“Fare buona musica in un gruppo è una questione di chimica. Il modo in cui le nostre quattro personalità così diverse si combinavano nei Beatles era qualcosa di molto speciale. Quando abbiamo perso John, abbiamo capito che era davvero finita.” (Paul McCartney)
La più grande band della storia della musica moderna torna per l’ultima volta insieme con Now And Then, un brano frutto di un lavoro di vera e propria archeologia musicale, filtrato dalla passione e dal fascino che i Beatles hanno sempre mostrato per la tecnologia e che si spinge oltre lo spazio, il tempo e le leggi della natura, morte inclusa.
Le note malinconiche con cui inizia Now And Then aprono una porta al passato che dura i 4 minuti e 8 secondi della canzone, l’ultimo pezzo su cui hanno lavorato i FabFour di Liverpool, un’opera che racchiude decenni di storia ed evoluzione artistica. Originariamente scritta e cantata da John Lennon, questa traccia ha visto la luce per la prima volta in una demo della fine degli anni ‘70. Dopo la tragica scomparsa di Lennon, avvenuta a New York la sera dell’8 dicembre 1980, Yoko Ono passò la cassetta-demo al resto della band, segnando l’inizio di un lungo processo di sviluppo che si è esteso per oltre quarant’anni.
Buona la seconda
Nel 1995, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr iniziarono a lavorare sulla canzone, ma furono limitati dalla tecnologia del tempo, che non permetteva di ripristinare adeguatamente la registrazione originale di Lennon. Solo recentemente, grazie alla tecnologia audio avanzata ‘MAL’ della WingNut Films — precedentemente impiegata nel documentario The Beatles: Get Back — il brano ha potuto essere finalmente completato, ripulendo e restaurando la registrazione di Lennon per portare Now And Then a nuova vita.
Con la voce di John ora isolata dal piano e resa cristallina grazie all’intelligenza artificiale, Now And Then contiene elementi delle sessioni del 1995, tra cui le parti di chitarra di George Harrison (solo la chitarra slide è stata aggiunta nel 2022, ma registrata rigorosamente nel personalissimo stile del chitarrista scomparso nel 2001, in un vero e proprio tributo, così come lo definisce lo stesso McCartney) e le parti vocali e strumentali opera di Paul McCartney e Ringo Starr nel 2022, oltre a un nuovo arrangiamento per gli archi. Prodotta da Paul e Giles Martin, Now And Then è, a tutti gli effetti, l’ultima canzone registrata da tutti e quattro i Beatles, un finale potente e appropriato per le registrazioni senza tempo della band.
Now And Then e la sensibilità di Lennon
John Lennon, è noto per la sua straordinaria capacità di scrivere canzoni che toccano le corde più profonde dell’anima umana. Le sue parole spesso riflettevano la sua vita turbolenta, le sue emozioni contrastanti e la sua profonda sensibilità. Tra le sue opere più memorabili, ci sono molte canzoni malinconiche che hanno commosso e ispirato milioni di persone in tutto il mondo.
Al primo ascolto, Now And Then ci riporta direttamente al piano e alla voce di Lennon di Love (1970), una canzone che riflette l’ansia e la paura dell’amore ed è caratterizzata da una melodia delicata e da testi profondamente riflessivi; e a Jealous Guy (1971), un brano iconico che parla di rimorso e pentimento, in cui Lennon esprime il suo profondo senso di colpa per i suoi errori passati, mentre cerca di chiedere perdono a chi ha ferito. O al Lennon di How? (1971), una canzone che affronta la confusione e la disperazione che Lennon sentiva dopo la fine dei Beatles, in cui si chiede come affrontare le sfide della vita e come trovare un significato nel caos, riflettendo le sue preoccupazioni e i suoi dubbi. John Lennon rimane una delle figure musicali più influenti della storia.
Un singolo con due “Side A”
Now And Then è stata rilasciata globalmente ed è disponibile su tutte le piattaforme digitali nonché in formato fisico. Curiosamente, il singolo presenta un ‘doppio lato A’ che collega l’ultima opera della band alla loro prima canzone, Love Me Do, un brano di Paul McCartney incluso nell’album di debutto dei Beatles del 1964 intitolato Please Please Me. Love Me Do è ricordata soprattutto per essere il loro primo singolo, pubblicato in Inghilterra esattamente 60 anni fa, il 5 ottobre del 1963. In questo modo, si crea un simbolico cerchio che si chiude, unendo l’inizio e la fine della carriera della leggendaria band.
Milioni di persone, fra cui ci includiamo, hanno provato e proveranno sicuramente tante emozioni al sentire di nuovo la voce di Lennon accompagnata da quella dei suoi compagni e dai loro strumenti. Il nostro ringraziamento speciale va a Paul e Ringo che hanno concluso il lavoro iniziato decenni prima, dimostrando ancora una volta la resilienza e la natura senza tempo della musica dei Beatles, che continua a unire le generazioni e a celebrare il loro inconfondibile legato artistico e personale.
“Now And Then è probabilmente l’ultima canzone dei Beatles e ci abbiamo suonato tutti, quindi è una vera registrazione dei Beatles”. (Paul McCartney)
Now And Then e l’intelligenza artificiale nella musica
In questa nuova era dell’intelligenza artificiale sono tante – e pressanti – le domande e questioni etiche che ci si presentano. Se l’esempio di Now And Then apre le porte a infinite possibilità, non dobbiamo dimenticare che stiamo ancora parlando di una tecnologia controllata dall’essere umano che è stata usata per rendere un servizio sotto la direzione artistica degli autori.
Sono già tante le piattaforme che usano l’AI nel campo musicale. Flow Machines, per citarne solo una, è una piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata da Sony, concepita come un DAW (Digital Audio Workstation). A differenza di altri software che cercano di automatizzare il processo creativo, Flow Machines ha l’obiettivo di collaborare con gli artisti, combinando la loro creatività con sofisticati algoritmi. All’interno del software sono presenti strumenti che consentono ai compositori di guidare l’AI nella generazione di materiale musicale in sintonia con il loro stile individuale. Inoltre, tool compositivi offrono una vasta gamma di opzioni basate su progressioni di accordi, permettendo così agli utenti di creare pattern melodici complessi o più semplici con incredibile facilità.
Questa tecnologia rappresenta un modo innovativo per gli artisti di sperimentare e creare musica in collaborazione con l’intelligenza artificiale. Ne è un esempio il brano Daddy’s Car, un brano composto con l’Intelligenza Artificiale nello stile dei Beatles.
Una questione di etica
È anche vero, d’altra parte, che ad aprile di quest’anno (2023), è scoppiato un dibattito sulla protezione del copyright e sul diritto all’immagine nell’industria musicale. La canzone Heart On My Sleeve, pubblicata sui social media e sulle piattaforme di streaming da un personaggio che si firma Ghostwriter, ha utilizzato la tecnologia dell’intelligenza artificiale per replicare, con una precisione scioccante, le voci di due degli artisti di maggior successo del momento senza il loro consenso (Drake e The Weeknd), sollevando la questione se ciò costituisca una violazione dei loro diritti.
In molti ci stiamo chiedendo se ci troviamo davanti all’inizio di un – terrificante – viaggio nel mondo della musica composta da computer. Nel caso, e guardando esattamente verso la direzione opposta, consigliamo a tutti di fare proprio come Marty McFly all’inizio di Ritorno Al Futuro: prendere in mano una chitarra, attaccarla all’amplificatore, mettere il volume al massimo e suonare (avendo però l’accortezza di non fare scoppiare le casse!).
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