Oggi esamineremo il vocabolario di base della chitarra, in quanto ci dedicheremo alla composizione e dunque alla struttura e all’anatomia dello strumento più popolare di tutti.
Che sia perché si attribuisce importanza ad alcuni dettagli al momento dell’acquisto, o perché si ha bisogno di pezzi di ricambio o semplicemente si desidera sostituirli, è bene conoscere i termini corretti. In questo workshop, li impareremo tutti.
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Per tutti coloro che desiderano dare un’occhiata più da vicino al proprio strumento e approfondire la questione, di seguito abbiamo attribuito alle parti più importanti delle chitarre acustiche ed elettriche il loro nome e spiegato la loro funzione.
In linea di principio, la chitarra può essere suddivisa in tre parti principali: in cima c’è la paletta, sotto c’è il manico e la parte più grande è occupata dal corpo. La quarta parte per le chitarre elettriche è l’elettronica.
La struttura della chitarra acustica
Esistono vari tipi di chitarre acustiche, tra cui la chitarra classica (con corde in nylon) e la chitarra propriamente detta acustica (a corde d’acciaio) sono certamente le più popolari. Ma anche altre, come le cosiddette chitarre gipsy, le versioni a 12 corde, le chitarre resofoniche e molte altre sono molto popolari e si possono trovare in vari stili.
La paletta della chitarra acustica
La paletta è caratterizzata soprattutto dal fatto che qui sono fissate le meccaniche: i piroli e le chiavette. Queste possono essere verticali, cioè rivolte all’indietro come nei modelli a corde in nylon, oppure orizzontali, cioè rivolte lateralmente nei modelli acustici. Al passaggio tra il paletta e il manico si trova il capotasto su cui scorrono le corde. Tradizionalmente, il capotasto è in osso, ma spesso si trovano anche varianti in plastica o grafite.
In rari casi, nelle chitarre acustiche l’accesso al truss-rod, che serve a regolare la curvatura del manico, si trova dietro il capotasto. Molto più spesso, invece, questo si trova all’estremità opposta e la regolazione avviene attraverso la buca. Le chitarre classiche, tra l’altro, di solito riescono a fare a meno di questa asta di regolazione, perché la tensione delle corde di nylon è molto inferiore a quella delle corde d’acciaio.
Il manico della chitarra acustica
Il manico della chitarra è costituito da tre componenti: Il materiale del manico vero e proprio, la tastiera, che di solito è incollata, e i tasti.
Esso è spesso realizzato in mogano o acero, mentre per la tastiera si utilizzano spesso ebano o palissandro e, più recentemente, anche moderni materiali compositi a base di legno.
La tastiera delle chitarre classiche è solitamente piatta, mentre quasi tutte le chitarre acustiche presentano una leggera curva verso l’esterno, il cosiddetto raggio della tastiera. I tasti sono realizzati in metallo, solitamente in nichel, acciaio o acciaio inossidabile. La maggior parte delle chitarre acustiche ha 20 o più tasti e il passaggio dal manico al corpo avviene tradizionalmente al 14° tasto, mentre le chitarre classiche hanno solitamente 18 o 19 tasti e il corpo inizia al 12° tasto.
Il corpo della chitarra acustica
Il corpo stesso è diviso in diversi elementi: sulla parte superiore si trova la tavola armonica (il top) con la buca e il rosone, sui lati le fasce, sulla parte inferiore il fondo e per il bloccaggio delle corde il ponte.
I tipi di legno più comuni per il top delle chitarre classiche sono l’abete rosso, più chiaro e con un’intonazione un po’ più alta, o il cedro, più caldo e scuro. Questi tipi di legno sono utilizzati anche per le chitarre acustiche, anche se spesso vengono utilizzati anche il mogano, che ha un suono leggermente più medio, o tipi più particolari di legno. Le fasce e il fondo sono solitamente in palissandro, mogano, ciliegio o acero.
Poiché le specie legnose come il palissandro sono sottoposte a una rigorosa protezione, i costruttori di chitarre utilizzano attualmente anche legni autoctoni, con ottimi risultati tonali e visivi.
Per fissare le corde, sul corpo c’è il cosiddetto ponte. Nelle chitarre classiche, le corde vengono fissate con un nodo prima di essere tese sul ponte verso la paletta.
A proposito, il ponte e il capotasto segnano i punti finali della cosiddetta lunghezza di scala, cioè la lunghezza della corda vibrante, che può variare a seconda del tipo di chitarra.
Le chitarre acustiche utilizzano solitamente corde con la cosiddetta “ball end”, una pallina fissata all’estremità della corda, che viene inserita in un foro e bloccata con un perno di legno, plastica o osso, chiamato anche piolo:
La terza opzione, utilizzata su alcune chitarre, è costituita da corde con un’estremità detta loop end, che viene agganciata a una cordiera. Qui un approfondimento sul cambio corde.
La struttura della chitarra elettrica
Le chitarre elettriche non differiscono profondamente dagli strumenti acustici per quanto riguarda la loro costruzione, ma ci sono alcune caratteristiche particolari, come ad esempio il ponte e, naturalmente, l’elettronica
La paletta della chitarra elettrica
La paletta ospita di norma le meccaniche, che nelle chitarre elettriche sono spesso asimmetriche, cioè tutte e sei le chiavette si trovano su un lato della paletta. Di norma, le chiavette dell’accordatura sono rivolte verso l’alto, ma nel caso delle cosiddette palette “reverse” possono anche essere rivolte verso il basso, caratteristica particolarmente diffusa in alcune chitarre rock.
Il capotasto è realizzato in osso, plastica o grafite composita. Talvolta si ha a che fare anche con sellette a morsetto sul capotasto, ad esempio in relazione ai tremoli “Floyd Rose”, di cui parleremo più avanti. In questo caso, le corde non sono fissate solo al ponte, ma anche al capotasto, in modo che difficilmente possano stonare anche con stili di esecuzione “estremi”.
Nelle chitarre elettriche, l’accesso al truss-rod è di solito direttamente dietro il capotasto, ma esiste anche la variante con l’apertura sul lato del corpo.
Il manico della chitarra elettrica
La maggior parte delle specifiche che si applicano alla chitarra acustica valgono anche per il manico della chitarra elettrica. Il palissandro e l’acero sono i materiali principali della tastiera. Con il palissandro utilizzato per un suono più rotondo e un po’ più basso e l’acero per un suono più brillante e presente. Il numero di tasti è solitamente più elevato, da 22 a 24. Il loro numero ha anche un’influenza indiretta sul suono, in quanto determina la posizione dei pickup.
Esistono anche diversi raggi del manico per le chitarre elettriche: più basso è il raggio, più curva è la tastiera. Si possono trovare forti curvature, ad esempio, sui vecchi modelli Fender (7,25″), oppure quasi piatte, come sulle moderne chitarre Ibanez (15,75-17″). Sono molto diffusi anche i cosiddetti raggi “composti”, in cui si trovano misure diverse in diversi punti del manico.
Il corpo e l’elettronica della chitarra elettrica
Per il corpo della chitarra elettrica si utilizzano diversi tipi di legno. Il mogano è molto utilizzato, ad esempio per le chitarre di Gibson, ma anche il frassino o l’ontano di Fender sono molto noti. Vengono utilizzati anche il tiglio e vari altri legni, talvolta esotici. Naturalmente, ci sono anche alcuni esempi particolari, come nel caso delle chitarre Danelectro, i cui corpi sono costituiti da un corpo in fibra di masonite.
Per il corpo si utilizza spesso una costruzione solida (solid body), che in alcuni modelli include camere tonali per ridurre il peso, non visibili dall’esterno. Oltre alla costruzione a corpo solido, esistono anche chitarre semiacustiche o “hollow body”, particolarmente popolari nel jazz e nel blues. Si tratta di chitarre in cui il corpo è prevalentemente cavo, simile a quello delle chitarre acustiche, ma di solito molto più piatto. Queste chitarre si riconoscono anche per i raggi del corpo spesso più ampi e per i caratteristici fori a F.
Nelle chitarre elettriche, i pickup sono montati direttamente nel corpo o nel cosiddetto battipenna. Una protezione solitamente in plastica che dovrebbe proteggere il top dai graffi quando le corde vengono suonate.
I pickup sono disponibili come bobine singole (single coil),
o a doppia bobina (humbucker):
Le opzioni di commutazione e controllo di una chitarra elettrica consistono essenzialmente in un selettore che determina quale pickup raccoglie le vibrazioni delle corde e nei controlli per il volume e il tono. Normalmente, i potenziometri e i selettori sono posizionati sotto i pickup, ma in alcuni modelli sono anche suddivisi in diverse aree della chitarra. Su una Gibson Les Paul, ad esempio, il selettore dei pickup si trova nella parte anteriore superiore del corpo.
Il ponte della chitarra può presentarsi come un “ponte fisso”, quindi saldamente avvitato al corpo come in questi modelli:
In alternativa, esistono i cosiddetti ponti “tremolo” in cui la cordiera e il ponte sono mobili. Azionando una leva, le corde vengono allentate o tesate, modificando di conseguenza l’intonazione e producendo un effetto molto caratteristico che da forma al suono tipico della chitarra rock. Tuttavia, il nome tremolo è fuorviante, perché in realtà si tratta di un vibrato, in quanto viene modulata la frequenza e non il volume.
I tremoli sono disponibili in molte versioni diverse. Il classico tremolo vintage, ad esempio, è molto fedele al sound classico, ma purtroppo non è completamente privo di detuning:
Su molte chitarre e strumenti rockabilly prodotti da Gretsch è presente l’iconico tremolo Bigsby:
Gli anni ’80 e Eddie Van Halen hanno introdotto sulla chitarra il tremolo Floyd Rose. Una variante innovativa e quasi priva di detuning, che a sua volta ha richiamato sulla scena diversi imitatori nel corso del tempo. Gli svantaggi di questo sistema sono la trasmissione delle vibrazioni un po’ limitata e il cambio delle corde, che è piuttosto complicato e noioso:
Per trasmettere il segnale della chitarra è necessario un cavo di collegamento, che si presenta sotto forma di presa jack, montata direttamente nel corpo o, come in diverse chitarre Fender, in una piastra metallica ricavata in un’apertura del corpo.
La tracolla della chitarra è fissata ai lati per mezzo dei cosiddetti strap pin.
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