Terzo grande appuntamento della stagione autunnale di grandi concerti dedicati alla chitarra dello Zio Live Music, che vi stiamo raccontando sulle pagine di Planet Guitar. Questa volta è il momento di ascoltare Corrado Rustici, cantautore, produttore e chitarrista che vanta una lunghissima carriera. Corrado ha prodotto alcuni dei brani più importanti della storia della musica italiana e internazionale e siamo curiosissimi di ascoltare il suo concerto, che spazierà da brani estratti dall’ultimo disco del 2021, Interfulgent, a pezzi che hanno scalato le classifiche. Eccovi il nostro racconto della serata.

Corrado Rustici con la sua band – Foto di Emanuele Pellegrino

Come di consueto, io ed Emanuele arriviamo al locale presto, giusto in tempo per assistere al soundcheck assieme allo “zio” Carlo Forti e alla “zia” Clara Anelli, che anche oggi ci ospitano. L’atmosfera dello Zio Live ci è ormai familiare. Siamo sempre più felici di aver conosciuto questo posto che, a pochi minuti di Milano, vi permette di ascoltare musica e artisti di livello assoluto, con una qualità acustica da far invidia anche ai locali più blasonati.

Corrado è già sul palco che cerca di trovare il suono perfetto per la sua band, per questi brani ricchi di sonorità e che percepiamo subito che avranno molto da dire. La band di Corrado è composta da Alex Argento alla tastiera, Andrea Casali al basso e Roberto Porta alla batteria. Sentiamo già che la chimica tra i quattro musicisti è assolutamente fantastica. Mentre il locale si riempie con gli amici e gli habitué del posto, siamo pronti anche questa sera a farci trasportare dalle vibrazioni.

Filippo Bertipaglia: una bellissima scoperta alla chitarra acustica

In apertura della serata, il palco è affidato a Filippo Bertipaglia, che alle 21:30 esce dal camerino con la sua bellissima acustica del marchio Seagull, di cui è endorser. Prima del concerto abbiamo fatto in tempo anche a dare uno sguardo alla sua pedaliera. Include un Boss TU-3 Chromatic Tuner, un Source Audio One Series Nemesis Delay e uno Strymon Big Sky (prodotto che abbiamo anche recensito su Planet Guitar nella versione MX, qui).

Boss TU-3

Boss TU-3

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Source Audio One Series Nemesis Delay

Source Audio One Series Nemesis Delay

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(101)
Strymon Big Sky

Strymon Big Sky

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La pedaliera di Filippo Bertipaglia – Foto di Emanuele Pellegrino

Il suo set inizia con tante ghost note, prima di presentare un nuovo singolo in anteprima. Le sue doti tecniche sono indiscutibili ed evidenti fin dai primi minuti del suo concerto. È sempre emozionante ascoltare una chitarra acustica suonare in solitaria. Ci è successa la stessa cosa ascoltando Jeff Aug, che ha aperto il concerto di Scott Henderson allo Zio Live dello scorso febbraio.

Filippo ha un controllo della dinamica del suo suono veramente ottimo e sono sicuramente moltissime le influenze che hanno costruito il suo playing, così stratificato e armonioso. A Emanuele ricorda un po’ Michael Hedges. Filippo si definisce un Six strings Explorer, ed effettivamente il suo non è un semplice show acustico. Parte del suo modo di suonare include infatti peculiarità e tecniche che sono più vicine al mondo elettrico, alterna il picking al fingerstyle e propone armonici naturali e artificiali. Un chitarrismo ricco e ispirato, per nulla sterile e che gli permette di esprimere una vastissima gamma emotiva nei suoi brani.

Emozione che Filippo lascia trasparire mentre ringrazia il pubblico dello Zio, prima di proporre un suo arrangiamento di una canzone molto nota, scritta a inizio anni Ottanta. Gioca con il pubblico, invitando a riconoscerla e, dopo essersi riscaldato per bene le mani (quasi “suonando” in realtà parte di 4’33” di John Cage), inizia a suonare la sua versione di Time After Time di Cyndi Lauper. Vi invitiamo ad ascoltarla, per godere dei suoi armonici e arpeggi da maestro, che trasformano il notissimo successo in qualcosa di molto diverso, estremamente personale e rigoglioso. A brani ormai fattosi riconoscere, chiede anche al pubblico di cantarlo.

Il terzo è un altro brano originale, molto importante per Filippo, in quanto scritto in un momento in cui comprese che il suo futuro sarebbe stato molto differente e non più con le stesse persone. Non sapeva a quale futuro stesse andando incontro e sentiva di esser di fronte ad un sentiero misterioso. L’immagine evocata è quella di un viandante che cammina nel bosco, rischiarato solo dalla luna. Questa è Mysterious Path, singolo estratto dal nuovo album, che uscirà tra qualche mese. È proprio in quell’atmosfera che ci porta il brano con le sue sonorità, mentre noi rimaniamo stupefatti dalla sua incredibile estensione articolare.

Chiede l’aiuto del pubblico per il prossimo brano, Night Shift, con dedica al suo amico Samuele. Suonato tutto a tempo di battimani del pubblico questo è il primo singolo estratto dal nuovo disco, ed è un brano prodotto proprio da Corrado Rustici. Sponsorizza il suo EP in vinile, in vendita dopo il concerto in un’occasione unica. Questo EP è introvabile altrove e contiene delle versioni particolari dei suoi brani.

Into Your Sweetness è un altro brano inedito, dedicato alla purezza dei bimbi e alla genuinità delle persone quando riescono a togliersi una maschera. Un’altra ballad soffice e perfetta per il set che Filippo sta costruendo in questo suo opening act. Prima dell’ultimo brano, ringrazia Corrado e tutto il pubblico presente. Nei circa 35 minuti del suo set abbiamo scoperto non solo un chitarrista di qualità stratosferica, ma anche un artista assolutamente da seguire.

Filippo Bertipaglia allo Zio Live Music – Foto di Emanuele Pellegrino

Corrado Rustici: l’Interfulgent Winter Tour 2024

L’Interfulgent Winter Tour 2024 è partito ieri da Pistoia e proseguirà fino a fine mese con nove date che attraversano tutt’Italia. Dal soundcheck abbiamo capito che questa sera ci muoveremo in ambito prog e oltre, come del resto sono le sonorità di Interfulgent, l’ultimo disco di Corrado pubblicato nel 2021, che risulta essere all’ascolto come una vera esplorazione sonora dell’artista.

Per darvi un’idea dello spessore artistico di Corrado, citiamo solo alcuni degli artisti con cui ha lavorato come produttore, concentrandoci solo sui chitarristi: Eric Clapton, Jeff Beck, John Lee Hooker, Pino Daniele e Stevie Ray Vaughan. Ovviamente ha poi lavorato anche con Elisa, Zucchero Fornaciari, i Negramaro, Claudio Baglioni, Francesco De Gregori e moltissimi altri. Ha suonato con Aretha Franklin, Allan Holdsworth, Elton John, George Benson, George Michael, Herbie Hancock, Miles Davis, Phil Collins, Whitney Houston e anche qui la lista potrebbe continuare. Parliamo insomma di un grandissimo nome della musica internazionale, ed è un vero piacere poterlo ascoltare dal vivo.

Corrado suonerà con la sua chitarra DV Mark e, prima del concerto, abbiamo dato un’occhiata anche al resto della sua strumentazione. Il chitarrista suonerà con una testata Multiamp e cassa di DV Mark, di cui è endorser. La sua pedaliera include invece un MXR MC401 Boost/Line Driver, un accordatore Korg DT-10, un semplice M-Audio EX-P Expression Pedal e l’Hotone Ampero Control.

MXR MC-401

MXR MC-401

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M-Audio EX-P Expression Pedal

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Hotone Ampero Control

Hotone Ampero Control

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Sono le 22:10 quando Corrado esce dal camerino con la sua band. La prima parte del concerto è tutta dedicata a brani estratti dal disco Interfulgent, dove il playing ultra tecnico e “nervoso” di Corrado si fa subito sentire, così come quello di Alex alle tastiere. Grandissimo anche l’assolo di Roberto alla batteria, giovanissimo talento che, dopo neanche 5 minuti di concerto, ha già messo le cose in chiaro sul livello della serata.

Il secondo brano è Night of the Jackal, dalle sonorità arabeggianti. Le chitarre come la DV Mark di Corrado sono sempre particolari da vedere e da sentire, abituati come siamo alle classiche Stratocaster o Les Paul. Permettono però di spaziare nel playing e sono quindi ideali per il genere di sonorità proposte questa sera.

Ecco Corrado salutare il pubblico e ringraziare Filippo Bertipaglia per l’apertura, prima di iniziare il terzo brano solo con la sua chitarra, carica di riverbero. Un brano in cui il musicista transmoderno, come lui stesso si è definito, esplora ancora nuove sonorità.

Corrado Rustici allo Zio Live Music – Foto di Emanuele Pellegrino

Si parte ora poi con una sequenza, per un pezzo dove il playing è dominato dalla leva e, ancora una volta, dalla batteria ispiratissima di Roberto, che è sul palco con un set veramente ricco. Arriva anche il battimani del pubblico, in un ottimo brano dalle tinte Genesis. “Siamo solo alla seconda data del tour, siamo emozionati e perdonate gli errori”, confessa Corrado, prima di proseguire con un brano dove la chitarra si carica di riverbero e l’atmosfera si fa intensa. Corrado è sempre stato un ricercatore di suoni e il suo concerto lo sta dimostrando. Non è un concerto chitarristico classico, è un viaggio spaziale e sensoriale. Tutta la prima parte di questo pezzo, affidata alla sua chitarra, presenta bending sentiti e vibrati carichi di sentimento, prima dell’ingresso della tastiera di Alex, del basso di Andrea e ancora della batteria di Roberto, che si uniscono con discrezione. 

Corrado Rustici: dal pop alla fusion

Finita la sezione dedicata a Interfulgent, ora Corrado proporrà degli arrangiamenti di alcuni dei migliori brani che ha realizzato in passato, con la voce solista di Andrea. Labyrinth di Elisa ci sembra un’ottima scelta per iniziare, e si conferma ancora un grandissimo brano. Andrea lo interpreta in modo incredibile, con un grande tone vocale che ci ricorda gli anni Ottanta e non ci fa affatto rimpiangere la mancanza dell’artista triestina. Si prosegue quindi con un altro brano interpretato da Elisa e contenuto nell’album del 2006 di Corrado, Deconstruction of a Postmodern Musician: Rage And Dust. Come per il precedente, la voce di Andrea ben si innesta su questo pezzo e saremmo molto curiosi di sentire un suo duetto proprio con Elisa. 

Siamo già al terzo brano cantato, dove è Corrado a interpretare le strofe, su un tema dominato dalla tastiera. Il ritornello però è ancora affidato alla grandissima voce di Andrea. Il pezzo è When You Call My Name, contenuto nel primo album da solista di Corrado del 1995, The Heartist. È uno dei migliori che abbiamo ascoltato finora stasera. C’è spazio anche per l’assolo di tastiera oltre a quello di chitarra, in un tripudio sonoro.

Corrado Rustici con la sua band – Foto di Emanuele Pellegrino

Continuiamo ad addentrarci nel pop italiano con Iruben Me di Zucchero Fornaciari, un altro grande contributo di Corrado alla storia della musica, contenuto in Oro, Incenso & Birra, una delle sue più grandi produzioni. Andrea e il resto della band lo omaggiano in modo eccezionale, con l’assolo di Corrado che dà un colore in più al pezzo.

Chiusa la parentesi pop, si passa alla fusion e si torna ai Nova, la seconda band di Corrado dopo i Cervello. Il brano scelto è Vimana, titolo anche del secondo album di quella formazione. Qui spaziamo nel virtuosismo puro, e ognuno dei musicisti può dare il meglio di sé. Il momento del duetto tra Corrado e Roberto alla batteria è incredibile: il secondo si mangia letteralmente il palco e ruba la scena ai suoi compagni di band. Micidiale.

Nel brano successivo sentiamo ancora le sonorità dei Genesis, con un evidente portato sulla batteria e un dominio pressoché assoluto della chitarra, tanto che si rompe anche una corda della DV Mark. Per fortuna c’è n’è un’altra molto simile di scorta, a cui però manca la leva. Trovata e installata anche quella, Corrado riparte ad  esplorare territori sonori, supportato sempre dalla sua grandissima band. Sistemata la chitarra (“è la mia preferita”, scherza), che torna sul palco come nuova, il brano seguente ha tocchi funk. In ogni caso, è sempre Roberto a stupirci con la sua incredibile energia alla batteria.

Non ce ne siamo già accorti e siamo già al bis, per cui Corrado chiama anche Filippo sul palco. Dopo un accenno, tra il serio e il faceto, di Sapore di Sale, è Rhythm of Emotion il brano scelto per far scatenare il pubblico. Ormai sono tutti in piedi per questo movimentato e ispirato finale, che chiude lo show dopo 1 ora e 40 minuti circa.

A fine concerto conosciamo anche Luca Rustici, fratello di Corrado e anch’egli chitarrista, songwriter e produttore, e Roberto Gualdi, storico batterista della PFM. Anche lui è rimasto impressionato come noi dal talento di Roberto Porta. Lo Zio Live è un ottimo locale anche per incontrare e chiacchierare con grandi nomi della musica. Non possiamo fare altro che invitarvi ad andare a sentire un concerto lì. Controllate la programmazione a questo link. La prossima occasione per noi sarà il 30 novembre, quando Luca Meneghello (che è già stato ospite di Planet Guitar per una bellissima intervista) presenterà il suo nuovo album From Earth To Space. Ci vediamo lì!

Il momentp del bis – Foto di Emanuele Pellegrino

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Riccardo Yuri Carlucci