Quando i “Kings of Leon” hanno pubblicato il loro quarto album “Only by the Night” nel 2008, non potevano immaginare che sarebbe stato un vero e proprio successo, con elogi da parte di critica e fan. La band è stata fondata nel 1999 dai quattro fratelli Caleb, Jared, Matthew e Nathan Followhill, provenienti dalla metropoli musicale di Nashville, nel Tennessee.
Dopo il notevole successo del primo singolo dell’album “Sex on fire”, già oggetto di un workshop, l’8 dicembre 2008 esce “Use Somebody”. Anche questa canzone ha conquistato le classifiche e in Australia ha mantenuto la posizione numero 1 per sei settimane. Soprattutto negli Stati Uniti, questa canzone ha contribuito alla svolta e ha aiutato la band a vincere alcuni Grammy, motivo per cui non vogliamo privare nemmeno voi di questo successo.
I fratelli Caleb e Matthew sono gli autori delle tracce di “Kings of Leon”. Dal vivo il tastierista si occupa anche delle chitarre, ma secondo noi potrebbe farlo anche un po’ più spesso. I Kings of Leon utilizzano molti strumenti vintage, e sembra che ci sia una preferenza per le chitarre semi-acustiche. A Caleb, per esempio, piace usare Gibson ES-325, 335 e 137, che suona con amplificatori Vox o Matchless. Matthew, invece, si vede spesso con una Epiphone Sheraton dell’83, che amplifica con il suo Ampeg Reverbrocket.
“Use somebody” è nella tonalità di C maggiore e inizia subito con una chitarra in continua che suona accordi, mentre la seconda chitarra esegue un lick in due parti sulle due corde più alte.
La strofa nasce principalmente dalle armonie dell’intro, a cui si aggiunge il pedal tone D di un organo. Nel ritornello, infine, incontriamo di nuovo la parte introduttiva, con una leggera variazione della parte acuta di chitarra. La seconda chitarra, in sostanza, è difficile da sentire in dettaglio nell’originale. Ed è per questo che mi sono avvalso anche di un video dal vivo. Il ritmo dell’accento annotato è sempre leggermente variato dai chitarristi e anche le parti raddoppiate non sono sempre identiche al 100% dal punto di vista ritmico. Ciò, tuttavia, conferisce all’accompagnamento una grande vivacità.
Il suono di questa canzone è davvero puristico e “old-school”. Lo si ottiene al meglio con un amplificatore relativamente pulito, da tenere discretamente sul filo del rasoio in termini di crunch. Gli amplificatori Fender, Vox AC30 o AC15 sono adatti a questo scopo, in quanto offrono una buona gamma di alti che in questo caso può essere efficace. Per quanto riguarda la chitarra, mi orienterei verso una Les Paul o un modello semiacustico come una Gibson ES335 o una Ibanez AS. Hanno, infatti, un humbucker di media potenza nella posizione del ponte.
E ora buona fortuna con “Use Somebody”!
- Zoom MS-50G+ – Recensione e Prova - 3. Dicembre 2024
- Universal Audio UAFX Evermore Studio Reverb – Recensione e Prova - 2. Dicembre 2024
- Cornerstone Antique V3 Overdrive – Recensione e Prova - 28. Novembre 2024