Dopo la comparsa del suo primo video su YouTube all’inizio del 2020, il Neural DSP Quad Cortex ha fatto molto parlare di sé all’interno degli ambienti chitarristici, presentandosi come nuovo grande protagonista nel panorama della simulazione di amplificatori . Per chi non ha nulla a che fare con plug-in e software di amp modeling, il nome Neural DSP potrebbe non dir nulla. Ma la software house Finlandese ha già guadagnato un’ottima reputazione in questo settore, con diversi plug-in che emulano amplificatori ed effetti, che si sono dimostrati validi anche nei nostri test.

Con il Quad Cortex, Neural DSP ambisce a passare dal mondo software a quello reale, trasferendo l’esperienza ottenuta in campo digitale in un dispositivo che rispecchia lo stato dell’arte odierno: processore Quad Core Sharc da 2 GHz, schermo touch screen da 7″ ad alta risoluzione, 11 footswitch che fungono anche da potenziometro, funzione Neural Capture per l’analisi e l’emulazione digitale degli amplificatori valvolari e molto altro ancora. Tutto questo in uno chassis compatto e ben costruito. Con un prezzo di circa 1600 euro, il Quad Cortex si colloca nella fascia superiore dei modelers, più o meno alla pari con il Line 6 Helix (1550 euro ad Aprile 2023) o il Kemper Profiler Stage.

Scoprite cosa ha da offrire il nostro nuovo arrivato e come suona, in questa recensione.

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Ulteriori informazioni

Alloggiamento

Il Quad Cortex si presenta in formato pedaliera, con un design moderno ed elegante, il cui fulcro è il display multi-touch da 7″. L’alloggiamento è realizzato in alluminio anodizzato e misura 290 x 191 x 48 mm, il che lo rende piuttosto compatto. Il peso è di 1,95 kg – può essere facilmente inserito nella tasca anteriore di una borsa per chitarra adeguata.

Oltre al display, elemento centrale per l’editing, c’è il controllo del volume in alto a sinistra, sopra di esso l’interruttore di accensione e per finire 11 footswitch – tutto chiaro e conciso. Non sono presenti i tipici controlli dei parametri sotto al display, come accade in molti modelers.

Certo, non è che siano strettamente necessari disponendo di un display touch, nonostante ciò i signori finlandesi non si sono fatti mancare nulla, dato che i footswitch hanno la funzione di potenziometro integrata. In pratica, provando a “girare” i footswitch, ci si accorge che sono in realtà anche dei potenziometri, che facilitano il settaggio delle impostazioni. Di conseguenza sono disponibili fino a undici manopole: una soluzione molto intelligente che consente anche di risparmiare spazio.

Gli otto footswitch sotto il display hanno funzioni diverse a seconda della modalità operativa e sono etichettati con le lettere da A a H. Ogni interruttore ha un proprio LED per visualizzarne lo stato. Sul lato destro, un altro footswitch è usato per inserire la velocità per gli effetti basati sul tempo, insieme ai due pulsanti su/giù per cambiare banco.

Il Quad Cortex è molto ordinato – non c’è nulla da segnalare nemmeno sulla lavorazione, tutti componenti sono solidi e sicuramente adatti all’uso sul palco. All’interno c’è un processore Sharc quad-core da 2 GHz che rende il nostro candidato al test piuttosto potente. Stando a quanto riportato nelle specifiche, è chiaramente in grado di riprodurre suoni di amplificatori ed effetti con una buona risposta dinamica e un’elevata qualità sonora.

Per molti dispositivi economici, spesso il problema è un processore troppo debole che non riesce a trasferire e riprodurre la dinamica di un amplificatore reale nel relativo modello digitale. Da questo punto di vista, il Quad Cortex non ha alcun tipo di problema.

Pannello posteriore / Connessioni

Tutte le connessioni si trovano sul retro. Si inizia con due ingressi in formato combinato jack/XLR (Input 1, 2). Seguono le connessioni per i due FX loop interni, utilizzate per integrare effetti esterni nella catena del segnale del Quad Cortex. Essendo jack stereo da 6,3 mm, permettono la connessione anche di pedali stereo. In totale sono presenti quattro uscite, due in formato XLR (Output 1, 2) e due con prese jack da 6,3 mm.

L’uscita 1/2 è destinata all’utilizzo in live per il cablaggio verso la console di missaggio, mentre l’uscita 3/4 può essere utilizzata per collegare l’amplificatore da palco o un cabinet full range. Sono inoltre presenti una connessione per le cuffie e una chiamata Capture Out, utilizzata per collegare un amplificatore o un overdrive quando si utilizza la funzione Neural Capture. Per saperne di più, vi invitiamo a leggere il sito di Neural DSP.

Il nostro candidato alla prova può ovviamente utilizzare anche il MIDI; per il controllo dei parametri via MIDI sono disponibili una connessione MIDI In e una MIDI Out/Thru (a 5 pin). Il Quad Cortex non ha un pedale d’espressione integrato, ma ovviamente è possibile collegare pedali esterni, tramite i connettori EXP 1 e EXP2 (jack stereo). Non può mancare l’immancabile presa USB. Serve per collegare il Quad Cortex a un computer e utilizzarlo come interfaccia audio. È prevista anche la possibilità di modificare le impostazioni del Quad Cortex tramite un’applicazione sul computer. Infine, all’estrema destra si trova il collegamento per l’alimentatore in dotazione.

Funzionamento

Il Quad Cortex è fondamentalmente un piccolo computer con touchscreen, e quindi ha diverse opzioni in più rispetto ai modelers convenzionali. È in grado di connettersi a Internet tramite router e installare gli aggiornamenti, dunque non è più necessario un PC a tal scopo. È necessario creare un account utente per caricare preset aggiuntivi e per i backup in cloud. Il supporto di Neural DSP può anche essere contattato direttamente dal Quad Cortex per le segnalazioni di bug. Non male!

Naturalmente il produttore si è ispirato anche ai competitors, come si può notare, ad esempio, nell’interfaccia grafica e nella struttura operativa, che a prima vista ricordano fortemente il Line 6 Helix.

La struttura della memoria interna è organizzata in setlist, una setlist ha 32 banchi con otto slot di memoria ciascuno (A-H). Ciò significa 256 slot di memoria per ogni setlist, con la possibilità di memorizzare fino a dieci setlist. Inoltre, i preset possono essere salvati sul computer o in cloud.

Sono disponibili tre diverse modalità operative mentre si suona: Preset, Stomp e Scene. La modalità può essere cambiata premendo contemporaneamente i pulsanti Tempo e Giù. In modalità Preset, gli interruttori Up/Down servono per scorrere i banchi, mentre le posizioni in memoria vengono selezionate con gli interruttori A-H. Poi, in modalità stomp, si ha la possibilità di attivare/disattivare singoli effetti con gli interruttori A-H, tutti liberamente assegnabili. In modalità Scene, le impostazioni dei moduli effetto attualmente attivati vengono salvate in quattro scene diverse richiamabili tramite gli interruttori A-D.

Ciò rende questa modalità molto flessibile. In questo modo si ha una grande libertà nell’uso dei singoli preset, avendo a disposizione non solo suoni predefiniti, ma potendo sempre influire direttamente su alcuni parametri. Ovviamente ciò deve essere preparato prima di suonare, il che ci porta alla prossima sezione, l’editing sul dispositivo.

Editing

L’editing tramite il display touch è molto comodo. Lo schermo mostra la catena del segnale su quattro righe. Se si tocca un modulo, i suoi parametri appaiono sul display e possono essere modificati. La modifica può essere effettuata direttamente tramite il display touch o utilizzando i potenziometri da A-H. Le quattro righe che mostrano la catena del segnale sono allineate in modo tale da selezionare sempre prima l’input, quindi posizionare fino a otto effetti, e controllare l’uscita sul lato destro. In teoria, è possibile collegare fino a quattro strumenti se si utilizzano come input i due ingressi standard e gli ingressi dell’ FX loop. Questi possono essere collegati a quattro uscite diverse e ad ogni strumento possono essere assegnati fino a otto moduli.

Se non si vuole condividere il Quad Cortex con altre persone, è ovviamente possibile aggiungere altri moduli al percorso del segnale, ad esempio applicando l’uscita della riga 1 come ingresso della riga successiva, in modo che il segnale continui semplicemente attraverso una nuova riga. Esiste anche la possibilità di controllare più percorsi del segnale a partire da un singolo ingresso, ad esempio per utilizzare diversi modelli di amplificatori.

È possibile inserire fino a quattro modelli di amplificatori e cabinet, a seconda del carico della CPU. Con quattro modelli di amplificatori Marshall con cabinet e un Ambient Reverb per ogni riga del segnale, la CPU mostra un carico del 55%: davvero notevole. La visualizzazione della catena del segnale in simboli è molto chiara e permette di orientarsi molto rapidamente. Il concetto operativo è davvero eccellente.

Caratteristiche

Il Quad Cortex dispone di un gran numero di effetti, modelli di amplificatori e simulazioni di cabinet. Al momento del test, nel dispositivo sono integrati 52 amplificatori virtuali per chitarra e 13 per basso. Si tratta dei classici di Fender, Marshall, Vox, Hiwatt, ecc. La situazione è simile per quanto riguarda i Cabinet IR, con 39 presenti a bordo. Seguono gli effetti con le sezioni:

  • Overdrive per chitarra (16 modelli)
  • Overdrive per basso (4 modelli)
  • Delay (4 modelli)
  • Riverbero (6 modelli)
  • Compressore (5 modelli)
  • Pitch (3 modelli)
  • Modulazione (8 modelli)
  • Filtro (3 modelli)
  • EQ (4 modelli)
  • Wah (3 modelli)
  • Utility – Gate, ecc. (4 modelli)

Neural Capture

Ma non è tutto, perché c’è anche una funzione chiamata Neural Capture, che può essere utilizzata per profilare dispositivi esterni (amplificatori, cabinet, effetti) direttamente nel Quad Cortex. In linea di principio, si tratta di un concetto simile a quello del Kemper Profiler, con il quale è possibile memorizzare amplificatori e cabinet sotto forma di “profili” nel dispositivo stesso.

Secondo il produttore, con il Quad Cortex è possibile digitalizzare anche i pedali overdrive. Nel dispositivo sono già presenti alcuni amplificatori e overdrive, e sicuramente ne arriveranno da parte degli utenti e/o anche da altri sviluppatori, in maniera analoga a ciò che già succede con il Kemper Profiler. Alcuni esempi sulla funzione Neural Capture si trovano nella sezione successiva.

Modelli di amplificatori

Per la parte pratica ho collegato il Quad Cortex direttamente all’interfaccia audio (Universal Audio Apollo), iniziando con un setup basilare, cioè un amplificatore, il relativo cabinet e un sottile riverbero d’ambiente per un suono leggermente tridimensionale. Gli amplificatori Neural Capture verranno presentati più avanti, quindi per ora ecco una selezione di diversi modelli della sezione amplificatori.

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Modello di amplificatore: Deluxe Amp (Stratocaster)
Modello di amplificatore: AC30 Top Boost (Stratocaster)
Modello di amplificatore: Marshall Plexi (Stratocaster)
Modello di amplificatore: Marshall Plexi – Max Gain & Velocity (Les Paul)
Modello di amplificatore: Friedman 100 (Les Paul)
Modello di amplificatore: EV101III Red (PRS Holcomb)

Il risultato è ottimo, e dà una sensazione convincente anche quando si suona. Inoltre, la risposta dinamica delle simulazioni rispetto agli originali è piuttosto accurata: il Plexi reagisce in modo autentico all’attacco e il Friedman si comporta in modo eccellente, anche ad alti gradi di distorsione. È evidente che gli sviluppatori hanno dedicato molto tempo alla modellazione digitale degli amplificatori.

L’attenzione ai dettagli degli originali si nota e si sente, ad esempio il Friedman possiede tutti i controlli aggiuntivi tipici di questo amplificatore. Passiamo ora ai modelli di amplificatori del reparto Neural Capture. Qui sono presenti modelli digitali creati dal produttore con la funzione Neural Capture. Anche in questo caso, c’è una ricca selezione di amplificatori diversi, che si distinguono sia per l’ottimo suono che per il feeling realistico quando li si usa.

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Neural Capture: Princeton (Esquire)
Neural Capture: Bogna Fish (Melody Maker)
Neural Capture: Rectifier MKIII (PRS Holcomb)
Neural Capture: Diezel Herbert (SG)

Gli speaker della sezione cabinet possono essere ripresi con due microfoni virtuali. Sono disponibili sei tipi di microfono, la cui posizione e orientamento possono essere cambiate. In alternativa, è anche possibile caricare le proprie IR. Nel prossimo esempio è possibile ascoltare l’impatto sonoro della posizione del microfono. Prima un solo microfono (SM57) con posizioni diverse (lontano/lato – vicino/lato – vicino/medio, vicino/leggermente decentrato), poi è aggiunto il secondo microfono (M160). Il risultato delle diverse posizioni del microfono è assolutamente realistico.

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Modello di amplificatore: JCM 2203 – Posizionamento del microfono – diverse impostazioni (SG)

Grazie alla flessibilità del routing del segnale, è possibile combinare due amplificatori e posizionarli nell’immagine stereo come si desidera. Ecco tre esempi:

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Doppio British – Vox (L) e JTM (R) in stereo (SG)
Doppio High Gain – Diezel (L) e Trem-O-Verb (R) in stereo (Les Paul)
Doppio amplificatore e cabinet – Friedman ed EVH con due cabinet 4×12 ciascuno (Les Paul)
I suoni dei modelli Factory Amp e degli amplificatori Neural Capture sono ben realizzati, trasparenti e dinamici.

Effetti

Dopo l’analisi degli amplificatori, passiamo ora ad alcuni effetti. Il Quad Cortex dispone di una selezione di ottima qualità e, grazie al potente processore e al routing flessibile del segnale, è possibile utilizzare vari effetti in parallelo – il “Wet Dry Wet” è possibile anche con due uscite – con il segnale diretto al centro e gli effetti distribuiti a destra e a sinistra nell’immagine stereo. È possibile trarre molta ispirazione dai Factory Preset, che lavorano in modo molto creativo ed efficace. Ecco alcuni esempi, basati su preset leggermente modificati.

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Egyptian Dream (Stratocaster)
Powerslave (Les Paul)
US TWN Vibrato (Stratocaster)
Cinematic Shimmer (Les Paul Baritone)
Major Strat Vibes (Stratocaster)
Wet Dry Wet (Stratocaster)

Creare un preset Neural Capture da un Marshall Plexi

Ora passiamo al sodo e testiamo la possibilità di creare un Neural Capture da un vero amplificatore valvolare. Il principio è quasi identico al profiling di Kemper. Il Quad Cortex viene inserito tra l’ingresso della chitarra e quello dell’amplificatore e dal microfono davanti al cabinet si torna al Quad Cortex. Ecco l’esatta sequenza del segnale:

Chitarra > Quad Cortex Return IN > Quad Cortex Capture Out > Ingresso amplificatore > Microfono del cabinet > Ingresso Quad Cortex 1.

Si seleziona la funzione “Create New Capture” nel menu principale del Quad Cortex e sul display si viene guidati passo dopo passo attraverso tutte le fasi del cablaggio. Pertanto, la consultazione del manuale è superflua: molto bene! Ora si può iniziare: premendo l’area verde, i segnali di prova vengono inviati all’amplificatore e analizzati. L’intero processo dura circa 4:30 minuti.

Successivamente è possibile confrontare l’amplificatore e il segnale acquisito e, se necessario, salvarlo come nuova acquisizione. Un Neural Capture presenta sempre la stessa struttura di parametri: un controllo per il gain, un controllo di tono a tre bande con bassi, medi e alti e il controllo del volume generale.

Questa è la procedura che ho eseguito con il mio Marshall Plexi. L’amplificatore passa attraverso un cabinet Marshall 4×12, che viene microfonato con un Neumann TLM 103. Da qui entra in un preamplificatore Neve (impostato su neutral) e torna al Quad Cortex.

Per un ulteriore confronto, ho anche effettuato una profilazione con questo setup utilizzando il Kemper Profiler, senza cambiare assolutamente nulla, semplicemente ricollegando i cavi. I livelli di ingresso erano tutti identici, quindi abbiamo un confronto neutro e diretto. Ascolterete prima degli accordi con un attacco duro, poi con un attacco leggero. Successivamente, il volume della chitarra viene abbassato a 7 e si assiste a un altro crescendo di power chords fino ad arrivare al volume massimo della chitarra.

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Marshall Plexi & 4×12 Cab Originale
Marshall Plexi – Neural Capture Quad Cortex
Marshall Plexi – Kemper Profiler

Le due mappature digitali suonano più “sottili” rispetto all’originale, con il Neural Capture un po’ più debole nelle medio basse. Il profilo del Kemper suona un po’ più caldo alle alte frequenze. Ma in generale, il Quad Cortex riesce a catturare facilmente lo spirito di un amplificatore valvolare. In modalità Neural Capture, l’intera catena del segnale (amplificatore, cabinet, microfono) è stata ricreata digitalmente.

È anche possibile analizzare l’amplificatore singolarmente, ma in questo caso è necessario che abbia un’uscita DI. L’uscita dello speaker non andrebbe mai utilizzata per creare un Neural Capture. È possibile profilare anche il suono di un pedale overdrive o di distorsione. Utilizzeremo il Klon KTR per questo scopo, con una configurazione  molto più semplice. Per prima cosa è necessario collegare il pedale al Quad Cortex, selezionare le impostazioni desiderate sul pedale e quindi ricablarlo per l’analisi:

Chitarra > Quad Cortex Return 1 > Quad Cortex Capture Out > Overdrive In >Overdrive Out > Quad Cortex (Input 1).

Il risultato si sente decisamente! Certo, il Klon non è copiato 1:1, ma il carattere del pedale è stato sicuramente catturato con successo. Immagino che questa funzione verrà sicuramente usata molto spesso, dato che in questo modo potrete lasciare a casa i vostri overdrive preferiti e viaggiare leggeri. È necessario fare qualche sacrificio in termini di suono, ma è una decisione che spetta a voi.

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Klon KTR – Originale (Les Paul)
Klon KTR – Quad Cortex Neural Capture (Les Paul)

Finalmente è possibile ascoltare il Quad Cortex con diversi suoni nel contesto di una band.

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Quad Cortex nel contesto di una band (Stratocaster)

Critiche – Alternative

A questo punto la domanda che si pone è questa: il Quad Cortex è la nuova arma miracolosa, tuttofare, in grado di far tremare i competitors? Come sempre, non esiste una risposta generale a questa domanda. Il funzionamento tramite il display touch è indubbiamente una feature invidiabile, perché a mio parere rende superfluo un editor o un’app per tablet, dato che il display da 7″ è solo leggermente più piccolo di un iPad Mini (7,9″). È possibile visualizzare e regolare quasi tutto su di esso.

E rispetto alle grosse pedaliere di Line 6 (Helix) o Kemper (Stage), il nostro candidato si distingue grazie alle sue dimensioni compatte. Il suono dei modelli di amplificatore è ottimo ed è difficile discutere su quale sia il migliore o peggiore rispetto alla concorrenza: i modelli e le Factory Capture sono molto trasparenti e hanno una risposta dinamica di prima categoria. I modelli ad alto gain del Quad Cortex mi sono piaciuti di più di quelli rispetto a quelli degli amplificatori classici. Molti amplificatori virtuali suonano un po’ più duri sulle alte quando vengono utilizzati senza effetti aggiuntivi o equalizzazione.

Da questo punto di vista, il Kemper Profiler offre un feeling leggermente migliore e un tono più caldo nel confronto diretto, soprattutto con gli amplificatori classici, a mio parere. Ma devo anche ammettere che ho usato il Profiler per anni, trovando e creando i miei profili preferiti. È come un paio di scarpe consumate: quando arriva qualcosa di nuovo, sembra sempre diverso e ci vuole un po’ di tempo per abituarsi. Per quanto riguarda il problema sulle alte, ci sono ovviamente diverse possibilità per intervenire sul suono, ad esempio tramite un equalizzatore aggiuntivo. Ciò che non spicca rispetto ai concorrenti è la selezione e la qualità degli effetti. A mio parere, c’è ancora margine di miglioramento.

Manca un armonizzatore, e avere a disposizione qualche algoritmo speciale di riverbero o echo non guasterebbe. C’è una selezione molto più ampia con il Line 6 e anche con il Kemper. Inoltre, la qualità del suono degli effetti non è allo stesso livello dei modelli di amplificatore. Ad esempio, il pitch shifter è un po’ stridulo quando si impostano intervalli più alti e si alza un po’ l’intensità dell’effetto. In fin dei conti, queste precisazioni aggiuntive ci aiutano a capire in che modo il Quad Cortex si distingue dai concorrenti in un segmento di prezzo simile. Tuttavia, se non vi interessano effetti stravaganti e complicati, vi troverete sicuramente bene con quelli che offre il Quad Cortex.

Il Neural DSP Quad Cortex si è catapultato da zero ai vertici degli amp modelers. Si presenta in un case in alluminio molto compatto e assolutamente adatto per l’utilizzo sul palco, con un display touch da 7″, grazia al quale, insieme ai footswitch con potenziometro integrato, è possibile utilizzare e modificare i parametri del dispositivo in maniera eccellente.

I suoni dei modelli Factory Amp e Neural Capture sono di ottima qualità, trasparenti e dinamici, e con la funzione Neural Capture l’utente può anche creare i propri amplificatori e overdrive in forma digitale. Il processore ha una buona potenza e difficilmente va in sovraccarico, inoltre con un routing del segnale flessibile offre la possibilità di utilizzare vari modelli di amplificatori ed effetti allo stesso tempo.

Rispetto alla concorrenza, il Quad Cortex è un po’ più scarno in termini di effetti, e anche in termini di qualità sonora, e potrebbe essere migliorato (rispetto agli apparecchi della classe superiore). Il dispositivo merita in ogni caso di ottenere cinque stelle di valutazione, soprattutto perché è solo all’inizio della sua carriera e ci si può aspettare vari aggiornamenti e miglioramenti.

Il Neural DSP Quad Cortex convince con un suono autentico, un look moderno, un funzionamento intuitivo e un processore potente
Neural DSP Quad Cortex

Neural DSP Quad Cortex

Valutazione dei clienti:
(273)

Specifiche Tecniche:

  • Produttore: Neural DSP
  • Modello: Quad Cortex
  • Tipo: Unità multieffetto con amp modeling
  • Controlli: Volume, 11 footswitch liberamente assegnabili con funzione di potenziometro
  • Connettori: Ingresso 1 e 2 (XLR/jack combo), FX Loop 1 (send, return), FX Loop 2 (send, return), Output 1&2 (XLR), Output 3&4 (jack), Phones, Expression 1 e 2, MIDI In & Thru/Out, USB
  • Alimentazione: 12V DC (adattatore incluso)
  • Processore: processore Sharc Quad Core da 2 GHz
  • Display: Display multi touch da 7
  • Memoria: 10 setlist con 256 preset ciascuna
  • Dimensioni: 290 x 191 x 48 mm (L x P x A)
  • Peso: 1,95 kg
  • Prezzo al pubblico: 1.890,00 Euro (aprile 2023)

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Antonino Manuele Gargiulo
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