Tre lettere, una sigla che rappresenta un piccolo, ma potente capitolo nella storia del suono delle chitarre elettriche: P90. Se i PAF hanno conquistato il mondo con la loro leggendaria sonorità, i P90 hanno un fascino altrettanto magnetico, un timbro crudo e affascinante che ha reso molti chitarristi leggendari. Esploriamo insieme attraverso 5 iconiche canzoni il mito, il suono e il motivo per cui questi pickup sono tra i più iconici nella storia della musica. 

© Shutterstock/ jmbf

Pickup P90: un po’ di storia

Nel 1946, la Gibson rilasciò il suo primo pickup single coil, il P90, che divenne rapidamente una delle scelte preferite dei chitarristi per la sua risposta dinamica e il suono caldo e rotondo. Caratterizzato da una bobina più grande (più avvolgimenti e dunque più output)  rispetto agli altri single coil dell’epoca, il P90 offriva una risposta più potente e un’intonazione più piena, riuscendo a rimanere allo stesso tempo chiaro e brillante. Nonostante le dimensioni relativamente contenute, il P90 è capace di produrre un’ampia gamma di toni, dalla timbrica cristallina alla distorsione aggressiva.

Quando pensiamo a un P90, pensiamo a un pickup carico che non ha paura di esplodere in tutte le sue frequenze. 

Abbiamo già esplorato la magia dei pickup PAF, ma ora è giunto il momento di entrare nel vivo di uno dei pickup che, per quanto forse meno conosciuto ai più, ha fatto storia nelle mani di alcuni dei più grandi chitarristi rock, blues e oltre. Qui di seguito vi proponiamo 5 brani memorabili dove il suono del P90 fa da padrone, ciascuno raccontando una parte della sua essenza. Pronti ad ascoltarli?

#1 – Mystery Train – Elvis Presley

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Quando si parla di suono P90, Mystery Train è uno dei primi brani che viene in mente. La chitarra di Scotty Moore, chitarrista storico di Elvis Presley, monta infatti un P90 sulla sua Gibson ES-295, ed è con questo sound che la chitarra elettrica assume un nuovo significato nella storia del rock’n’roll. La sua timbrica è piena, ricca e allo stesso tempo vibrante.

Il suono è decisamente più corposo rispetto ai single coil tipici e con un’asprezza atipica ai pickup humbucker. È proprio quella “via di mezzo” che rende il P90 così affascinante, e che in Mystery Train si trasforma in una miscela perfetta di rockabilly e blues. Il risultato? Un suono unico. Nonostante siamo abituati a sentire i P90 in una veste più aggressiva, questo pezzo di Elvis ci da un’idea della differenza tra i vari pickup escludendo la variabile della distorsione.

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#2 – Mississippi Queen – Mountain

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Nell’album Climbing! dei Mountain, la chitarra di Leslie West suona unica grazie a un pickup P90 montato sulla sua Les Paul Junior In brani come Mississippi Queen, il suono del P90 si presenta con una personalità acida ed ingombrante. La dinamica di questo pickup gli consente di passare senza sforzo da drive più leggeri a “esplodere” durante gli assoli, con una risposta tagliente. Questa canzone è un perfetto esempio di come un P90 veniva spesso utilizzato: carico, gonfio, ingombrante e tagliente. Un combinazione difficile da replicare.

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#3 – Paranoid – Black Sabbath

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In Paranoid dei Black Sabbath, il suono della chitarra di Tony Iommi è fortemente caratterizzato dall’uso di un pickup P90, che contribuisce a plasmare il tone distintivo di tutti i primi album della band. Montato sulla sua Gibson SG, il P90 è responsabile di un suono ben presente nel mix, con una distorsione naturale che si adatta alle sonorità pesanti e inquietanti del brano.

La risposta dinamica del P90 gli consente di passare agilmente dai toni più cupi e chiusi nelle strofe, a momenti di apertura più decisa durante il riff principale, conferendo al tutto un’attitudine grezza e senza compromessi. Questo equilibrio tra mordente e pienezza rappresenta uno degli aspetti più interessanti dell’uso del P90, un pickup che, come in Paranoid, sa essere sia muscoloso che sottile, quasi impossibile da imitare.

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#4 – The End – The Beatles

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Abbey Road le ha davvero tutte, anche i P90. Nella cornucopia sonora dell’iconico album dei Beatles non poteva non esserci spazio per l’aggressività dei P90. La brillantezza tipica del single coil viene amplificata da un’energia esplosiva che ha forgiato l’identità del rock. Il risultato è anche qui una miscela potente di aggressività e brillantezza. Lo strumento rimane sempre presente nel mix, nonostante l’evidente abbondanza di basse frequenze nel suono che risulterebbero altrimenti sgradevoli. 

#5 – Another Brick In The Wall pt.2 – Pink Floyd

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Ultima, ma non certo per importanza… Non tutti sanno che nel celebre brano Another Brick in the Wall Pt. 2 dei Pink Floyd, l’assolo di David Gilmour si distingue anche grazie all’utilizzo di pickup P90, montati sulla sua Gibson Les Paul. In questo pezzo, il P90 gioca un ruolo cruciale nel conferire al solo una sonorità densa e corposa, ma allo stesso tempo chiara e penetrante.

Il suono del P90 in Another Brick in the Wall Pt. 2 è al contempo potente e definito, con una timbrica ricca che bilancia la rotondità dei toni bassi con un’incisività che spicca nel mix. Questa capacità di alternare momenti di pienezza e taglio rende il P90 un ingrediente fondamentale nel creare il suono distintivo di Gilmour in uno degli assoli più celebri nella storia della chitarra, difficile da replicare e capace di colpire l’ascoltatore con una presenza unica.

Gibson Les Paul Standard 50s P90

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Sia che venga usato per il blues, il rock, il jazz o il funk, il P90 è sempre in grado di tirare fuori un suono che è allo stesso tempo classico e vibrante, mai banale.

Con questi 5 brani, abbiamo solo grattato la superficie di un mondo sonoro infinito. Ogni chitarra, ogni pickup, ogni mano che li suona porta con sé una storia unica, e nel caso dei P90, questa storia continua a vivere nel cuore dei chitarristi di tutto il mondo.

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Alessandro Orsatti