In molti hanno pensato che quello del 2023, il First Farewell Tour – This is not a drill fosse l’ultimo atto di Roger Waters. Tuttavia, dopo i recenti avvenimenti nello scenario geo-politico internazionali, il ritorno dell’ex Pink Floyd in tour nel 2024 sembrerebbe quasi scontato. Una last dance per mostrare a tutti ancora una volta, la potenza espressiva ed emotiva dei suoi concerti, per combattere le ingiustizie e supportare il più debole. Se il tour si farà in Europa e in Italia non è ancora stato ufficializzato, ma secondo le nostre fonti, supportate dall’incessante attivismo dell’artista britannico, mancherebbe solo l’ufficialità.
Molti i grandi artisti che sono stati in tour nel 2023 e in particolare nel nostro paese; alcuni di questi hanno già comunicato un ritorno già nel 2024: Bruce Springsteen, i Depeche Mode e Coldplay tanto per citarne alcuni.
Un grande protagonista della scena musicale del 2023 è stato indubbiamente Roger Waters, con il suo This is not a drill – First Farewell Tour, settimo tour da solista del cantautore inglese, iniziato il 6 Luglio 2022 e concluso in Sud America a dicembre 2023.
Il This is not a drill tour
Waters ci ha abituati a diversi tour con esibizioni uniche; la particolarità di questo tour è stata il palco centrale, con il pubblico sparso attorno ad esso, una soluzione inedita di Waters. Il repertorio musicale ha spaziato dai brani solisti, tra cui la nuova The Bar scritta durante la pandemia ai grandi classici dei Pink Floyd, con il finale dedicato a Two Suns in the Sunset e Outside the wall. Waters ha assemblato una super band con: Jonathan Wilson (chitarre e voce), Dave Kilminster (chitarra e voce), Jon Carin (tastiere, chitarra e voce), Gus Seyffert (basso e voce), Robert Walter (tastiere), Joey Waronker (batteria), Shanay Johnson (cori), Amanda Belair (cori), Seamus Blake (sax).
This Is Not A Drill è una nuova rivoluzionaria visione del rock and roll con una particolare influenza cinematografica, che focalizza la scena su un’accusa contro la distopia della società con un ‘esortazione generale all’azione, all’amore, a salvaguardare e condividere il nostro prezioso e precario pianeta, casa nostra.
Sono sei le date italiane, da Milano a Bologna; passa anche attraverso queste città il messaggio di cambiamento dell’artista, che utilizza i suoi spettacoli per parlare di problemi di attualità, andando fortemente a criticare la corruzione, la guerra, la dittatura, mostrando una realtà in declino.
L’attualità, Under The Rubble…
La guerra e l’oppressione sui più deboli, sono temi ricorrenti nelle canzoni di Waters, indubbiamente correlate con gli avvenimenti geopolitici attuali: l’invasione della Russia nei confronti dell’Ucraina o i bombardamenti di Israele sui Palestinesi. È bastato poco tempo a Roger per far sentire la sua voce.
Si chiama Under The Rubble, la canzone postata sui suoi social media, con un video mentre registra il pezzo nel suo studio in cui si intravede anche una kefiah, simbolo di resistenza palestinese, appoggiata sullo schermo.
In questa breve anteprima, emerge una canzone caratterizzata da un’enorme potenza espressiva e intensità artistica. Queste sono le caratteristiche dei circa 100 secondi, con alcune note di pianoforte e una voce straziante che trasmettere la drammaticità di una storia raccontata in poche righe. La voce, quasi tremante, è lo strumento per esprimere il terrore di un bambino intrappolato sotto le macerie, il quale supplica dapprima il padre e successivamente la madre. La straordinaria espressività di quei versi svolge un ruolo fondamentale per la realizzazione di un pezzo che rappresenta pienamente la realtà di oggi.
…e l’impegno di Waters
Waters ha sempre avuto a cuore la causa palestinese per la quale ha subito gravi accuse per via delle sue posizioni contro il massacro dell’esercizio israeliano contro la popolazione civile di Gaza: durante il suo ultimo tour in Sud America è stato boicottato duramente e alcuni lo hanno accusato di antisemitismo.
Il musicista è uno dei volti di BDS (Boycott, Divestment and Sanctions), l’organizzazione non profit filopalestinese impegnata a boicottare brand associati in qualsiasi modo, allo Stato di Israele. Waters ha iniziato il suo attivismo nel 2006 quando, in occasione di una tappa prevista a Tel Aviv, ha visitato il muro di separazione al confine con la Cisgiordania, rimanendo negativamente sorpreso dalla sofferenza che quelle mura rappresentano.
Anche in un’intervista ad Al Jazeera, a causa dell’omaggio degli U2 alle vittime israeliane dopo l’attacco del 7 Ottobre, Waters ha accusato Bono di non essersi documentato a sufficienza sull’accaduto arrivando a definire i commenti di Bono “disgustosi”. L’ex Pink Floyd, ha pubblicato su suoi canali social un video in cui riprende una lettera aperta scritta al conduttore radiofonico Howard Stern, che lo aveva accusato di antisemitismo, perché contrario al concerto di Bon Jovi a Tel Aviv nel 2015. Nel video Waters legge la lettera seguendo punto per punto la difesa dalle accuse sottolineando che non giudica un popolo in base alla sua religione o background etnico. Con un compiaciuto ‘F**K Y*U, Waters racconta la storia di Israele e Palestina dal 1947, concludendo che tutti quanti posso sbagliare ma “un genocidio è sempre un errore”.
Un nuovo tour nel 2024, una tappa a Napoli?
A seguito degli eventi che stanno sconvolgendo il mondo intero, siamo certi che Roger Waters sia pronto per un altro tour, il suo strumento per diffondere la visione che ha, per mettere a nudo i problemi della società, con un’intensità emotiva che ha sapore di commiato e di strigliare la massa con un’energia e determinazione unica dell’artista.
In molti lo danno in tour già dal 2024, sulla stessa onda di altri artisti in tour nel 2023 e che hanno annunciato un nuovo tour nel 2024. Rumors ripresi da più testate lo darebbero in estate a Piazza del Plebiscito a Napoli, località molto amata dall’ex Pink Floyd. Pare infatti che subito prima della pandemia di Covid-19 ci fossero stati i primi contatti per una tappa campana, che sia questa la volta buona?
Il momento storico è favorevole a Waters per poter esprimere a pieno la sua visione del mondo, rivoluzionando il modo di lottare e provare a innescare un cambiamento attraverso la sua musica, con il suo ultimo (?) tour d’addio in pieno stile Roger Waters.
Noi di Planet Guitar abbiamo avuto la grande opportunità di vedere Waters in più tour e fremiamo all’idea di poter essere stupiti ancora una volta dall’artista britannico. Non aspettiamo altro che il nuovo tour venga ufficializzato con la data di Napoli a cui certamente non mancheremo… Restate con noi su PlanetGuitar.it per tutti gli aggiornamenti.
Beh, ho visto il suo ultimo tour a bologna pagato assai (195 eur) e a dir il vero il sound per mezzo concerto era troppo pastoso, pur troppo il sound dei Pink Floyd a Versailles nei anni 80 era spaziale, lui non suona come i Pink Floyd anke se suona i brani della band pure, suoi brani non sono così belli, è più uno spettacolo politico che altro, dovrebbe suonare gratis o ad un prezzo popolare.. il prezzo x quello che offre ed esagerato.