Benvenuti al quarto episodio del mio workshop di armonia. Oggi tratteremo un argomento che mi sta molto a cuore: le scale modali. Parleremo dei modi e delle relative scale modali.
Workshop
I Modi e le Scale Modali
Le origini delle scale modali risalgono all’antica Grecia, anche se lì avevano un significato diverso da quello che hanno assunto dal Medioevo a oggi, pur adottando la medesima nomenclatura. Già dal Medioevo, ma anche prima dell’VIII secolo, incontriamo le prime testimonianze scritte dei modi musicali. Prima su tutte è la testimonianza pervenutaci dai canti gregoriani, ma non vogliamo addentrarci troppo in profondità nella storia della musica. Perché, come già detto altre volte, il nostro workshop si pone l’obiettivo di essere il più pratico possibile.
Partiamo da qui: tutti voi conoscete già le scale modali, almeno due delle sette, cioè la scala maggiore e la scala minore. Sorpresi? Voglio spiegarvi il perchè.
Per i nostri esempi, utilizziamo ancora una volta la scala di C maggiore e i suoi gradi:
Come abbiamo imparato nelle ultime puntate del workshop, esiste un accordo minore parallelo alla nostra tonica C maggiore, ovvero il Am costruito sul VI grado. Questi due accordi condividono la stessa scala e le stesse alterazioni. O per dirla in altro modo, la scala Am è una scala di C maggiore, solo suonata a partire dal A.
Prendiamo in esame gli accordi costruiti sui gradi della nostra scala maggiore. Dato che tutti questi accordi nascono utilizzando le note della scala di C maggiore, allora la scala di C maggiore dovrebbe suonare bene su ognuno di questi? Esattamente, è proprio così. Possiamo suonare la scala di C maggiore partendo dal D su un accordo di Dm. In questo caso staremo suonando proprio una delle famose scale modali.
Queste scale modali hanno nomi greci. Potete vedere quali sono dalla seguente panoramica:
Accordo | Scala | Nome del Modo |
C | CDEFGABC | C Ionico o C Maggiore |
Dm | DEFGABCD | D Dorico |
Em | EFGABCDE | E Frigio |
F | FGABCDEF | F Lidio |
G | GABCDEFG | G Misolidio |
Am | ABCDEFGA | A Eolio o A minore |
B dim | BCDEFGAB | B Locrio |
Possiamo notare che ogni scala è composta dalle stesse note. Semplicemente parte da una nota diversa.
Ad un certo punto della storia si decise di scegliere due tonalità estremamente contrastanti tra questi sette modi, ovvero il modo ionico e l’eolio.
Successivamente sono diventati per tutti noi maggiore e minore. A un esame più attento, tuttavia, ci rendiamo conto che con lo ionico, il lidio e il misolidio ci sono in totale tre modi maggiori. Mentre con il dorico, il frigio e l’eolio ci sono tre modi minori. Per la triade diminuita invece abbiamo un solo modo: il locrio.
Come sappiamo, la nostra scala maggiore (ionica) ha i suoi intervalli di semitono tra il terzo e il quarto e il settimo e l’ottavo grado. Naturalmente la situazione è diversa negli altri modi, perché non appena spostiamo la nota di partenza, inevitabilmente si spostano anche i semitoni. Ecco una tabella che chiarisce al meglio la posizione dei semitoni all’interno delle nostre scale modali:
Modo | Intervallo di semitono tra | e tra |
Ionico | 3 e 4 | 7 e 8 |
Dorico | 2 e 3 | 6 e 7 |
Frigio | 1 e 2 | 5 e 6 |
Lidio | 4 e 5 | 7 e 8 |
Misolidio | 3 e 4 | 6 e 7 |
Eolio | 2 e 3 | 5 e 6 |
Locrio | 1 e 2 | 4 e 5 |
Il PDF che segue ha lo scopo di riportare tutto ciò che abbiamo detto finora sul pentagramma:
Naturalmente, tutto ciò ha riscontro anche in ambito sonoro. I seguenti esempi chiariscono tutto al meglio:
Finora abbiamo messo in relazione i diversi modi di una tonalità con gli accordi appartenenti alla tonalità stessa. Ora vorrei analizzare le scale modali in relazione ad una sola fondamentale. In questo modo, la differenza tra le singole scale diventa molto più chiara:
In questo esempio i diversi modi sono tutti suonati su un C basso, direttamente uno dopo l’altro:
C ionico – C dorico – C frigio – C lidio – C misolidio – C eolio – C locrio
Come facciamo a capire rapidamente ogni modo a quale tonalità corrisponde? Io consiglio di individuare da quale grado della scala origina il modo che stiamo analizzando:
- Ionico, si costruisce sul I grado
- Dorico sul II
- Frigio sul III
- Lidio sul IV
- Misolidio sul V
- Eolio sul VI
- Locrio sul VII
Ad esempio, se voglio trovare la scala di G Dorico, individuo in quale scala il G si trova sul secondo grado. Contando, ritrovo il G sul secondo grado della scala di F. Quindi, nel pratico, G Dorico è la scala di F maggiore suonata a partire dal G (cioè G A Bb C D E F G).
Un altro esempio: alla domanda “quale è la scala di A Misolidio?” si risponde trovando la scala maggiore in cui il A è il quinto grado. Se si conta a ritroso da A (A G F# E D), si finisce su D. Se vi chiedete perché dico F# invece di F quando conto a ritroso, è perché sto contando a ritroso all’interno di una scala maggiore; quindi devo tenere conto delle alterazioni contenute in essa. Ergo: A Misoldio corrisponde alla scala di D maggiore suonata a partire dal A.
Per poter avere un riferimento sonoro di tutto questo discorso, vorrei suggerire un piccolo esercizio. Registrate una lunga nota bassa, simile a quella dell’ultimo brano di esempio, e suonate le diverse scale modali in relazione a questa nota di pedale. Possiamo notare che ogni modo ha note caratteristiche che possono suonare un po’ strane all’orecchio. Il motivo risiede nelle nostre abitudini di ascolto. Per esempio, quando sentiamo un accordo maggiore, ci aspettiamo il suono della scala maggiore ionica; quando sentiamo un accordo minore, il nostro udito è abituato a sentire una scala minore naturale eolia. Le note che si discostano da queste nostre abitudini di ascolto ci risultano un pò strane.
Parliamo di “intervalli caratteristici modali”.
Per avere una migliore comprensione dell’argomento, analizziamo di nuovo i nostri accordi estesi al massimo, cioè estesi utilizzando tutte le note disponibili all’interno della nostra scala. Il tutto ci servirà per mettere in relazione le estensioni dell’accordo con i modi ed analizzare le differenze. Il tutto, come vedremo tra poco, sarà indispensabile per l’utilizzo pratico dei modi. Soprattutto nell’improvvisazione.
Analizzando i modi maggiori, possiamo notare queste differenze rispetto al modo ionico:
- Il misolidio ha la settima minore, il modo ionico ha la settima maggiore, il resto rimane invariato.
- Il lidio ha la quarta aumentata (#11), lo ionico la quarta giusta (11).
Nei modi minori, invece, rileviamo queste differenze:
- Il dorico ha la sesta maggiore (13), l’eolio la sesta minore (b13), il resto è identico.
- Il frigio ha la seconda minore (b9), l’eolio ha la seconda maggiore (9), tutte le altre note sono uguali.
Il modo locrio è basato su una triade diminuita, ma al momento non abbiamo ancora affrontato questa tipologia di triade.
Fin qui tutto chiaro! Ora che sappiamo in termini puramente teorici come si costruiscono i sette modi della scala maggiore, non ci resta che mettere in pratica le nostre conoscenze. Come e quando posso usare i modi? Come faccio a sapere quando suonare una determinata scala modale?
I modi possono essere importanti per noi come compositori, ma anche per improvvisare. Cerchiamo di capire, invece, come applicare i modi alle nostre improvvisazioni. In generale possiamo affermare che più informazioni armoniche ha la progressione accordale su cui devo fare l’assolo, più le possibilità di utilizzare diverse scale modali sono limitate.
Ecco alcuni esempi, vi invito a prendere il vostro strumento e a suonare qualche assolo. La backing track che ascolterete non è altro che una lunga nota di G. Quindi per poterci improvvisare sopra, potete usare qualsiasi scala modale di G.
Quindi per questo esempio:
- G Ionico
- G Dorico (Scala di F maggiore suonata a partire da G)
- G Frigio (Scala di Eb maggiore suonata a partire da G)
- G Lidio (Scala di D maggiore suonata a partire da G)
- G Misolidio (Scala di C maggiore suonata a partire da G)
- G Eolio (Scala di Bb maggiore suonata a partire da G)
- G Locrio (Scala di Ab maggiore suonata a partire da G)
Se estendiamo il G della nostra backing track ad un accordo di 7 minore, abbiamo già a disposizione solo i modi minori: cioè G Dorico, G Frigio e G Eolio:
Nella musica funk e soul troviamo spesso accordi minori con la sesta maggiore. Ad esempio accordi min7/13, min7 o min6. Analizzando questi accordi, ci accorgiamo che c’è solo un modo che ha la tredicesima maggiore su un accordo minore: il modo Dorico. Il modo Frigio e l’Eolio hanno la b13. Da questo esempio possiamo capire che il modo Dorico è uno dei più indicati su questa tipologia di accordi. L’esempio riportato fa sempre riferimento a G.
Naturalmente, ciò che abbiamo appena detto vale anche per tutte le altre scale modali. Ad esempio se un groove si basa su G7, allora posso usare il modo Misolidio. Non il modo Ionico e Lidio perché contengono la settima maggiore. Tutti gli esempi fatti finora sono stati strettamente modali, cioè basati sull’improvvisazione su un accordo tenuto fisso tutto il tempo della backing track (una situazione che si verifica spesso nelle jam session). Ma come ci comportiamo in caso di vere e proprie progressioni di accordi?
Anche le progressioni, che consistono in diversi accordi, possono far riferimento ad un modo specifico. Vi ripeto che esistono delle vere e proprie progressioni modali (ho già parlato del workshop di Aggi Berger?).
Consideriamo la seguente progressione di accordi:
Riconoscete la melodia?
II: D I C I G I G/B C :II
A prima vista, si potrebbe pensare che si tratti di un brano in D maggiore. Lo è, ma non in Ionio maggiore, perché se consideriamo gli accordi della tonalità di D abbiamo:
D Em F#m G A Bm C#O
Il C non fa parte degli accordi diatonici della scala di D, quindi dobbiamo chiederci in quale tonalità incontriamo D,C e G maggiore. Come sappiamo, gli accordi maggiori si trovano sul I, IV e V grado. Quindi saranno sicuramente accordi attinti dalla tonalità di G maggiore, che ha i seguenti gradi:
G Am Bm C D Em F#O
La progressione inizia quindi con il V grado della scala di G maggiore o, come si dice in gergo, è “incentrata” sul V grado. La scala costruita sul V grado è la misolidia. Si tratta di una progressione in D misolidio, quindi utilizzeremo le note della scala di G maggiore.
Un altro esempio, Carlos Santana ci manda i suoi saluti:
La progressione di accordi è:
II: Am7 I D7 :II
La domanda che dobbiamo porci è: In quale tonalità incontriamo un accordo di Am7 e uno di D7?
Analizziamo le possibilità :
1. Am7 potrebbe essere un sesto grado, in questo caso saremmo in C maggiore. In tonalità di C, però, l’unico D che troviamo è quello sul secondo grado ed è un Dmin7 (non un D7), quindi questa possibilità va esclusa.
2. Am7 potrebbe essere un terzo grado, in questo caso saremmo in F maggiore e l’unico D che abbiamo è il Dm7 sul sesto grado. Nemmeno questo è il caso giusto.
3. Am7 è quindi un secondo grado e proviene dalla scala di G maggiore. In questo caso avremmo un D7 sul V grado, che è perfetto!
Ergo, ci troviamo palesemente davanti ad una progressione dorica.
Un ultimo esempio, la progressione accordale è la seguente:
II: C I D/C I G/B I Em Em/D :II
In questa sequenza, troviamo essenzialmente quattro accordi: G, C, D ed Em, tutti incentrati sull’accordo di C maggiore, che percepiamo come il nostro accordo di tonica. Gli accordi di cui sopra, si trovano solo in una tonalità cioè G maggiore. Ma poiché il centro tonale della nostra progressione è quarto grado di G, cioè C maggiore, ci troviamo di fronte ad una progressione in C lidio. Useremo quindi le note della scala di G suonata a partire dal C.
Esercizi
Per concludere questo episodio, vorrei proporvi alcuni esercizi pratici per consolidare le conoscenze dei modi:
- Nominare le scale modali di A maggiore
- Quali note compongono? a) D frigio b) E dorico c) G locrio
- Quali sono i nomi delle scale da cui ricaviamo i seguenti modi?a) G misolidio b) B eolico c) E lidio
- Da quale modo proviene la seguente progressione di accordi? II: Am I Bb/A I Gm I Am :II
Le risposte vi aspettano nella pagina successiva!
Soluzioni
- A Ionico, B Dorico, C# Frigio, D Lidio, E Misolidio, F# Eolio, G# Locrio
a) D, Eb, F, G, A, Bb, C
b) E, F#, G, A, B, C#, D
c) G, Ab, Bb, C, Db, Eb, F
a) C maggiore
b) D maggiore
c) B maggiore
- A frigio (gli accordi provengono dalla scala di Fa maggiore)
Questo è tutto per la puntata di oggi. Spero che abbiate scoperto nuovi suoni e possibilità per “colorare” le vostre composizioni e improvvisazioni. Nella prossima puntata ci addentreremo ancora di più nel mondo dell’armonia.
Fino ad allora, buon lavoro!
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