Paul Adelburt Bigsby è un nome che, per molti appassionati di chitarre elettriche, evoca immediatamente il leggendario “Bigsby Vibrato“, uno dei sistemi di vibrato più iconici e utilizzati nella storia della chitarra. Tuttavia, la sua eredità non si limita a questo importante contributo. Bigsby ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo della chitarra elettrica solid body, contribuendo a trasformare uno strumento che, fino agli anni ’40, era principalmente acustico o semi-acustico, in uno dei pilastri della musica contemporanea. Sebbene oggi nomi come Leo Fender e Les Paul siano più ampiamente associati alla nascita della chitarra elettrica solid body, l’impatto di Bigsby non può essere sottovalutato. In effetti, alcuni dei suoi progetti hanno anticipato e influenzato direttamente quelli che sarebbero diventati gli strumenti iconici di Fender e Gibson.

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Ulteriori informazioni

Paul Bigsby, dalle motociclette alla chitarra

Paul Bigsby nacque il 12 agosto 1899 a Elgin, Illinois, e crebbe in un’epoca in cui l’industria automobilistica e motociclistica stava prendendo piede negli Stati Uniti. Fin da giovane, Bigsby mostrò una grande abilità con la meccanica e l’ingegneria. Da adolescente, si trasferì in California, dove iniziò a lavorare nel settore delle motociclette, diventando famoso per le sue competenze nella progettazione e costruzione di motori. La sua passione per le moto e la sua abilità con la lavorazione del metallo lo portarono a diventare un costruttore e riparatore di moto di successo, un mestiere che esercitò fino agli anni ’40.

Fu proprio la sua abilità come meccanico e artigiano che alla fine lo spinse verso il mondo degli strumenti musicali, un percorso non così scontato, ma fortemente influenzato dal contesto californiano in cui si trovava, che pullulava di musicisti, produttori e innovatori. Progettò la pedal steel, una sorta di steel guitar ma arricchita da un sistema di pedali e leve azionabili che modificano l’intonazione di una o più corde. Come suona una pedal steel?

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Nel 1947 conobbe un altro visionario della musica, Merle Travis, un chitarrista country di grande talento e notorietà. Travis aveva alcune idee su come migliorare le chitarre dell’epoca e chiese a Bigsby di costruire una chitarra secondo le sue specifiche. Fu questa collaborazione che portò alla creazione di uno degli strumenti più rivoluzionari della storia della musica: la chitarra Travis-Bigsby, forse il primo vero prototipo di chitarra solid body. 

La Chitarra di Merle Travis: l’alba di una rivoluzione

Nel 1947, la maggior parte delle chitarre elettriche erano strumenti semi-acustici. Avevano una cassa vuota o semi-vuota e, sebbene fossero dotate di pickup per amplificare il suono, tendevano a soffrire di feedback indesiderati a volumi elevati. Merle Travis, con il suo stile di fingerpicking e la sua visione musicale, cercava uno strumento diverso: voleva una chitarra che fosse più facile da suonare, più robusta e, soprattutto, più affidabile in termini di amplificazione.

 “Continuavo a chiedermi perché le chitarre d’acciaio mantenessero il suono così a lungo, mentre una chitarra elettrica hollowbody come la mia si spegneva molto rapidamente”, racconta Travis nel suo libro di memorie, Recollections of Merle Travis: 1944-1955. “Arrivai alla conclusione che era perché la steel guitar era solida”.

Bigsby accolse la sfida e costruì una chitarra che rappresentava una rottura radicale rispetto al design tradizionale. Questa chitarra aveva un corpo completamente pieno, eliminando così i problemi di feedback. La forma era anche sorprendentemente moderna, con una silhouette che ricordava la forma di quella che poi sarebbe diventata la Les Paul, ma con elementi stilistici unici. Il manico era lungo e stretto, molto diverso dalle chitarre acustiche di quel tempo, e il ponte era regolabile, un’innovazione che permetteva ai chitarristi di adattare meglio l’intonazione e l’altezza delle corde.

Questo strumento innovativo attirò l’attenzione di molti, compreso Leo Fender, che secondo alcune testimonianze avrebbe osservato attentamente il lavoro di Bigsby e utilizzato alcuni dei suoi concetti nella progettazione della sua famosa Fender Telecaster, introdotta nel 1950. Spesso Leo, Bigsby e Les Paul si incontravano e discorrevano riguardo alle chitarre e alle innovazioni che si sarebbero potute apportare; per questo troviamo parecchie similitudini tra gli strumenti che nacquero in quei pochi anni.

L’Influenza di Bigsby sullo sviluppo della chitarra solid body

Il design della chitarra di Merle Travis è stato fondamentale non solo per la sua unicità e per le caratteristiche innovative, ma anche per la sua influenza duratura sullo sviluppo della chitarra elettrica solid body. In un’epoca in cui molti erano ancora incerti se un corpo pieno fosse la soluzione giusta per una chitarra elettrica, Bigsby dimostrò che era possibile creare uno strumento che non solo eliminava i problemi di feedback, ma che offriva anche un suono più concentrato e potente.

Dopo il successo della chitarra di Travis, Bigsby continuò a costruire strumenti per altri chitarristi importanti, tra cui Grady Martin e Hank Thompson. Questi strumenti avevano tutti in comune un design moderno, innovativo e focalizzato sull’elettrificazione, facendo di Bigsby un pioniere nella transizione dal mondo acustico a quello elettrico.

Anche se non produsse mai chitarre in grandi quantità, preferendo concentrarsi su strumenti personalizzati e realizzati su misura per i singoli musicisti, Bigsby divenne rapidamente una figura di riferimento nel panorama musicale dell’epoca. La sua capacità di combinare artigianato di alta qualità con l’innovazione tecnologica lo rese uno degli artigiani più rispettati e influenti del settore.

Il sistema di vibrato Bigsby: un’altra rivoluzione

Oltre al suo lavoro sulla chitarra solid body, Paul Bigsby è probabilmente più famoso per l’invenzione del sistema di vibrato che porta il suo nome. Prima dell’introduzione del Bigsby Vibrato, la maggior parte delle chitarre elettriche non avevano un sistema che permettesse ai chitarristi di modulare la tonalità delle note suonate in modo fluido. Il vibrato permetteva di creare un effetto simile a quello di un cantante che modula la sua voce, rendendo il suono più espressivo.

Il sistema di vibrato di Bigsby fu introdotto per la prima volta verso la fine degli anni ’40 e divenne rapidamente popolare grazie alla sua semplicità, affidabilità e alla sua capacità di aggiungere un nuovo livello di espressione al suono della chitarra. Il meccanismo funzionava tramite una leva che permetteva al chitarrista di abbassare o alzare la tensione delle corde, modificando così l’intonazione.

Questo sistema di vibrato divenne particolarmente popolare tra i chitarristi rockabilly e country degli anni ’50 e ’60, e continua ad essere utilizzato ancora oggi da musicisti di tutto il mondo. Il vibrato Bigsby è stato montato su chitarre prodotte da aziende come Gretsch, Gibson, e Fender, diventando uno standard per molti modelli iconici.

Bigsby B7 Vibrato Kit - Archtop

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Gretsch G5422TG Electromatic WS

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Schecter PT Fastback II B DEG

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L’eredità di Paul Bigsby

Sebbene Paul Bigsby non abbia mai raggiunto la fama di nomi come Leo Fender o Les Paul, il suo contributo allo sviluppo della chitarra elettrica solid body è innegabile. La sua visione e il suo lavoro hanno gettato le basi per molti degli sviluppi che avrebbero trasformato il panorama musicale della seconda metà del XX secolo.

La chitarra solid body che costruì per Merle Travis fu un precursore di molte delle chitarre che sarebbero diventate iconiche negli anni successivi, come la Fender Telecaster e la Gibson Les Paul. Anche se Bigsby non cercò mai di commercializzare i suoi strumenti su vasta scala, preferendo invece costruire chitarre personalizzate per singoli musicisti, la sua influenza si fece sentire in tutta l’industria musicale.

Il sistema di vibrato che inventò è ancora oggi uno degli accessori più amati dai chitarristi di tutto il mondo, e il suo design semplice ma efficace è rimasto praticamente invariato da quando fu introdotto per la prima volta. Il vibrato Bigsby è considerato uno degli elementi distintivi di molti modelli di chitarra classici e continua a essere utilizzato in una vasta gamma di generi musicali, dal rock al country, dal jazz al blues.

Paul Bigsby è stato un innovatore silenzioso ma determinante nel mondo della chitarra elettrica.

La sua capacità di unire l’abilità artigianale con una visione audace e futuristica ha contribuito a plasmare uno degli strumenti più iconici della storia della musica moderna. 

Io personalmente adoro il Bigsby; dona un tocco di eleganza e personalità alla chitarra e offre la possibilità di creare atmosfere sonore molto interessanti.

E voi avete mai posseduto o provato una chitarra con questo sistema?

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Matteo Bidoglia