David Gilmour, leggendario chitarrista dei Pink Floyd, è uno degli artisti più influenti nella storia del rock. Con il suo stile inconfondibile, ha lasciato un’impronta indelebile nella musica, spingendo costantemente i confini della creatività chitarristica. Oltre alla sua iconica Fender Stratocaster, Gilmour ha utilizzato una varietà di strumenti meno conosciuti ma altrettanto importanti per il suo sound. Recentemente, in vista dell’imminente uscita del suo nuovo album Luck and Strange il 6 settembre, l’artista ha pubblicato una serie di video in cui presenta alcune delle chitarre più significative che hanno influenzato la creazione di questo disco. Scopriamole assieme in questo articolo.

© Jimmy Baikovicius

“Alice” – Una piccola acustica Custom Made 

Tra gli strumenti più particolari nella collezione di David Gilmour si trova “Alice,” una chitarra acustica di piccole dimensioni costruita nel 1978 da un liutaio di nome Tony . La chitarra inizialmente venne commissionata da Gilmour per sua figlia Alice ma vista l’elevata qualità costruttiva dello strumento, l’artista ritenne che non fosse propriamente uno strumento adatto per bambini. Fu così che la chitarra venne riposta in custodia e dimenticata quasi del tutto fino ad oggi. Questo strumento potrà essere presto ascoltato sulla traccia Between Two Points

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Maton Mini EM6 w/ Case

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Rickenbacker Frying Pan – L’antenata del suono elettrico

Una delle chitarre più curiose e storiche utilizzate da Gilmour per questo album è la Rickenbacker Electro A-22, denominata anche Frying Pan per via del suo aspetto unico. Ricevuta in regalo dalla moglie Polly Samson, questo strumento del 1933 risale all’avvento della musica Hawaiana dell’epoca nonché agli albori della chitarra elettrica. Considerata come prima lap steel ad essere stata prodotta nella storia, la Rickenbacker Electro A-22 è caratterizzata per avere un corpo in alluminio e un singolo pickup alquanto potente, offrendo così un suono davvero unico. Questo strumento potrà essere presto ascoltato sulla traccia Piper’s Cool e Dark and Velvet Nights

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Gretsch Black – Il Suono Hi-Fi

Il terzo strumento di cui parliamo è la Black Gretsch, uno strumento che il chitarrista possiede fin dalla metà degli anni ’70. Nonostante Gilmour non citi in alcun modo il modello nel video, la chitarra sembrerebbe essere una Gretsch G6128T-59, comunemente nota come “Duo Jet“. Introdotta per la prima volta nel 1953 da Gretsch come risposta alla Les Paul Goldtop di Gibson, la Duo Jet è una delle chitarre semi hollow body più iconiche del marchio, caratterizzata per essere stata la prima chitarra Gretsch a disporre di un truss rod accessibile dalla paletta. La chitarra veniva equipaggiata con due pickups TV Jones, un Bigsby, un master volume e due switch selectors per i pickup. 

Gilmour descrive la sua Black Gretsch come uno strumento dal suono molto particolare, quasi “Hi-Fi”, un termine che evidenzia la chiarezza e la definizione sonora di questa chitarra. Il chitarrista inglese ha utilizzato questa Gretsch durante una speciale jam session con il bassista Guy Pratt e il tastierista Richard Wright nel gennaio 2007. Questa jam ha dato vita a uno dei brani presenti nel nuovo album di Gilmour, Luck and Strange.

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Gretsch G6128T Jet FT Black

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1945 Martin D-18 – La magia degli strumenti vintage

La Martin D-18 è la quarta chitarra che Gilmour ci presenta. Introdotta per la prima volta nel 1931 con il suo top in abete e fondo e fasce in mogano, questo iconico modello dreadnought ha indubbiamente cambiato la storia della musica contemporanea e caratterizzato il suono di generi come il Country, Bluegrass, Folk, e Rockabilly.

David Gilmour ci spiega come una chitarra come questa migliora con il passare del tempo. Con gli anni, le colle e i legni impiegati per la costruzione dello strumento iniziano a vibrare assieme in maniera sempre più armonica, regalandogli così una sensazione che uno strumento nuovo non riesce a garantire secondo l’artista. 

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Martin Guitars D-18

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Gibson ES-335 – Una nuova compagna 

La Gibson ES-335 è la quinta ed ultima chitarra che Gilmour ci racconta. Introdotta nel lontano 1958 da Gibson come parte della sua linea ES (Electric Spanish), la 335 è una semi-acustica che presenta un blocco centrale di acero all’interno del body, due buche ad f, un top in laminato di pioppo ed acero ed infine una coppia di humbucker. Questo modello divenne ben presto una delle chitarre più iconiche e classiche del marchio di Kalamazoo. 

L’esemplare che Gilmour ci presenta, è un’acquisizione relativamente recente che deriva dalla ricerca di nuove sonorità e sfumature. Questo strumento gli ha permesso infatti di scoprire nuove sonorità a cui non era abituato. David ci spiega come chitarre diverse rispetto a quelle che suoniamo di solito ci possano offrire una nuova fonte di ispirazione. Questa Gibson potrà essere presto ascoltata nell’assolo di Dark and Velvet Nights.

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Gibson ES-335 Dot Vintage Burst

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Il ritorno di David Gilmour con Luck and Strange

Registrato tra Brighton e Londra in un arco di cinque mesi, l’album segna una nuova direzione nella carriera di Gilmour, grazie alla collaborazione con il produttore Charlie Andrew, noto per il suo lavoro con Alt-J. La sinergia tra Gilmour e Andrew ha permesso di esplorare sonorità fresche e inaspettate, rompendo alcune delle abitudini compositive consolidate del musicista.

L’album include otto tracce originali e una rivisitazione del brano Between Two Points. Tra i musicisti che hanno contribuito al disco troviamo nomi di spicco come Guy Pratt al basso, Steve Gadd alla batteria, e Roger Eno alle tastiere. Inoltre, un cameo postumo di Richard Wright aggiunge un tocco emotivo particolare alla title track. Gran parte dei testi è stata scritta da Polly Samson, moglie e collaboratrice di lunga data di Gilmour, con temi che esplorano la mortalità e le riflessioni maturate durante il lockdown.

L’artwork dell’album, ideato da Anton Corbijn, è ispirato a un testo di Charlie Gilmour e sottolinea il carattere intimo e personale del progetto. Il lancio dell’album sarà accompagnato da un tour mondiale, con una serie di concerti inaugurali al Circo Massimo di Roma a partire dal 27 settembre​ cui noi di Planet Guitar non mancheremo! 

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Lorenzo Alexiu