Il NAMM Show è la fiera annuale che riunisce produttori, musicisti ed appassionati provenienti da ogni angolo del pianeta. Dopo avervi raccontato l’edizione 2024 sono piĂą che mai entusiasta di parlarvi del NAMM 2025 -quello appena terminato- in veste di inviato per Planet Guitar. 

L’impatto con la fiera e gli italiani presenti

Questo appena trascorso è stato il mio quarto Namm. Arrivare ad Anaheim, dall’aeroporto di Los Angeles, ha ormai un sapore familiare come del resto la camminata che conduce al Convention Center, sede della manifestazione. 

Mi lascio il sole della California alle spalle e varco le porte. La prima mezz’ora è dedicata all’ambientamento, come quando ci si immerge in una vasca d’acqua fredda. Percorro i lunghi corridoi, osservo gli espositori e uso come riferimento quei booth che da anni occupano sempre gli stessi posti. Vado a salutare gli italiani presenti, partendo da Galli Strings, forse il marchio nostrano con più esperienza e presenze al Namm. Incontro Gianfranco Rizzi di GR Bass and Guitar e Andrea Pratesi con i suoi pedali Dophix. Nella sezione Boutique Guitar Showcase mi rifaccio gli occhi con le sensazionali creazioni di Giulio Negrini di GNG Guitars e con le innovative baritone di Bacci Guitars

Nella sezione dedicata ai pedalini incontro Emilio Massari di Cornerstone, un marchio che sta continuando a stupire; Emilio ci ha raccontato della sua ultima creazione, il Nucleo Stereo Reverb, pedale signature del famoso Youtuber Paul Davids. La qualitĂ  costruttiva e le caratteristiche innovative di questo device lo porteranno ad essere una delle novitĂ  piĂą attese di questo 2025. 

Scoprirò solo verso la fine della fiera che questo era anche il primo NAMM di un’altra eccellenza dei pedali italiani: Formula B Pedals

Le novitĂ  piĂą attese 

Dopo aver dato un’occhiata alla lunga lista delle novità che verranno presentate, inizio a visitare i booth più importanti. Impossibile non notare l’enorme logo Marshall che si staglia poco dopo l’ingresso del padiglione. Quest’anno il brand inglese ha fatto davvero le cose in grande; un palco con un muro di casse degno di un live degli AC/DC dove vengono ospitate le esibizioni e i meet and greet con gli endorser più famosi come Nita Strauss e Phil X. Diverse postazioni dove provare i grandi classici e le novità più attese come i 5 pedalini che riprendono le sonorità degli altrettanti iconici amplificatori come JCM900 e JCM800. Un’esposizione con stack iconici tra i quali spicca quello giallo e rosa dei Sex Pistols

Proprio di fronte si trova il booth di Ibanez. Il celeberrimo marchio giapponese espone i suoi pezzi forti e svela le novitĂ  2025: le nuove signature di Josh Smith, Nita Strauss e George Benson.

Faccio pochi passi ed è la volta di Ernie Ball; come ogni anno il booth è coloratissimo ed uno dei piĂą gettonati visti gli illustri ospiti che lo popolano in ogni momento. Ci si può infatti imbattere in John Petrucci, Cory Wong o Rabea Massaad sempre felici e ben disposti ad incontrare decine di fans scalpitanti. 

Un poco piĂą distante incontro i booth di Blackstar e Vox entrambi distribuiti negli USA da Korg. Le novitĂ  in evidenza sono la DA100 Ruby, amplificatore signature di Doug Aldrich e il pedale wah wah Vox V863 – CA, che combina tre effetti wah in un unico pedale.

Scorrendo la mia lista decido di passare da Bad Cat, curioso di provare la nuova Era 30, una testata da 30 watt progettata dal leggendario ingegnere di amplificatori Matchless, Mark Sampson. Incontro proprio lui che si dimostra molto disponibile nel presentarmi la sua creazione. I due canali a disposizione, che possono essere usati singolarmente o insieme, offrono sonorità modellate sul leggendario Vox AC-30 da una parte e su Fender dall’altra. Gran bel prodotto!

Foto di Matt Bidoglia

Altra tappa fondamentale è al booth di Dunlop per scoprire il nuovo, attesissimo MXR Rockman X100. Beh “nuovo” non è proprio l’aggettivo esatto visto che l’idea è quella di riproporre in formato pedale la mitica invenzione di Tom Scholz del 1982. Le sonorità del pedale sono realmente autentiche offrendoci un vero e proprio tuffo nelle timbriche anni ’80.

Piccola parentesi sul fronte produzione musicale. Ho visitato con grande piacere il booth di Soundtoys, collocato nel grande padiglione dedicato al sound design. Questo è uno dei brand più attivi e blasonati nel mercato dei plug-in e vi posso assicurare che i loro prodotti sono veramente validi anche per noi chitarristi! Drive, modulazioni, effetti di delay…Provare per credere!

Il ritorno dei giganti (con una nota amara)

Questa edizione del Namm può sicuramente essere annoverata come quella del ritorno dei grandi marchi, Fender e Gibson su tutti.

“Figata!” direte voi, ma non è tutto oro ciò che luccica. La formula con la quale questi brand sono tornati ad Anaheim ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Ebbene i booth potevano essere visitati solo previo appuntamento o invito e per un periodo di tempo limitato. Se da una parte gli ingressi contingentati permettono una prova degli strumenti piĂą agevole, dall’altra la spada di Damocle dello scorrere dei minuti impedisce di apprezzare appieno l’esperienza. 

Veniamo alle novitĂ  presentate. Fender ha lanciato la linea Fender Standard, composta da Telecaster e Stratocaster in differenti finiture. La produzione indonesiana, novitĂ  assoluta per Fender, ha permesso il lancio sul mercato a prezzi piĂą che abbordabili, senza lesinare troppo sulla qualitĂ .

Gibson ha bagnato il ritorno ad Anaheim con una versione commemorativa di Les Paul 1955 Namm Edition in cinque colori differenti e limitati a 70 unità ciascuno. Perché proprio questo numero? Per festeggiare il 70esimo anniversario della partecipazione al NAMM Show!

Un altro grande ritorno dopo l’assenza dello scorso anno è stato quello di Taylor Guitars. Il brand californiano ha presentato la linea Gold Label Collection, una serie di chitarre per chi è alla ricerca di sonorità più vintage senza rinunciare al pregio della produzione Taylor. Il flat top ispirato agli anni ’30 e ’40 e il nuovo shape Super Auditorium offrono un timbro più caldo e pieno che si discosta dal classico suono Taylor, brillante e moderno.

Arrivederci al 2026!

Dopo tre giorni davvero intensi, le porte del Convention Center si sono chiuse, lasciandomi come sempre esausto ma grato per questa ennesima, grande esperienza. Anche questa edizione è stata elettrizzante; ho percepito molta voglia di creare connessioni produttive, grande entusiasmo e proiezione verso il futuro. La fruizione della musica e le modalitĂ  di produzione della stessa stanno cambiando molto velocemente ed ogni brand sta correndo per non rimanere indietro. L’innovazione deve andare di pari passo con la domanda del mercato, senza mai perdere di vista i valori della tradizione. La frase “The music begins here” campeggia all’ingresso della fiera e credo che questo sia davvero il fulcro sul quale si poggia la volontĂ  di ogni produttore presente. 

Dopo la serata conclusiva all’insegna della musica live sul palco del Marriott Hotel, una consuetudine per tutti gli avventori del NAMM, torno in hotel pensando già a come sarà la prossima edizione…

Stai visualizzando un contenuto segnaposto da Youtube. Per accedere al contenuto effettivo, clicca sul pulsante sottostante. Si prega di notare che in questo modo si condividono i dati con provider di terze parti.

Ulteriori informazioni

Contenuti Correlati

Matteo Bidoglia