Dall’esordio e conseguente, subitaneo successo, John Mayer è cambiato tanto. Con la pubblicazione di Try! (2005) e Continuum (2006), si apprezza la crescita dell’artista statunitense come songwriter e musicista, grazie a brani che sorreggono appieno la personale idea di melodia e sostengono al meglio il suono dell’amata Stratocaster. Il ritorno al blues, il genere così amato in giovinezza, affiancato alla potenza del rock à la Cream e Jimi Hendrix, gli fanno acquisire rapidamente lo status di “eroe delle sei corde”. La grande vitalità e un mai sopito desiderio di sperimentare (anche a livello di chitarre), lo conducono talvolta in territori inusuali, fuori dai sentieri già in precedenza battuti. E, quando si parla di inaspettato, si spalancano immediatamente le porte per una nuova puntata della rubrica unica e speciale di Planet Guitar, Le Dieci Canzoni!

John Mayer sul palco con una delle sue adorate Fender Stratocaster
© MediaPunch Inc / Alamy Stock Photo

Go! di Common, 2005

Che ci fa John in mezzo a Common e Kanye West?

Il primo brano del lotto è anche il più sorprendente: il terzo singolo tratto dall’album Be di Common, rapper e attore statunitense, vede John Mayer ospite come backing vocalist insieme a Kanye West, produttore del pezzo.

Curiosità

Common, Kanye West e John Mayer: sicuramente un trio insolito, che decide di unirsi per creare una canzone dopo aver visto Ray, il bellissimo film dedicato a The Genius, Ray Charles. In realtà il brano viene composto per la maggior parte dal primo, ma alcuni beat e suggerimenti lirici giungono pure dagli altri due, pronti a figurare come special guests nel mix finale.

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The Boy in the Bubble con Paul Simon, live for VH1, NYC, US, 2004

Il Maestro e il nuovo guitar hero celebrano la bellezza della musica

Nel 2004 VH1 si inventa un nuovo programma televisivo chiamato In Tune. Il concetto dello show è quello di riunire una vecchia e una giovane star che si apprezzano a vicenda, farli parlare dei loro legami, delle loro influenze e, ovviamente, sentirli suonare insieme. Questa versione di The Boy in the Bubble è straordinaria e vive di nuova luce grazie alle alchimie sonore di due personaggi dalle inaspettate, intense affinità elettive.

Curiosità

“Penso che Train in the Distance (da Hearts and Bones del 1983 ndr) sia una delle canzoni più ben fatte che abbia mai sentito in vita mia. Copre 40 anni in quattro versi”. Ecco cosa dice John a riguardo di Paul Simon durante un’intervista di Guitar World nel 2010. Una stima sconfinata.

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Beat It di Fall Out Boy, 2008

I Fall Out Boy interpretano Michael Jackson con l’aiuto di Mayer

Beat it è celebre anche per il fantastico assolo di Eddie Van Halen. In questa rivisitazione del gruppo pop punk americano Fall Out Boy spiccano l’arrangiamento frastagliato e, ovviamente, la lancinante Strato di JM.

Fender LTD Custom '62 Strat RL BSB

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Curiosità 

Nel bonus CD della Collector’s Edition di Live in Phoenix è presente questa “studio version”del classico di Michael Jackson, con il nostro John sugli scudi.

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Stitched Up di Herbie Hancock, 2005

Il funky piano di Hancock incontra voce e chitarra dell’uomo soprannominato “Slowhand Jr.”

Possibilities è il fantastico trentanovesimo (!!) album del re del piano jazz Herbie Hancock. Il duetto con Mayer rappresenta una delle vette di un disco pieno di featuring ispirati.

Curiosità 

Carlos Santana, Sting, Jonny Lang, Paul Simon e Trey Anastasio sono solo alcuni fra i nomi celebri coinvolti. Rimane imperdibile il DVD intitolato Herbie Hancock: Possibilities, che illustra la registrazione di questo lavoro con jam session, discussioni e performance con gli artisti che vi hanno collaborato.

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Death of a Hero con Alec Benjamin, live from El Rey Theatre, LA, CA, US, 2019

Il gusto per gli incroci più curiosi non manca proprio in Mayer!

Alec Benjamin è un giovane songwriter di Phoenix balzato alla popolarità nel 2018 con la hit Let Me Down Slowly. Rapper mancato e chitarrista autodidatta, tra i suoi idoli vi sono Eminem, Chris Martin, Jason Mraz e, naturalmente, John Mayer. Averlo come ospite speciale durante uno show è per lui un sogno che si avvera.

Curiosità

L’autore di Waiting on a World to Change sfodera per l’occasione l’altro amore a sei corde, la fantastica PRS Silver Sky.

PRS John Mayer Silver Sky Dodgem B

PRS John Mayer Silver Sky Dodgem B

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Inside Friend di Leon Bridges, 2020

Un duetto vincente tra il principe del neo soul e l’arcangelo della chitarra

Il 2020 regala alcune prestigiose collaborazioni a Leon Bridges: esce un EP insieme ai Khruangbin, funambolico trio texano, e un singolo con il rapper Terrace Martin. Un’altra bellissima partnership avviene per Inside Friend, straordinario incrocio con Mayer, ispirato nel canto e nei guitar solo.  

Curiosità

La coppia Bridges/Mayer è già affiatata nel 2018, quando Leon invita John (sul palco in pigiama!!) a suonare Mrs. con lui e la sua straordinaria band al Greek Theatre di Los Angeles.

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Almost Cut My Hair con CSN, live at the Ace Theatre, LA, US, 2014

Il coronamento di una stima reciproca

David Crosby e Graham Nash sono tra i super ospiti di Born & Raised (2012), l’album più folk rock di Mayer, ispirato a Titani del genere come Bob Dylan, Neil Young e, appunto, Crosby, Stills & Nash. Tuttavia il momento più sorprendente della liaison tra John e CSN avviene durante il Light Up The Blues Concert – An Evening Of Music To Benefit Autism Speaks, spettacolo di beneficenza, ove viene eseguita una Almost Cut My Hair da pelle d’oca.

Curiosità

Sempre in quell’evento caritatevole, CSN, John Mayer e Don Felder uniscono le loro forze per una esorbitante resa di Wooden Ships, altro sensazionale highlight della speciale serata.

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A Song for You con Leon Russell, Live at Rock and Roll Hall of Fame, NYC, US, 2011

Emozione e Commozione!

Partecipare alla cerimonia d’induzione di uno dei più grandi songwriter del secolo scorso è stata una vera botta di vita per un ragazzo cresciuto ascoltando i dischi di Leon Russell e di tutti gli altri grandi artisti originatori del Tulsa Sound.

Curiosità

Definita proprio dal chitarrista nato a Bridgeport, nel Connecticut,  una delle più grandi canzoni di tutti i tempi, A Song for You negli anni è stata “coverizzata” da una pletora di artisti, da Donny Hathaway e Ray Charles a Christina Aguilera.  

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Don’t con Ed Sheeran, Live at the CBS Late Late Show, LA, CA, US, 2015

Una performance da incorniciare tra due grandi realtà della musica

Ci sarebbero tanti altri duetti live mirabolanti tra Mayer e musicisti del calibro di Chris Botti, Alicia Keys, Jay-Z, Keith Urban, senza dimenticare quello incandescente con i Police, tuttavia l’esibizione con Ed Sheeran stupisce per freschezza e complicità, tra due (ex) ragazzi che ce l’hanno fatta. Una performance da incorniciare.

Curiosità

Per l’occasione Mayer sfoggia una sgargiante Jackson rosa, spesso utilizzata in quel periodo, a dimostrazione delle prestazioni camaleontiche sotto tutti i punti di vista del Nostro!

Jackson American Series Virtuoso SHP

Jackson American Series Virtuoso SHP

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Outta My Head di Khalid, 2019

Un assolo da brividi in un bel brano black, a metà strada tra pop e r&b

Khalid pubblica nel 2019 Free Spirit, il suo secondo disco, che debutta al primo posto della US Billboard Top 200. All’interno troviamo la graziosa Outta My Head, resa speciale da uno dei più bei “solo” del buon Mayer.

Curiosità

Khalid ha invitato il chitarrista sul palco anche durante il Coachella Music Festival di quell’anno, testimonianza di una partnership riuscita e arricchente per entrambi.

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Extra: Change It con Doyle Bramhall II, Live at Crossroads Guitar Festival, MSG, NYC, US, 2013

L’idolo e mentore comune viene omaggiato con intensità ed estremo garbo

Non si tratta dell’unico incontro tra Doyle Bramhall II e John Mayer, legati da una fraterna amicizia e perennamente vicini all’universo Clapton, tuttavia merita assolutamente una citazione questa stupefacente rilettura di un classico di Stevie Ray Vaughan, scritta da Doyle Bramhall Senior, leggendario batterista e compagno artistico dell’immenso chitarrista texano.

Curiosità

Grandi virtuosi, amanti della tradizione e della sua evoluzione, da Lightnin’ Hopkins ai fratelli Vaughan, Doyle e John incarnano la nuova generazione del guitar hero e rappresentano l’anello di congiunzione tra gli idoli degli anni Sessanta e i miracolosi innesti di questi ultimi tempi, gente del calibro di Marcus King e Christone “Kingfish” Ingram, tanto per fare due nomi.

Proprio Bramhall, dunque, rappresenta il personaggio perfetto per la prossima puntata di Le Dieci Canzoni, la serie unica e speciale di Planet Guitar.

Stay tuned!

To be continued…

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Alessandro Vailati