Uno dei più importanti cantori del secolo scorso tuttora graffiante e in piena attività, Neil Young si distingue per l’ecletticità del suo repertorio di canzoni. Dal country folk intimo di alcuni suoi lavori solisti alle storiche collaborazioni con Buffalo Springfield e CSN, senza ovviamente dimenticare il rock che mescola l’irruenza, la tradizione e l’urgenza chitarristica con gli amati Crazy Horse, l’artista canadese è sempre stato irrefrenabile. E anche il musicista perfetto per un’altra, entusiasmante puntata di “Le Dieci Canzoni”, tra chicche come special guest in studio ed appassionate, inaspettate performance live.

© Panther Media GmbH / Alamy Stock Photo

A Day in the Life con Paul McCartney, live from Hyde Park, London, 2009

Chi avrebbe mai pensato che Neil cantasse questa canzone?

Uno dei momenti epici nella recente storia del rock è sicuramente questo appassionato duetto, in cui la voce di Neil Young si adatta perfettamente a un classico dei Beatles, per la felicità di Paul McCartney.

Curiosità

Nell’ottobre 2016, dopo la sua esibizione a inizio serata durante il leggendario Desert Trip, il festival più old rock di quell’anno tenutosi a Indio in California, l’artista canadese torna sul palco durante il live di Paul. Oltre a una nuova versione di A Day in the Life suona con lui altri due brani: Give Peace a Chance e Why Don’t We Do It in the Road. Fenomenali!

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All That You Have Is Your Soul di Tracy Chapman, 1989

Una bella collaborazione con la più celebrata delle cantautrici di fine anni Ottanta

Dopo l’incredibile successo dell’album omonimo, Tracy Chapman torna l’anno successivo con Crossroads, ove l’artista americana prende in mano anche le redini della produzione. Si tratta di un disco meno immediato dell’esordio, tuttavia ben curato e con ospiti d’eccezione del calibro della violinista Scarlet Rivera e del pregiato chitarrista G.E. Smith. Il fiore all’occhiello, però, è lui, l’incommensurabile “Shakey”, soprannome ricevuto dai suoi vecchi amici.

Curiosità

In All That You Have Is Your Soul, Young suona la chitarra e il piano, offrendo un contributo inconfondibile alla canzone.

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Gone to Shiloh di Elton John & Leon Russell, 2010

The Union è un piccolo capolavoro, a cui ha contribuito il buon vecchio Neal 

L’unione delle forze di due fra i più grandi pianisti e songwriter dei nostri tempi ci offre anche questa perla con l’autore di Harvest al canto. Sublime!

Curiosità

Nel bellissimo The Union figurano parecchi special guests, fra cui Brian Wilson, Marc Ribot, Robert Randolph e Booker T. Jones

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Warped Sister di Booker T. Jones, 2009

Booker T.  torna indietro al groove di una volta aiutato da Young, che rende quest’esperienza unica e formidabile

E proprio Booker T. Jones ospita inaspettatamente nel suo Potato Hole l’inarrestabile Neil! L’autore dell’immortale Green Onions pubblica nel 2009 questo affascinante disco solista che si aggiudica un Grammy come miglior album strumentale.

Curiosità

La scatenata, rockeggiante Warped Sister è una delle vette dell’opera. Il potente drumming di Brad Morgan, il basso squadrato della bravissima Shonna Tucker si scontrano con il docile fraseggio creato dalla tastiera di Booker, senza nessun vincitore: a trionfare è la musica ed è emozionante ascoltare uno scatenato, intenso Neil Young. Il “ragazzo” è un instancabile cavallo da corsa, impaziente e incapace di aspettare l’inizio della gara dietro il cancello di partenza, e le sue scorribande sonore caratterizzano tutto l’LP.

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Hungry Heart conBruce Springsteen e CSN, live at Bridge School Benefit, Shoreline Amphitheatre, Mountain View, CA, 1986

Una parata di star per un classico del Boss

Tutto è iniziato il 13 ottobre 1986, quando Neil e Pegi Young convincono Don Henley, Tom Petty, Robin Williams, Bruce Springsteen e una riunita CSNY ad esibirsi allo Shoreline Amphitheatre di Mountain View, in California, per raccogliere fondi per la nuova scuola. Da allora, fino al 2016, l’evento si è ripetuto con una lineup sempre sorprendente di grandissima qualità artistica. Godiamoci quest’inaspettata Hungry Heart con Young perfettamente a suo agio con la sua adorata Martin D-45.

Curiosità

Ad accompagnare le star non solo il mai dimenticato Danny Federici alla fisarmonica, ma anche il “principe della sei corde” Nils Lofgren, prezioso anello di congiungimento tra Bruce e Neil.

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Down the Wrong Way di Chrissie Hynde, 2014

Primo album solista per la lead singer dei Pretenders, con un ospite d’eccezione

Chrissie Hynde ha sempre avuto un debole per la musica del songwriter canadese che, tra l’altro, nel 2005 ha indotto alla Rock & Roll Hall of Fame i suoi Pretenders. Tuttavia questa collaborazione ha un che di miracoloso, poiché approfitta delle poche ore a disposizione di Young a Londra, prima di un suo concerto all’O2. 

Curiosità

“Neil era molto contento. Ha insistito sul fatto di non voler ascoltare il brano finché non lo avesse suonato davvero, così la prima volta che l’ha sentito abbiamo subito registrato una take.

Ha fatto un bel po’ di passaggi di fila e siamo rimasti a bocca aperta. Immediatamente, sembrava Neil Young, il che testimonia non solo il suo modo di essere, ma anche il suo suono unico, il suo approccio e il suo stile”.

Testimonianza di Andy Wright, sound engineer per quella canzone.

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You and I di Monkees, 1969

C’è anche lo zampino di Neil in Instant Replay, settimo album in studio della pop band 

Qualcuno li ha definiti la risposta americana ai Beatles. In verità erano giovani e fotogenici, ma come musicisti lasciavano parecchio a desiderare. Comunque sia, dopo lo straordinario successo di I’m a Believer, i Monkees pubblicano disco su disco e in ben due fa una comparsata il Nostro.

Curiosità

Neil Young suona la chitarra in You and I, come nel precedente lavoro Head, ove ad accompagnarlo vi sono anche Ry Cooder e Carol King.

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Country Feedback con R.E.M., live at Bridge School Benefit, Shoreline Amphitheatre, Mountain View, CA, 1998

Una delle canzoni più improvvisate della band di Athens diventa territorio perfetto per la chitarra di Neil

Performance da pelle d’oca, con Michael Stipe e compagni in piena devozione per le gesta, i movimenti e i ricami chitarristici di un immenso Neil Young.

Curiosità

Si narra che il songwriter nato a Toronto fosse in procinto di incidere  a metà anni Ottanta un album con i R.E.M., ma non gli fu permesso di entrare in studio a causa di una controversia con la Geffen. Molto ironicamente i R.E.M. stavano per firmare proprio con quell’etichetta discografica in quel periodo, ma il trattamento riservato a Young li portò a firmare con uno dei rivali, la Warner Bros.

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Long Road di Pearl Jam, 1995

Il “Padrino del grunge” fa sognare i suoi alunni

Dopo la bellissima esperienza di Mirror Ball, progetto per motivi contrattuali accreditato solo all’autore di Cinnamon Girl, inaspettatamente a ruota esce Merkin Ball un EP a nome Pearl Jam di rara intensità. 

Curiosità

Sono due i brani presenti, la dura e cruda I Got Id, con un ruvido e limaccioso Young che strapazza l’ adorata Old Black, la sua Les Paul del ’52, e la struggente Long Road, dove il pump organ delle canadese spezza il cuore per tocco e tonalità. Una meraviglia. 

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Sweet September Morning di Buffy Sainte-Marie, 1971

Probabilmente la collaborazione più dimenticata, tuttavia ancora splendente e affascinante

Young con i suoi amati Crazy Horse accompagna l’estrosa Buffy Sainte-Marie in questa ballata appassionata. 

Curiosità

Nonostante una solida tradizione come cantautrice, musicista e attivista sociale Buffy Sainte-Marie viene ricordata principalmente per aver scritto, insieme al marito Jack Nitzsche e lo storico paroliere Will Jennings,la famosissima hit Up Where We Belong (presente nel film Ufficiale e Gentiluomo).

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Extra: Soap Box Preacher di Robbie Robertson, 1991

Ecco il duetto vocale che non t’aspetti!

Storyville, secondo lavoro solista per l’ex deus ex machinadi The Band, è un disco ambizioso, ricco di sfaccettature e, a tratti, forse un  po’ troppo complicato. Tuttavia questa inaspettata Soap Box Preacher con il conterraneo Neil ai vocalizzi è suprema. Robbie Robertson rimane un genio fin troppo sottovalutato, soprattutto pensando alla sua incredibile abilità di songwriter.

Curiosità

La voce un poco sgraziata di Robertson è perfettamente supportata dalle armonie del caro Neil. Sintonia sotto tutti i punti di vista per due cantautori e chitarristi che nella loro lunga carriera hanno realizzato alcuni fra i più bei brani dei nostri tempi del genere americana.

Risulta così fuori di dubbio perfetto dedicare a Robbie Robertson la prossima puntata di Le Dieci Canzoni, la nostra serie esclusiva di Planet Guitar.

Stay tuned!

To be continued…

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Alessandro Vailati