con The Quiet One rimane comunque la sua frequentazione più intensa e assidua. Si vede nel trasporto di questa magistrale interpretazione di uno dei suoi pezzi più famosi quando era ancora nei Fab Four.
Curiosità
Quell’esecuzione del brano rimane leggendaria anche per un assolo da favola di Prince, forse una delle sue più belle prestazioni in assoluto, venuto fuori dal nulla a illuminare una serata già magica. Il genietto di Minneapolis sparisce dietro le quinte senza partecipare alla standing ovation di fine canzone, lanciando prima in aria la sua Telecaster. Le immagini non chiariscono dove sia finita la chitarra, ma la questione se la sono posta anche i presenti, come confermato in successive interviste da Tom Petty e dal batterista Steve Ferrone, sbigottiti dal fatto che sembrasse sparita nel nulla.
Distant Ghost di Del Shannon, 1973
Un brano intenso, da una session di cinquant’anni fa
Del Shannon era un cantautore dalla voce bellissima, del quale girava voce potesse sostituire Roy Orbison nei Traveling Wilburys. Un uomo
e un artista molto sensibile, morto purtroppo suicida nel 1990.
Distant Ghost è una gemma nascosta del 1973, durante una sessione improvvisata con Lynne.
Curiosità
Il brano, molto melodico e toccante, ricompare come traccia extra di Drop Down and Get Me, disco del ritorno sulle scene negli eighties, prodotto, guarda caso, da uno dei colleghi a cui Lynne era più legato, Tom Petty. Il leader degli ELO co-produrrà Rock On, 1991, album postumo di Shannon.
Theme For Something Really Important di Duane Eddy, 1987
L’epico chitarrista rock and roll di fine anni Cinquanta torna di moda tre decadi dopo
L’album omonimo di Duane Eddy presenta ben tre tracce in cui figura Jeff: The Trembler, Rockabilly Holiday e quest’interessante strumentale. Oltre alla produzione Lynn si cimenta al synth, al basso e alla tastiere, mentre la chitarra slide di George Harrison disegna paesaggi meravigliosi.
Curiosità
Duane Eddy, idolo d’infanzia di Jeff Lynne, viene conosciuto dalle nuove generazioni grazie al remake del Peter Gunn Theme di Henry Mancini, firmato nel 1986 insieme agli Art of Noise. Il brano era già stato un suo vecchio hit nel ‘59.
Slipping Away di Dave Edmunds, 1983
Cosa può accadere se la rockstar gallese decide di affidarsi per la prima volta a un produttore esterno?
Scorrono i primi anni ottanta e Dave Edmunds sta cercando di dare un suono più ricercato ad alcune sue canzoni. Il rocker britannico prende due piccioni con una fava assumendo Lynne, il quale oltre alla produzione sofisticata per la title track, Information, gli regala la sua Slipping Away.
Curiosità
Il rapporto da Dave e Jeff prosegue anche nell’album seguente, Riff Raff, nel quale sono addirittura sei le tracce in collaborazione.
Hey Bulldog con Dave Grohl, live at Los Angeles Convention Center, 2014
Un duo inaspettato per celebrare i Beatles
Chitarre incandescenti e tanta emozione, in modo da festeggiare al meglio il 50° anniversario della prima esibizione dei Beatles all’Ed Sullivan Show. La coppia che non ti aspetti ci regala una Hey Bulldog, brano dei baronetti che avrebbe meritato miglior sorte, da brividi.
Curiosità
L’house band che fa da contorno all’esibizione dei nostri è incredibile. Si va dai giganti della sei corde Peter Frampton e Steve Lukather alle tastiere di Greg Phillinganes. La sezione ritmica è altrettanto da urlo con Kenny Aronoff alla batteria, Lenny Castro alle percussioni e il basso di Don Was.
Extra: Analog Man di Joe Walsh, 2012
L’amicizia e la partnership musicale tra Joe Walsh e Jeff Lynne ora va a gonfie vele, ma solo una coincidenza fa conoscere professionalmente i due personaggi appena dopo il primo decennio del nuovo secolo. La moglie Marjorie Bach, cognata di Ringo Starr, lo aiuta a superare un momento difficile di vita e ispirazione artistica e, fra le varie attività di supporto, gli lascia il numero di telefono del frontman degli ELO. Nasce da questi presupposti Analog Man, che contribuisce al rilancio del chitarrista degli Eagles, il cui ultimo album solista, Songs for a Dying Planet, risaliva a ben vent’anni prima.
Curiosità
Musicista straordinario, celebre sia per la sua carriera con gruppi famosi, sia per il suo personale curriculum discografico, Joe Walsh è inoltre un prolifico session man e un intramontabile uomo da palco. La perfetta continuazione per la nostra serie Le 10 Canzoni! Stay tuned.
To be continued…
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