Con Line 6 Helix LT, l’azienda americana rilascia una versione più economica del suo famosissimo processore per chitarra a modellazione, lanciato nel 2015. L’uscita del Fractal Audio AXE FX e del Kemper Profiling Amp, hanno dato il via ad una nuova era per il mondo dei processori digitali. La qualità di questi amplificatori, in combinazione con le simulazioni dei cabinet basate sugli “Impulse Response (IR)”, si avvicina di anno in anno e con ogni aggiornamento firmware sempre di più ai modelli reali.

Considerando che Line 6 è stata una delle prime aziende a dedicarsi alla creazione delle simulazioni di amplificatori, muovendo i primi passi in questa direzione con l’AxeSys nel 1996 e il POD nel 1998, c’era da aspettarsi che nel 2015 con l’Helix ci sarebbe stato un vero e proprio salto di qualità.
Con L’Helix LT, Line 6 ci offre una versione leggermente più snella del suo bestseller, che entra sul mercato con un prezzo più contenuto a fronte della stessa potenza di elaborazione. A questo punto non ci resta che capire le differenze sostanziali tra le due versioni e come viene giustificata la differenza di prezzo tra i due modelli.

Chassis e Connessioni

Quando si tira fuori la pedaliera dalla confezione, ci si rende subito conto che la dicitura LT (Light) sicuramente non fa riferimento alle dimensioni del prodotto. Misurando 52,9 x 30,1 x 9,2 cm, il case in metallo nero con i lati in plastica è solo 3 cm più stretto rispetto a quello della sorella maggiore.

Per il resto, le analogie con la versione non LT sono davvero molte: dodici footswitch, ma senza display dedicati, un pedale d’espressione con doppia funzione (dotato in questa versione di un rivestimento gommato), otto pulsanti per l’editing, un controllo del volume, otto encoders, uno dei quali con funzione di joystick e un display a colori da 14 x 8 cm. Solo il potenziometro dedicato al volume delle cuffie, di cui è dotata la versione Floor, nella versione LT non è stato inserito.

Anche il pannello posteriore dell’Helix LT si presenta più scarno rispetto a quello del modello di punta, ma abbiamo a disposizione tutto ciò che serve per poter soddisfare le necessità di base.

Partendo da sinistra verso destra troviamo un ingresso jack con la dicitura EXP Pedal 2/EXT Amp che consente o il collegamento di un pedale di espressione aggiuntivo o lo switching di alcune funzioni di reali amplificatori esterni, come il cambio canale o l’attivazione del riverbero.

Seguono il Guitar In per il collegamento dello strumento e due Send/Return (contro i quattro della variante più grande dell’Helix), che possono essere utilizzati per collegare in loop i vostri pedali preferiti o per inviare segnale ad altre macchine, come ad esempio una drum machine. Accanto alle uscite principali si trova un interruttore di ground lift per eliminare eventuali problemi di ronzio della corrente.

Proprio di fianco a quest’ultimo si trovano le uscite, disponibili in stereo sia in formato XLR che in formato jack. Se invece si vuole utilizzare l’Helix LT in mono, è sufficiente utilizzare solo l’uscita di sinistra. Successivamente troviamo l’uscita cuffie, sempre comoda per l’utilizzo notturno o semplicemente per non arrecare fastidi a chi ci sta intorno.

Per i possessori di chitarre Line 6 Variax, è previsto un apposito connettore che consente anche il controllo di alcuni parametri della chitarra. Alla sua destra si trova l’uscita AES/EBU Out/L6 Link con presa XLR, che permette il collegamento diretto degli amplificatori della serie Stage Source o DT. Per l’invio e la ricezione di messaggi MIDI sono presenti un MIDI In e un MIDI Out/Thru e, accanto, una porta USB. Troviamo, infine, l’ingresso per la presa di alimentazione con il suo relativo switch ON/OFF.

La parte inferiore è dotata di sei piedini in gomma che mantengono l’Helix LT abbastanza salda al pavimento. Se volete fissarla su una pedalboard più grande, la rimozione dei piedini sarà molto semplice, basterà svitarli con un semplice cacciavite.
Nel complesso, l’Helix sembra molto robusta e affidabile. Anche lo spazio che abbiamo a disposizione, sia per l’editing che per la pressione degli switch quando si passa da un preset all’altro, è molto generoso. La pedaliera ci offre veramente tantissime funzioni e possibilità di personalizzazione.
La dotazione comprende un cavo di alimentazione, un cavo USB, un “cheat sheet” per le funzioni di base e una chiavetta USB che contiene il manuale in 13 lingue.

Line 6 Helix LT, come Funziona?

In termini di funzionamento, l’Helix LT è praticamente identica alla sorella maggiore, l’editing funziona esattamente allo stesso modo:
all’accensione della pedaliera, ci troveremo davanti alla schermata principale che è fondamentalmente divisa in quattro aree: in cima compare il numero e il nome del preset, subito sotto troviamo le righe della catena del segnale con tutti i blocchi di effetti e amplificatori utilizzati, mentre la parte bassa dell’interfaccia ci permette di modificare i parametri del blocco selezionato.

L’Helix è una macchina molto versatile e ci offre infinite possibilità di personalizzazione. Con le due righe di segnale che abbiamo a disposizione, è possibile creare due percorsi completamente separati, in modo da poter collegare una chitarra Variax all’ingresso dedicato dell’Helix e utilizzare l’ingresso normale con una chitarra standard. Oppure si possono creare due linee ognuna dedicata ad una catena di effetti e amplificatori differenti, assegnando ciascuna catena ad un’uscita differente (ad esempio destra e sinistra). Inoltre su ogni riga si possono creare delle mandate parallele splittando e riunendo il segnale nei punti in cui ci è più comodo. Insomma le possibilità di routing offerte da questo modeller sono davvero tante, sarà compito nostro e della nostra creatività sfruttare tutto al meglio.

L’ utilizzo del joystick rende la navigazione tra i vari blocchi inseriti in catena comoda e semplice. I vari parametri vengono gestiti dagli encoder posizionati proprio sotto al display, in corrispondenza dei valori che vanno a modificare. Inoltre, tramite i due tasti dedicati allo scorrimento delle pagine, è possibile navigare tra tutti i parametri disponibili per il blocco selezionato.

 L’ampio display a colori consente un editing comodo

Gli effetti assegnati ad ogni blocco si selezionano sempre tramite l’utilizzo del joystick e, premendolo, visualizziamo sul display la lista di tutti gli effetti disponibili divisi per tipologia.
L’helix prevede anche una funzione che ci permette di effettuare l’editing tramite i footswitch e il pedale di espressione, quindi senza dover usare le mani. Per farlo, si effettua una pressione lunga sul pulsante “Mode”, a questo punto il display ci mostrerà in modo molto chiaro i vari parametri da modificare. Questa funzione e il tasto Amp, che ci consente l’accesso diretto per i parametri dell’amplificatore, ci fanno capire che nella costruzione della pedaliera è stata posta particolare attenzione alle esigenze del musicista che, trovandosi sul palco, può avere la necessità di modificare al volo questi parametri fondamentali.

Dal punto di vista informatico, gli amplificatori, i cabinet e gli effetti utilizzati vengono gestiti da un processore DSP dedicato. Più precisamente ci sono due DSP che lavorano indipendentemente per ciascuna delle due righe di segnale principali. Dato che le IR delle casse e, ad esempio, gli effetti di pitch e armonizzazione sono molto dispendiosi in termini di CPU, c’è comunque la possibilità di risparmiare potenza di calcolo usando entrambi i percorsi di segnale disponibili o di utilizzare effetti mono. Comunque, l’Helix LT è abbastanza potente da riuscire a gestire quattro amplificatori con i rispettivi cabinet o IR.

Ora diamo un’occhiata ai blocchi di ingresso e uscita del segnale:
primo in catena, naturalmente, c’è il blocco Input. Qui si può decidere effettivamente quale ingresso della nostra pedaliera vogliamo sfruttare, cioè quello della chitarra, della Variax, l’USB o uno dei due Return. Il blocco Output è altrettanto versatile e consente di scegliere tra tutte le uscite disponibili, comprese quelle dei Send.

Amplificatori ed Effetti

Per ogni simulazione di amplificatore possiamo decidere se usare solo la sezione di preamplificazione, la testata o la combinazione amplificatore + cabinet, in modo da poter sfruttare al meglio la pedaliera in base a dove verrà collegata (PA, finale di potenza, DAW, amplificatore per chitarra). Al momento dell’attuale firmware, l’Helix mette a disposizione 78 modelli di amplificatore per chitarra, 14 amplificatori per basso e persino un preamplificatore microfonico lineare a valvole. Viene da sé che è possibile usare il modeller con chitarre elettriche, acustiche ma anche con un basso. Le simulazioni di cabinet e le IR possono essere utilizzate sia in combinazione con gli amplificatori simulati dalla pedaliera, o da sole. Ad esempio tramite una loadbox e una DI box possiamo collegare anche la nostra testata valvolare preferita e sfruttare solo la simulazione di cassa della nostra pedaliera.

L’utente può scegliere tra 63 simulazioni di cabinet, che a loro volta possono essere microfonati con 16 diversi microfoni, per cui è possibile decidere distanza, posizione, angolazione, prime riflessioni e il taglio delle alte e basse frequenze. In alternativa, è possibile utilizzare i 128 slot di memoria liberi per acquistare IR di terze parti, che possono essere facilmente caricate negli slot dedicati tramite USB ed editor. Come per l’ammiraglia Helix Floor, l’uso di IR è la vera innovazione di Line 6 rispetto ai modelli POD. Tale novità pone i modelli Helix su un piano sonoro nettamente superiore. Quando persino musicisti come Scott Henderson o Peter Weihe affermano di non riuscire quasi a distinguere un IR di un cabinet da un vero cabinet microfonato, si capisce quanto questa tecnologia sia rivoluzionaria e all’avanguardia.

Anche la sezione effetti è molto vasta in termini di varietà e opzioni di editing. Troviamo una ampia scelta di distorsori, compressori, modulazioni (dal chorus al rotary all’univibes) vari delay, riverberi e molto altro ancora.

Abbiamo a disposizione anche un looper e dei send/return, che possono essere posizionati in qualsiasi punto della catena effetti. È presente anche un accordatore, attivabile tenendo premuto il tasto tap.

CategoriaTipologiaN. di Modelli
DistortionOverdrive/Distortion/Fuzz58
DynamicsCompressor/Limiter18
EQEqualizzatori8
ModulationModulazioni (Chorus, Flanger, Phaser, Tremolo, etc)55
DelayDelay45
ReverbRiverberi23
Pitch/SynthHarmonizer, Pitch-Shifter, Guitar Synth29
FilterFiltri15
WahWah, Touch Wah10
AmpSimulazioni di Amplificatore93
CabSimulazioni di Cabinet (Single, Dual, Legacy)63
Impulse ResponsesIR in alternativa alle simulazioni di Cabinet128 slot di memoria
Volume/PanVolume-Pedal, Gain, Pan5
Send/ReturnLoop effetti esterni selezionabile tra solo send, solo return, loop, anche stereo (due loop combinati)2 Loops

Configurazione dei Footswitch

L’assegnazione dei footswitch è totalmente personalizzabile. Inoltre attraverso il pulsante mode è possibile scorrere tra le varie funzioni e navigare in maniera agevole tra i 1024 preset. Nonostante i footswitch della Helix LT non siano dotati di display LCD dedicati, come nel caso della sorella maggiore, grazie all’ampio display e ai led che colorano direttamente il contorno dei footswitch stessi, non sarà difficile rendersi conto degli effetti che abbiamo attivi in catena.
In modalità “Preset Footswitch Mode”, gli otto footswitch centrali ci permettono di spostarci tra i preset, mentre tramite gli interruttori Up/Down sarà possibile spostarci tra i vari banchi di presets. In modalità stomp, abbiamo la possibilità di accendere e spegnere i vari blocchi presenti all’interno delle nostre catene di segnale, o di assegnare ai footswitch vari cambi di parametri.

Nella modalità snapshot possiamo programmare fino a otto diversi “snapshot”, ovvero otto differenti configurazioni dello stesso preset (tradizionalmente vengono anche chiamate “scene” da altri produttori di modeller). All’interno di uno snapshot è possibile attivare o disattivare diversi blocchi o modificare parametri a nostro piacimento.

La modalità looper può essere utilizzata nel momento in cui carichiamo il relativo blocco all’interno della catena effetti. In questo caso abbiamo a disposizione 60 secondi di loop mono o solo 30 secondi di loop in stereo. Per il funzionamento del looper abbiamo a disposizione sei footswitch.

USB-Audio

Come l’Helix Floor, anche la versione LT offre una porta USB. Tramite quest’ultima possiamo effettuare comodamente l’editing e la programmazione tramite Helix Edit. L’USB ci permette inoltre di sfruttare la pedaliera come interfaccia audio a 24 bit/96 kHz, sfruttare tutti i suoi ingressi ed uscite all’interno di una DAW e ovviamente registraci. I canali 7 e 8 fungono anche da due uscite DI che possono essere utilizzate, ad esempio, per il reamping.

Gli utenti Apple non devono installare alcun driver, a patto che venga utilizzata l’helix solo a 48 kHz. Se si preferiscono altre frequenze di campionamento, diventa necessario installare i driver audio Line 6 Mac Core. Gli utenti PC, invece, devono in ogni caso installare i driver audio Line 6. I driver e il software Helix Edit sono disponibili per il download sul sito web di Line 6.

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da Youtube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Passiamo ora ad una prova pratica dell’Helix LT: Al giorno d’oggi l’obiettivo principale delle aziende non è quello di dimostrare che sia possibile ricreare in digitale simulazioni di effetti convincenti. La caratteristica più importante di un modeller è quella di riuscire a riprodurre fedelmente la risposta ed il suono di un vero amplificatore valvolare. Per questo motivo inizieremo proprio ad ascoltare le simulazioni degli amplificatori valvolari che hanno fatto la storia del suono di chitarra. In prima fase collegherò la pedaliera direttamente alla RME Fireface UFX, ma in seguito proporrò anche delle registrazioni effettuate con un finale di potenza a valvole.

I preset sono divisi in 8 sottocartelle, le cartelle 1 e 2 sono occupate dai preset di fabbrica, le cartelle da 3 a 7 sono libere e destinate ad i preset creati dall’utente e la cartella 8 fornisce dei template di preset che possono essere copiati e personalizzati. Ogni cartella è suddivisa in 32 banchi, ognuno dei quali è suddiviso in quattro preset (A-D). I primi banchi, delle cartelle dedicate ai preset di fabbrica, cercano di riprodurre i suoni dry degli amplificatori. Dal preset A al preset D il livello di gain aumenta gradualmente. Navigando verso la fine delle cartelle 1 e 2, troviamo i preset dedicati a suoni per basso e suoni un po’ più carichi di effetti.Ecco alcuni samples dei preset di fabbrica:

0:00
0:00
Preset 1A US Double Nrm
Preset 1B Essex A30
Preset 5C Brit Plexi Brt
Preset 2C Brit 2204
Preset 7B Interstate Zed
Preset 18D Sweet Home
Preset 20D Another Stab
Preset 27C May…er or May Not

Amplificatori e Cabinet

Ci sono un bel pò di suoni pronti all’uso e i preset di fabbrica riescono a riprodurre in maniera fedele le caratteristiche e la risposta degli amplificatori che intendono simulare. Si sente chiaramente, anche ad un primo ascolto, che questa generazione di modeller ha poco a che fare con i dispositivi che si attestano nella fascia dei 500 euro. Si avverte che è stato effettuato uno studio ed un lavoro molto accurato per riuscire ad avvicinarsi il più possibile agli amplificatori reali. A mio parere però, rispetto al Kemper o all’AXE FX, si percepisce una minore spinta e profondità del suono. Ma è anche vero che abbiamo a disposizione ancora alcuni parametri per regolare al meglio la risposta delle nostre simulazioni.

Per questo esempio audio, ho creato un preset utilizzando il canale Bright di una Plexi senza inserire in catena troppi effetti. Prenderemo anche in esame il parametro del “Sag”, che permette di regolare il punto in cui il finale di potenza inizia a perdere linearità e ad aggiungere compressione. Più il valore di questo parametro è alto, più la compressione del finale diventa evidente. In questo modo è possibile simulare il comportamento di un finale di potenza molto spinto, anche senza spingere per forza l’amplificatore a livelli di gain molto alti. Attenzione però, portando questo parametro a livelli esasperati, otteniamo una compressione simile a quella che si può ottenere con un fuzz. Per questo motivo, a titolo dimostrativo, sono riportati solo due licks con valori di “Sag” compresi tra 0 e 8:

0:00
0:00
"Cedimento" del finale di potenza – valore a 0, poi valore a 8

Per personalizzare ulteriormente il comportamento dell’amplificatore, sono disponibili anche i valori di Bias e Bias X. Il Bias regola il comportamento delle valvole del finale di potenza. Con valori bassi, simuliamo un finale in Classe AB, mentre con valori più alti uno in Classe A, che suona leggermente più aperto:

0:00
0:00
Controllo del Bias

Bias X influisce sulla compressione delle valvole; i valori più bassi rendono il suono più schiacciato, quelli più alti un po’ più arioso e aperto:

0:00
0:00
Controlla del Bias X

Il valore del master controlla il volume del finale di potenza e quindi anche il livello di distorsione di quest’ultimo. Un mio consiglio personale, soprattutto con i suoni Marshall o Vox, è di creare la distorsione spingendo il finale di potenza piuttosto che il preamplificatore. Dato che alzando il master aumenta anche il volume complessivo bisogna compensare questa differenza con il controllo del Level. Per questo sample ho normalizzato entrambi i suoni per rendere più attendibile il confronto:

0:00
0:00
Controllo del Master

Se modificando tutti questi parametri non riuscite ancora a trovare il suono che cercate, non sottovalutate la potenza delle varie simulazioni di cabinet. Molto spesso influiscono pesantemente sul suono dell’amplificatore.

Di seguito potete ascoltare lo stesso riff suonato con lo stesso amplificatore, ovvero il Marshall Plexi di cui sopra, attraverso vari cabinet differenti:

0:00
0:00
Soup Pro Ellipse
1×12″ Celestion H
4×12″ Celestion Greenback
4×12″ Cali V30

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da Youtube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Nonostante l’Helix LT sia la versione “light“ Helix, dai nostri test non emergono differenze sostanziali, se non quella del prezzo.

Helix LT Collegata ad un Finale di Potenza Valvolare

Come ultima prova vorrei confrontare il suono dell’Helix collegata direttamente ad una scheda audio con il suono del modeller collegato al finale di potenza di un amplificatore valvolare microfonato con un SM57.

Per quanto riguarda il suono registrato direttamente attraverso la scheda audio, è stata utilizzata la simulazione di una cassa Marshall Greenback 4×12″ microfonata con un SM57. Il setup ibrido prevede invece un amplificatore Mesa Boogie Mark V collegato ad una cassa Marshall Greenback 4×12″, anch’essa microfonata con un SM57. Anche se i suoni non saranno mai perfettamente identici, credo che il confronto riesca a farci cogliere le differenze sostanziali.

Suono completamente simulato dalla Helix:

0:00
0:00
Ampli e Cabinet totalmente simulati da Helix

Suono con finale di potenza valvolare:

0:00
0:00
Helix collegata ad un finale di potenza valvolare
Nonostante l’Helix LT sia la versione “light“ Helix, dai nostri test non emergono differenze sostanziali, se non quella del prezzo

Gli Effetti

Notiamo che la configurazione ibrida è in grado di generare un suono più caldo, con dei medi e dei bassi più presenti e con degli alti leggermente più naturali. Chiaramente tutte queste differenze possono essere ridotte tramite l’uso di un semplice equalizzatore o con degli IR di terze parti. Ma se vogliamo essere critici al massimo, dobbiamo ammettere che i top player del segmento del modeling in alcuni casi riescono ad avvicinarsi di più al suono degli amplificatori reali. Bisogna però sottolineare che l’Helix migliora la qualità della sue simulazioni ad ogni aggiornamento firmware, di conseguenza c’è da aspettarsi una risposta sempre più fedele anche da parte di questo modeller.

Differenze Rispetto ad Helix Floor

La domanda che affligge la maggior parte degli utenti è: scegliere l’Helix LT o l’Helix “grande”?

Le due pedaliere non presentano differenze nella qualità del suono o nelle simulazioni disponibili, sotto questi aspetti sono perfettamente identiche. Le differenze principali risiedono negli in/out che abbiamo a disposizione, nella presenza degli LCD su ogni footswitch, nel pedale di espressione ma anche nel prezzo!

Ecco una piccola panoramica delle differenze rispetto alla Helix Floor:

  • Assenza degli LCD sui footswitch
  • Meno connessioni in/out
  • Chassis meno massiccio
  • Assenza del potenziometro cuffie per gestire separatamente il volume
  • Solo otto switch nella modalità “Stomp Mode”

Non c’è bisogno di parlare della qualità degli effetti Line 6: non manca nulla alla pedaliera e i parametri regolabili per ogni effetto li rendono profondamente personalizzabili. Dato che la potenza di calcolo di Helix LT è identica a quella dell’ammiraglia Helix Floor, si possono creare delle catene di segnale davvero complesse senza che il modeller abbia dei cali o dei problemi di sorta. Per divertimento, ad esempio, ho caricato in catena cinque riverberi, quattro delay, un pitch shifter, un amplificatore, un cabinet, wah, volume e distorsione. Probabilmente mai nessuno avrà bisogno di un preset del genere, ma è bello sapere di poterlo fare senza problemi.

Di seguito una piccola selezione di suoni “effettati”:

0:00
0:00
Untitled Streets
Run like
Deep Clean
Tween Trem

All’uscita, la famiglia dei modeller Helix aveva un limite: passando da un preset ad un altro si avvertiva un gap audio che non consentiva il passaggio tra i vari preset durante una performance live. Con uno degli ultimi aggiornamenti firmware, Line 6 risolve questa problematica aggiungendo la funzione di “Preset Spillover“. Attivando tale funzione dalle impostazioni, avremo modo di passare tra un preset ed un altro senza incorrere nel fastidioso gap audio. Tutto questo però ha un “costo”: attivando il “Preset Spillover” non avremo più a disposizione tutta la potenza di calcolo del DSP. Ciò significa che abbiamo meno DSP per comporre i nostri preset, quindi potremo aggiungere meno blocchi alla nostra catena di segnale.

Infine, nella sezione effetti, arriviamo ai wah. Abbiamo a disposizione vari modelli di quest’ultimo. Per l’esempio, ho scelto l’UK Wah 846, che corrisponde al Vox Wah:

0:00
0:00
Wah: UK Wah 846

Line 6 Helix LT è un ottima aggiunta alla famiglia Helix. Se dobbiamo paragonarla all’AX 8 di Fractal Audio, l’Helix LT è l’unica alternativa nella fascia dei 1000 euro. Le caratteristiche a cui bisogna rinunciare rispetto alla versione Floor non ne limitano assolutamente l’utilizzo sia live che in studio. Tenendo conto che tra i due modelli non ci sono differenze in termini di potenza di calcolo e qualità sonora, il risparmio di 500 euro che abbiamo acquistando la versione LT è davvero considerevole.Dal punto di vista del suono, per l’Helix LT vale lo stesso discorso fatto per l’Helix Floor: gli effetti sono di grandissima qualità, la costruzione è solida e, anche se con qualche controllo in meno, le opzioni di routing e di editing lasciano spazio alla creazione di qualsiasi suono abbiamo in mente
In termini di suono degli amplificatori, con la famiglia helix si fa chiaramente un passo avanti, anche se siamo ancora un po’ indietro rispetto ai prodotti Kemper e Fractal Audio. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare, che questi ultimi si collocano su una fascia di prezzo completamente differente.
l’Helix LT è sicuramente un prodotto della Linea 6 molto riuscito. Chiunque aveva già adocchiato la versione Floor di questa pedaliera, ma non voleva spendere così tanto, può tranquillamente lanciarsi su questa versione “light”!

 La versione “Light” Helix LT è pressoché identica alla sorella maggiore in termini di qualità del suono e potenza di elaborazione. Praticamente un must-have!
Line6 Helix LT Guitar Processor

Line6 Helix LT Guitar Processor

Valutazione dei clienti:
(371)

Specifiche Tecniche:

  • Produttore: Harley Benton
  • Modello: FRFR-112A
  • Tipo: cassa attiva full-range
  • Paese di produzione: Cina
  • Potenza di uscita: 300 Watt (RMS), 1200 Watt (picco)
  • Risposta in frequenza: 48 Hz – 19 kHz (-3dB)
  • Altoparlanti: 12″ (bassi), tweeter da 1″.
  • Collegamenti: Ingresso 1, Ingresso 2 (jack/XLR combo), Uscita (XLR maschio)
  • Controlli: Master Volume, Volume 1, Volume 2
  • Dimensioni: 357 x 365 x 610 mm (L x P x A)
  • Peso: 14,6 kg
  • Prezzo: 269,00 euro (Giugno 2023)

* Questo post contiene link affiliati e/o widget. Quando acquistate un prodotto tramite un nostro partner affiliato, riceviamo una piccola commissione che ci aiuta a sostenere il nostro lavoro. Non preoccupatevi, pagherete lo stesso prezzo. Grazie per il vostro sostegno!

Emanuele Pellegrino