Il Marshall Studio Classic SC20H riporta in vita un amplificatore che come niente e nessun altro hanno plasmato il suono di questa tradizionale azienda britannica e della musica rock della fine degli anni settanta: il Marshall JCM800. Questo amplificatore aveva già riscosso un grande successo con il nome di JMP2203, perché in termini di gain era in grado di offrire una marcia in più rispetto al vecchio Plexi, soddisfacendo così la richiesta di alcuni chitarristi di suoni più distorti.
Negli anni ’80, il JMP cambiò il suo involucro e divenne il JCM 800, che portava ancora la designazione 2203 per la versione da 100 watt e 2204 per quella da 50 watt. Dato che questo amplificatore è disponibile solo come riedizione o sul mercato dell’usato, dove raggiunge prezzi elevati come JMP, JCM horizontal Input o JCM vertical Input, Marshall ha deciso senza ulteriori indugi di riproporre questo modello di successo. E ora è disponibile non solo come soluzione testata da 20 watt con loop FX e cabinet 2 x 12″ abbinato, ma anche in versione combo.
La testata con cabinet è ora pronta per essere testata e non vedo l’ora di riportare in vita i suoni che spero siano quelli di un tempo.
Composizione ed aspetto estetico del Marshall Studio Classic SC20H
La testata si presenta esteticamente con l’aspetto arrotondato dei modelli JCM, come era disponibile dall’inizio degli anni ’80 quando ha sostituito l’aspetto dei JTM e dei Plexi. Il cabinet in legno è rivestito in Tolex nero e, a differenza del 100W originale, ha le dimensioni snelle e maneggevoli di 50 x 23,5 x 23,5 cm. Una piccola curiosità : Marshall aveva già introdotto una mini testata 2204S nel 1986, ma fu dismessa solo un anno dopo.
Il terzo superiore del frontale è ricoperto da una griglia nera con il logo Marshall al centro. Sotto di esso si trova il pannello di controllo dorato con gli interruttori On/Off e Standby/Wattmode a sinistra, i sei potenziometri al centro e i due ingressi jack all’estrema destra. Tutti i controlli hanno il tipico look Marshall e appaiono robusti e affidabili.
Sul retro, tutti i collegamenti, ad eccezione della presa di alimentazione, sono sotto forma di jack da 6,3 mm.
Le uscite
Iniziamo con cinque diverse uscite per diffusori, che dovranno essere collegate come segue:
- Uscita speaker 1: 16 Ohm
- Uscite speaker 2 e 3: 1×8 Ohm o 2×16 Ohm
- Uscite speaker 4 e 5: 1×4 Ohm o 2×8 Ohm
Inoltre, sono presenti un’uscita DI e un input per il loop degli effetti commutabile, di cui parlerò in dettaglio più avanti.
Sopra il pannello dei collegamenti c’è una piastra metallica perforata che permette di vedere l’interno dell’SC20. Qui si possono vedere i trasformatori e le valvole etichettate Marshall: due ECC83 per il preamplificatore, una ECC83 per lo sdoppiamento di fase e due EL34 per il finale.
Al centro del pannello superiore si trova una maniglia per il trasporto, che consente di trasportare in tutta sicurezza i 9,4 kg di peso dell’apparecchio. Quattro piedini in gomma sono montati sotto l’amplificatore e otto protezioni angolari proteggono la testata da possibili colpi. La fornitura comprende un cavo di alimentazione, un cavo per chitarra di tre metri e un manuale multilingue.
Cassa
Il diffusore SC212 da 2 x 12″ è contenuto in un cabinet inclinato di 75 x 53,5 x 32 cm, quindi, come di consueto, un po’ più largo della testata abbinata. I diffusori sono posizionati esattamente uno sopra l’altro e non sono sfalsati. Anche qui troviamo il classico look Marshall post-1981, con tolex nero, profili bianchi e griglia nera.
Sul lato sono collocati i gusci di plastica nera per le maniglie e sul retro è visibile un singolo ingresso per diffusore mono, che offre una resistenza di 8 ohm e una potenza nominale di 140 watt RMS. La presa jack è intelligentemente incassata in profondità all’interno del diffusore, in modo che nessun connettore jack possa sporgere e rompersi.
Per gli speaker sono stati scelti i modelli Celestion V-Type, che sono già stati sottoposti a un approfondito test e che sono sostanzialmente una forma intermedia di Vintage 30 e Greenback. Sotto il cabinet sono presenti quattro filettature per le rotelle Marshall, disponibili come optional, che rendono l’SC212 molto facile da trasportare, visto che il peso è di ben 23,8 kg.
Celestion G12 V-Type 8 Ohm
Funzionamento
L’ampli si accende con il pulsante d’accensione e si fa uscire dalla fase di standby con un interruttore apposito. In questo caso, l’utente ha a disposizione tutti i 20 watt quando è posizionato in modalità High, oppure una potenza ridotta a 5 watt quando è posizionato in posizione Low. Come input sono disponibili un ingresso high e uno low, a seconda dell’uscita della chitarra.
Pannello di controllo
Il pannello di controllo offre quattro potenziometri per l’equalizzazione. Presence controlla le alte frequenze del finale, Treble le alte, Middle le medie e Bass le basse. Il volume del preamplificatore controlla la potenza del preamplificatore e quindi il livello di distorsione, cioè il gain dell’amplificatore. Il volume master determina il volume dell’amplificatore di potenza e all’epoca era la caratteristica principale dell’800 rispetto ai suoi predecessori, che non disponevano del volume master e dovevano quindi essere alzati di molto per ottenere un maggiore gain.
Sul lato posteriore è collegato il diffusore, e nel mio setup di prova la scelta deve ricadere sull’uscita a 8 ohm, dato che stiamo testando il cabinet abbinato allo stesso tempo.
L’uscita DI è dotata di una simulazione di speaker analogico, nel caso in cui si voglia suonare direttamente nella console, ma attenzione: anche quando si utilizza questa uscita, è necessario applicare un carico all’uscita del diffusore (per evitare di fonderlo)!
Una novità rispetto al modello 2203 è sicuramente il percorso di loop-in, che può anche essere commutato manualmente sullo Studio Classic e quindi rimosso dalla catena del segnale in modalità off. Tutto questo funziona perfettamente e senza differenze di volume!
Per i file audio ho posizionato un SM57 davanti al cabinet. Le chitarre sono indicate caso per caso.
Per prima cosa si può ascoltare un’impostazione dei medi a metà scala, il preamplificatore è impostato un po’ più in basso, il finale un po’ più in alto. Viene qui utilizzata una Les Paul e il classico suono del Marshall 800 con gli alti un po’ più presenti è subito percepibile!
Il cabinet rilascia quel suono tipico molto bene e in modo trasparente e sembra bilanciato in tutte le frequenze, trasportando in modo convincente la popolare gamma bassa Marshall.
Le casse riproducono il suono dell’amplificatore in modo molto flessibile e sono una buona scelta per l’SC212, soprattutto perché negli anni ’80 sono state utilizzate le poco popolari G12 – T75 e tutti speravamo di riavere le vecchie Celestion.
Presence | Bass | Middle | Treble | Master | Gain |
12:00 | 12:00 | 13:00 | 12:00 | 13:00 | 10:00 |
È difficile ottenere suoni puliti e cristallini con la 800, a meno che non si imposti un gain estremamente basso e si utilizzino pickup più deboli. Tuttavia, non è questo che l’SC20 vuole, proprio come il suo antenato, e infatti si ottiene il tipico suono crunchy nella gamma di gain basso che conferisce agli accordi quel suono speciale.
Presence | Bass | Middle | Treble | Master | Gain |
11:00 | 15:00 | 15:00 | 15:00 | 15:00 | 08:00 |
Anche se la distorsione è un po’ più aggressiva e lavora con un gain più alto rispetto ai modelli Plexi, le radici britanniche sono ancora udibili in tutti i suoni e anche i riff vintage a basso gain risultano molto convincenti. Di seguito una Telecaster e una Stratocaster con pickup al manico.
Presence | Bass | Middle | Treble | Master | Gain |
10:00 | 14:00 | 14:00 | 10:00 | 15:00 | 09:00 |
Presence | Bass | Middle | Treble | Master | Gain |
10:00 | 14:00 | 14:00 | 10:00 | 13:00 | 10:00 |
Se si aumenta il gain, si finisce negli anni ’80 e i tipici riff alla Van Halen escono leggeri come una piuma. Questo è il suono per cui la serie 800 è davvero nota e che rende l’amplificatore un classico. Se si alza anche il controllo master, si noterà come la compressione aumenti e si perda un po’ di chiarezza.
Differenza tra versione da 20W e quella da 100W
Questo distingue la versione da 20W da quella da 100W, che ovviamente ha più dinamica e headroom. Tuttavia, il risultato è convincente e le riserve di gain del preamplificatore sono più che sufficienti per il rock classico e l’hard rock degli anni ’80, con un livello di rumore piacevolmente basso.
Presence | Bass | Middle | Treble | Master | Gain |
14:00 | 10:00 | 14:00 | 14:00 | 14:00 | 15:00 |
Con un solo canale, i potenziometri della chitarra devono occuparsi di modellare il suono e anche in questo caso l’SC20 si è rivelato un candidato molto sensibile, perché la mia dinamica di tocco e il potenziometro del volume sono in grado di richiamare molto bene tutti i livelli di dinamica, da quasi pulito a full board.
Presence | Bass | Middle | Treble | Master | Gain |
13:00 | 11:00 | 13:00 | 13:00 | 13:00 | 12:00 |
Se si imposta il gain del preamplificatore al valore minimo, il silenzio è totale. Solo a partire da ore 8 circa l’amplificatore diventa, infatti, percepibile e l’effetto del potenziometro del gain aumenta su tutta la gamma. La gamma si estende da suoni puliti / leggermente distorti a suoni lead. Nella posizione massima, tuttavia, il suono diventa un po’ più indifferenziato, motivo per cui i chitarristi amano utilizzare pedali per il boost e per ripulire le frequenze più basse.
Presence | Bass | Middle | Treble | Master | Gain |
12:00 | 12:00 | 12:00 | 12:00 | 10:00 | 9-12-15:00-Max |
Un’accoppiata molto diffusa era quella del JCM800 con un Ibanez Tubescreamer, un Boss OD-1 o un Proco Rat, che, come già detto, venivano usati per amplificare, ma anche per aumentare i medi e assottigliare i bassi. Il risultato è un suono chiaro e cantato, con sustain e punch costanti.
Presence | Bass | Middle | Treble | Master | Gain |
12:00 | 11:00 | 14:00 | 13:00 | 13:00 | 14:00 |
La capacità di attenuare il funzionamento da 20 watt a 5 watt qualifica naturalmente l’SC20 per l’uso in casa o in sala prove, uno scenario che sarebbe stato impensabile con il suo collega da 100 watt. La riduzione è molto chiara e funziona con una minima perdita di suono. Per illustrare questo aspetto, è possibile ascoltare un esempio non normalizzato e uno con volume regolato.
Presence | Bass | Middle | Treble | Master | Gain |
12:00 | 12:00 | 12:00 | 12:00 | 15:00 | 12:00 |
L’uscita DI sul retro è dotata di una correzione analogica della frequenza, che è più un espediente che altro. Per quanto si possano regolare i potenziometri, è difficile ottenere un suono davvero interessante. Se si fosse tralasciata la simulazione dello speaker, si sarebbero potuti ottenere risultati utilizzabili almeno con l’uso di hardware esterno e IR, quindi credo che si debba convivere con il suono della DI.
Presence | Bass | Middle | Treble | Master | Gain |
12:00 | 14:00 | 14:00 | 9:00 | 10:00 | 12:00 |
L’SC20H è una variante impeccabile e degna del JCM800 che soddisfa le esigenze del chitarrista moderno. Come il suo fratello maggiore, l’SC20H è un amplificatore che bisogna sapere cosa può e cosa non può fornire. Senza volerlo definire un “one-trick pony”, l’amplificatore ha, chiaramente, i suoi punti di forza nel rock distorto, nell’hard rock, nel metal rock anni ’80 e nel grunge. Né gli amici dei suoni puliti né quelli dell’hard metal troveranno qui ciò che cercano.
Tuttavia, l’SC20 è in grado di affrontare tutte le altre discipline come nessun altro nel suo modo tipico. Il limitatore di potenza e un percorso di loop-in commutabile sono extra utili e sensati e qualificano l’amplificatore anche per applicazioni domestiche e per l’uso con setup di effetti, anche se l’uscita DI non è convincente.
Inoltre, il cabinet è un’ottima scelta, sia dal punto di vista estetico che sonoro, e trasmette perfettamente il suono della testata. Inoltre, con i suoi 20 watt, offre una pressione sonora sufficiente a sostenere senza problemi i concerti nei club e le prove più ad alto volume.
Naturalmente, il suono speciale con queste caratteristiche ha il suo prezzo, che non è proprio, del resto, economico per un monocanale da 20W e una testata 2×12″, soprattutto se si mette in relazione la differenza con i modelli più grandi.
D’altra parte, abbiamo a che fare con un classico molto ben realizzato, prodotto nel Regno Unito e che ottiene buoni risultati in tutte le discipline, per cui vi consigliamo di acquistarlo!
Marshall Studio Classic SC20H
Marshall Studio Classic SC212 Cabinet
Specifiche tecniche:
- Produttore: Marshall
- Nome: Studio Classic SC20H
- Tipo: testata valvolare
- Origine: Inghilterra
- Potenza: 20 Watt (è possibile ridurre la potenza a 5 Watt)
- Valvole: 2 x ECC83, 1x ECC83 (phase splitter), 2 x EL34
- Canali: 1 (due ingressi separati)
- Controlli: Presence, Bass, Middle, Treble, Master Volume, Preamp Volume
- Connessioni: 2x ingressi, 5x uscite per diffusori, FX loop, DI out, cavo di alimentazione
- Dimensioni: 50 x 23,5 x 23,5 cm.
- Peso: 9,4 kg
- Prezzo al dettaglio: 888,00 Euro (febbraio 2023)
- Produttore: Marshall
- Denominazione: Cabinet SC212
- Tipo: 2 x 12″ cabinet per chitarra
- Struttura: 2 x 12″ Celestion V-Type
- Connessioni: 1x ingresso (mono)
- Potenza di uscita: 140 Watt
- Impedenza: 8 Ohm
- dimensioni: 75 x 53,5 x 32 cm
- Peso: 23,8 kg
- Prezzo al pubblico: 539,00 Euro (febbraio 2023)
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