Quando si tratta di migliorare lo strumento, ci sono diverse opzioni, tra cui cambiare il pickup della chitarra. Queste includono sia modifiche più legate alla messa a punto che altre che hanno un effetto sulla maneggevolezza e sul feeling. Tra queste, l’ottimizzazione della curvatura del manico, dell’action delle corde, del tremolo o anche la sostituzione dei tasti o delle meccaniche. Se si vuole intervenire sul suono, i pickup sono l’obiettivo principale, ma una sostituzione porta davvero al risultato desiderato e valorizza la chitarra?

cambiare i pickup della chitarra

Oggi vogliamo rispondere ad alcune tra le domande che i chitarristi si pongono più spesso quando decidono di investire sul proprio strumento. Abbiamo già parlato dei pickup più volte su Planet Guitar, dalle basi dei pickup, ai nostri consigli per l’acquisto fino a raccontarvene la storia. Oggi vogliamo occuparci di un aspetto diverso: quando e come cambiare i pickup della propria chitarra? 

Pickup chitarra: che cosa sono e a cosa servono

I pickup per chitarra sono dei componenti essenziali che svolgono un ruolo fondamentale nella trasformazione delle vibrazioni delle corde della chitarra in segnali elettrici amplificabili.

Posti sotto le corde o all’interno della cassa armonica, questi piccoli dispositivi sono in grado di catturare il suono prodotto dalle corde e trasformarlo in un segnale elettrico che può essere amplificato mediante l’uso di un amplificatore per chitarra. Oltre ad amplificare il suono, i pickup influenzano notevolmente il timbro e il carattere sonoro dello strumento.

Esistono diversi tipi di pickup, ciascuno con le proprie caratteristiche distintive. In base al risultato che si vuole ottenere è un bene scegliere con cura il pickup da installare su di essa. Ecco perché leggere una guida all’acquisto sui pickup può rappresentare una scelta intelligente per migliorare il suono della propria chitarra.

Ricorda che i pickup sono essenziali per dare vita al suono della chitarra e sono uno degli elementi chiave che consentono ai chitarristi di esprimersi pienamente.

È possibile migliorare le chitarre di bassa qualità?

Se si considerano le chitarre economiche, che di solito costano tra i 150 e i 400 euro, il prezzo è legato spesso anche ai pickup. In questo caso, molti produttori si affidano a modelli propri o li fanno fornire da fornitori poco costosi per mantenere il prezzo della chitarra accessibile.

Senza dubbio, in questi casi è possibile ottenere almeno un leggero miglioramento del suono di base con un upgrade, ma spesso gli altri componenti della chitarra pongono dei limiti naturali. La discussione su quanto influiscano i legni del corpo e del manico sul suono porta sempre a una guerra e non può certo essere dimostrata in modo definitivo e scientifico.

Nella mia esperienza personale, il materiale del manico è sicuramente decisivo, mentre al corpo viene attribuita un’influenza un po’ eccessiva nelle chitarre solid body. Tuttavia, è un dato di fatto che una chitarra che non vibra molto e che non fornisce sostanzialmente un buon punto di partenza può essere migliorata solo in misura limitata da pickup costosi.

I pickup possono riprodurre le sfumature del suono solo se queste vengono trasmesse dallo strumento. In questo caso è importante non investire inutilmente in uno strumento che suona male di per sé, perché i risultati potrebbero essere piuttosto sconfortanti. 

Tuttavia, se i pickup di fabbrica hanno troppi acuti e suonano in modo aspro, o se è vero il contrario e il suono è troppo basso e smorzato, il giusto pickup sostitutivo può risolvere il problema. A questo proposito, la risposta alla domanda posta all’inizio è chiaramente sì, se si hanno aspettative realistiche. Lo strumento suonerà sicuramente meglio, ma una chitarra da 150 euro non si trasformerà in uno strumento da 2000 euro.

Un’ulteriore considerazione riguarda il feeling, una variabile difficile da cogliere nei file audio e nei confronti. Il mio consiglio è quello di iniziare prima con altri componenti, come ad esempio l’utilizzo di potenziometri migliori, la sostituzione del capotasto con uno in osso o in GraphTech, o la regolazione e il fissaggio ottimale del tremolo. Tutto questo è più economico e forse riuscirete già a raggiungere il vostro obiettivo.

Qual è il risultato che si vuole ottenere quando si decide di cambiare il pickup della chitarra?

Le prime domande da porsi quando si sostituisce il pickup di una chitarra che di base suona bene sono: cosa non mi convince? Cosa voglio ottenere? Vale la pena cambiare pickup di una chitarra se si desidera adattare le caratteristiche del suono, l’uscita, la risposta alla dinamica, i rumori di fondo e le opzioni di commutazione alle proprie esigenze personali. I single coil si comportano in modo diverso dagli humbucker e i pickup passivi differiscono dai modelli attivi. 

Modelli tipo Strat/Tele

Configurazione tipica di una Strat
Configurazione tipica di una Strat
Configurazione tipica di una Tele

Se possedete una Stratocaster o una Tele, ma volete un suono rock grosso da utilizzare per le ritmiche, ha senso sostituire il single-coil al ponte con un humbucker, ad esempio. In questo caso, è possibile utilizzare un humbucker in formato single-coil, oppure sostituire il battipenna con un modello HSS o HS e installare un humbucker full-size.

Quest’ultima soluzione, tuttavia, è talvolta accompagnata da un lavoro di fresatura del corpo. In questo caso bisogna considerare che influisce anche sulla quarta (o nel caso di una Tele la seconda) posizione di commutazione della chitarra, perché un humbucker splittato non suona 1:1 come un vero single coil. Un’altra alternativa potrebbero essere i pickup attivi, di cui parleremo più avanti. Ma non c’è nulla che impedisca di rimanere con i single coil standard e di ottenere una maggiore potenza di uscita o di enfatizzare alcune frequenze scegliendo un modello appropriato. Tratteremo anche questo argomento nel prossimo punto.

Modelli tipo Les Paul

Tipica configurazione di una Les Paul

I modelli tipo Les Paul sono solitamente dotati di due humbucker. Il mercato offre vari pickup a bassa uscita che si rifanno ai suoni della fine degli anni ’50, ma anche modelli ad alto gain che si usano nel rock e nel metal. I moderni musicisti metal utilizzano spesso pickup attivi, che offrono un gain ancora maggiore con un rumore di fondo più basso e un feedback migliore. 

A questo punto, va detto che l’idea di pickup ad alta potenza di uscita e delle versioni attive nasce in un’epoca in cui gli amplificatori fornivano riserve di gain nettamente inferiori a quelle di oggi. Inoltre, i chitarristi avevano rack delle dimensioni di un frigorifero che erano soggetti a rumori di fondo non indifferenti.

A questo proposito, una potenza d’uscita media o un sistema passivo con un amplificatore adeguato possono essere perfettamente sufficienti per realizzare il proprio ideale sonoro. Inoltre, è possibile rimanere flessibili dal punto di vista stilistico. L’idea di sviluppare i single coil in formato humbucker è stata presa in considerazione. Il P90 si è imposto come una via di mezzo timbrica tra humbucker e single coil.

Modelli tipo Superstrat

Tipica configurazione Superstrat

I moderni modelli Superstrat sono solitamente dotati di una configurazione HSS, il che significa voler combinare il feeling esecutivo di una Strat con il timbro grosso e dinamico di una Les Paul. Quando si sceglie una configurazione HSS, è importante scegliere pickup che si armonizzino bene tra loro. Un humbucker ad alta uscita al ponte può facilmente schiacciare i single coil a bassa uscita nelle posizioni del centro e del manico, oltre a non riuscire a ottenere un suono soddisfacente nella posizione 4. 

A partire dagli anni ’80, gli HSH si sono diffusi nelle Superstrat, come quelli presenti nei modelli Ibanez JEM, RG o Charvel Guthrie Govan. Questa configurazione può essere implementata bene anche con una fresatura del corpo HSS standard utilizzando single coil in formato humbucker.

Cambiare il pickup della chitarra: ecco come farlo in base al tipo e al sound

Per ottenere il suono desiderato, a volte non è nemmeno necessario cambiare il tipo di pickup da single coil a humbucker o viceversa. Anche all’interno di una stessa tipologia, ci sono abbastanza modelli alternativi con caratteristiche molto diverse che possono essere riassunte grossomodo in alcune categorie.

In questo caso l’abbondanza di modelli è davvero sconfinata ed è importante tenere presente che esistono molte sottili sfumature e versioni intermedie. Se ti interessa, puoi anche leggere le nostre recensioni riguardanti Hifi Duet o Pickup Gibson 2024.

Single coil

Per capire quali sono i suoni dei single coil esistenti, è necessario dare un’occhiata più da vicino alla storia di questo genere di pickup.

I single coil dei primi anni ’50 e della metà degli anni ’60 mostravano una forte disomogeneità di materiali nei magneti. A causa della scarsità di cobalto, venivano utilizzati magneti Alnico 2, Alnico 3 e, più tardi, Alnico 5. I primi due hanno un contenuto di cobalto inferiore, il che porta a un’uscita significativamente più bassa e a enormi differenze nel suono. 

Anche la resistenza in corrente continua (DCR), che spesso viene erroneamente considerata come una guida molto approssimativa all’uscita, era incostante dagli anni Cinquanta alla metà degli anni Sessanta: negli anni Cinquanta si potevano trovare modelli con DCR compresa tra 5,5 e 6,5 kOhm, mentre i pickup della fine degli anni Cinquanta e della metà degli anni Sessanta tendevano a collocarsi all’estremità superiore di questo spettro.

Questa circostanza era dovuta più al caso che alla progettazione, poiché non esistevano contatori di avvolgimenti e il “filling” era più che altro a occhio. Dall’inizio alla metà degli anni ’60, il numero di avvolgimenti era più basso e di conseguenza anche la DCR, che era in media di 5,7 kOhm. A causa di questa tendenza, i pickup di questo periodo tendono a suonare più “caldi” e con una gamma media più ampia rispetto ai modelli tipici della fine degli anni ’50 e dell’inizio degli anni ’60. 

Dalla metà degli anni ’60 in poi, si passò dal rivestimento del filo di avvolgimento “Formvar” a quello “Plain-Enamel”, che ha uno spessore isolante più sottile e genera un’induttanza leggermente inferiore con lo stesso numero di avvolgimenti.

Sempre a partire dalla metà degli anni ’60, i pickup tendevano a suonare un po’ “brillanti” e la risposta in frequenza era caratterizzata da una maggiore componente di acuti. Questa situazione si protrarrà fino agli anni ’70, quando la DCR si attesterà su valori di poco inferiori a 6 kOhm. Dall’inizio degli anni ’80 in poi, i pickup X1 di Fender, ad esempio, avevano un avvolgimento molto più alto e una media di 7,4 kOhm. 

In sintesi, si può dire che i single coil che utilizzano Alnico 2 o 3 o che hanno un numero inferiore di avvolgimenti offrono un’uscita inferiore. Questo si riflette in una gamma media piuttosto debole, un suono squillante, cristallino, più “pulito” e di solito più ricco di alti. Un numero maggiore di avvolgimenti o l’uso di Alnico 5 e di magneti più grossi o più lunghi comportano una maggiore induttanza, che si traduce in una minore quantità di acuti, che l’orecchio percepisce come una gamma media “extra”. 

I pickup orientati al suono anni ’50 alla Hank Marvin, Eric Clapton o Buddy Holly sono, ad esempio, il Seymour Duncan SSL-1, il Bare Knuckle Apache o il Leosounds Vintage Player 1956 Classic. Chitarristi come Mark Knopfler, Rory Gallagher o Richie Blackmore sono sinonimo di sound anni ’60. I modelli single-coil tipici degli anni ’60 sono il Fender Custom 69, il Fender Pure Vintage 65, il LeoSounds Fireball, il LeoSounds Vintage Player 66 o il Seymour Duncan Antiquity II Surfer. 

Se si desidera un suono un po’ più caldo e con ancora più medi, si finisce per ottenere il “suono texano”, conosciuto grazie a musicisti come Stevie Ray Vaughan.

In questo caso, ovviamente, il Texas Special di Fender è in prima posizione, ma anche il Seymour Duncan Antiquity Texas Hot o il Vintage Player Stevies 59. I modelli Texas Special o Overwound sono di solito variazioni delle versioni standard, che di solito hanno più avvolgimenti. In questo caso è importante notare che: nel rock si punta molto sulle medie frequenze, mentre per i suoni funky è meglio optare per una gamma media contenuta.

Humbucker in formato single coil

Se cercate humbucker in formato single coil, troverete versioni estremamente “calde” con un’uscita elevata, come i Seymour Duncan Hot Rails o i DiMarzio Fast Track 2.

Con un’uscita un po’ più contenuta, ma comunque molto potente, sono ad esempio il DiMarzio Chopper, che tra l’altro offre anche un ottimo suono splittato, o il Seymour Duncan JB Jr. Più moderati invece sono il Seymour Duncan Lil 59, che si basa sui modelli PAF delle Gibson del passato, così come il Lil’ Pearly Gates o il Cool Rails. Un mio consiglio personale per tutti gli utenti che cercano un’uscita minore e un humbucker simile a un single-coil è il DiMarzio Cruiser. Questo pickup ha un suono davvero straty” e “glassy” ed è spesso utilizzato, ad esempio, da Andy Timmons.

Humbucker

Anche gli humbucker possono essere suddivisi grosso modo in modelli degli albori con potenza di uscita medio-bassa e varianti più moderne ad alto gain. La prima categoria si basa solitamente sui primi PAF Gibson, acronimo di “patent applied for”. Modelli famosi sono, ad esempio, il Gibson Classic ’57, il PAF ’59 di DiMarzio, The Mule di Bare Knuckle, lo Spirit of 59 di Amber o il Pearly Gates ’59, nonché il Seth Lover di Seymour Duncan. Questi oggetti sono meravigliosi a tutto tondo e fanno un ottimo lavoro in tutti i generi. 

Con una resa maggiore troviamo, tra gli altri, i DiMarzio PAF Pro, Air Zone o Norton, i Seymour Duncan JB, Custom Custom o i Bare Knuckle Holydiver. Questa selezione si rivolge ai musicisti che preferiscono un sound moderno alla “hot rod Marshall” e che si trovano perfettamente a proprio agio nella gamma hard rock e metal anni ’80. 

I veri humbucker ad alto gain sono ancora più potenti. Si rivolgono principalmente ai metallari che preferiscono un design passivo a uno attivo. I modelli più popolari sono il Painkiller o l’Aftermath di Bare Knuckle, l’Invader e il Duncan Distortion di Seymour Duncan o l’X2N e il Super Distortion di DiMarzio.

P90/P94

Pickup P94

Sviluppato da Gibson nel 1946, il P90 è una via di mezzo tra un single coil e un humbucker in termini di suono, anche se tecnicamente è un single-coil. I pickup P90 hanno uno chassis più grande rispetto ai single coil e generano un suono più voluminoso, pieno e rotondo, offrendo più alti a differenza degli humbucker.

Gli alloggiamenti del P90 sono disponibili nelle versioni Soapbar o Dogear, ma se volete sostituire un humbucker standard nella vostra chitarra senza eseguire una fresatura, potete anche optare per la versione P94. Tra gli utilizzatori famosi del P90 troviamo Bob Marley, David Gilmour, Leslie West dei Mountain o, tra i musicisti contemporanei, Jared James Nichols. 

Rappresentanti di questo genere sono, ad esempio, il Seymour Duncan Phat Cat o il Vintage P90, il P94 Crosser di Leosounds, l’Old Guard di Bare Knuckle o il Vintage P-90 di DiMarzio.

A proposito, anche i pickup grossi della Jazzmaster vengono spesso confusi con i P90, ma si tratta di un genere di single-coil separato.

Pickup attivi

Pickup attivi – Fishman Fluence

Questi modelli richiedono una fonte di alimentazione, che di solito è fornita da una batteria da 9 V inserita in un vano aggiuntivo. I pickup attivi hanno un’impedenza più bassa e sono dotati di circuiti di preamplificazione, quindi producono un’uscita molto più elevata rispetto ai loro corrispettivi passivi. Grazie a questo design, la sensibilità al ronzio e al rumore di fondo è minore e vi è anche la possibilità di incorporare un controllo di tono attivo, che aumenta ulteriormente la flessibilità. 

Il design attivo era molto popolare tra i chitarristi da studio, soprattutto negli anni ’80, che spesso disponevano di rack con effetti soggetti a interferenze. I chitarristi metal, in particolare, preferivano questa versione perché spingeva lo stadio d’ingresso degli amplificatori per chitarra in modo più deciso rispetto ai modelli passivi.

Ma anche chitarristi come David Gilmour o Steve Lukather utilizzano o utilizzavano pickup attivi. Gli svantaggi di questo design sono, da un lato, l’alimentazione, che di solito richiede una fresatura aggiuntiva per il vano batteria. Dall’altro, il prezzo d’acquisto più elevato e le limitazioni nella dinamica e nella risposta al tocco che spesso devono essere accettate. 

I pickup più comuni di questo tipo provengono da EMG, ad esempio, come i modelli 81 o 85, ma anche da Seymour Duncan o Fishman. Con la serie Fluence, quest’ultimo produttore ha introdotto sul mercato un pickup attivo dal suono più vicino a quello dei pickup passivi, dotato di una batteria posteriore che può essere ricaricata tramite USB.

Single coil Hum Cancelling

Single coil Hum Cancelling

Se vi piace il suono di base dei single coil ma volete eliminare il ronzio, il mercato offre anche single coil con cancellazione del ronzio, come il DiMarzio Area ’61 o la serie Fender Noiseless. Questi pickup funzionano solitamente con una bobina aggiuntiva la cui polarità è invertita e quindi tecnicamente rientrano in genere nella categoria degli humbucker. Il suono è di rado assolutamente identico a quello dei single coil veri e propri, ma offre un’ottima imitazione.

I circuiti: ecco le tipologie da poter scegliere

Modificando il circuito, è possibile rendere i modelli di chitarra più flessibili o adattarli al suono ideale desiderato. Vediamo, dunque, le opzioni che si possono scegliere.

Splitting

Un’opzione è lo split degli humbucker, che non genera il suono di un vero single-coil, ma almeno può essere orientato verso quella direzione. Questo può essere fatto con uno switch a levetta o un potenziometro push/pull sulla chitarra ed è persino standard su molti modelli. 

Una modifica popolare per i modelli Les Paul è quella di sostituire la posizione centrale con un suono split. Sulle alcune Les Paul, questa posizione dell’interruttore combina la posizione del manico e quella del ponte, che risulta un po’ più brillante e meno ingombrante grazie al suono split. Tuttavia, non funziona bene con tutti gli humbucker. Anche in questo caso, è necessario trovare i modelli giusti.  

Serie/Parallelo

Ibanez AR2169 con switch serie/parallelo

Negli humbucker, entrambe le bobine sono collegate in serie di default. Una popolare alternativa sonora è la modalità parallela, che si può attivare, ad esempio, sull’Ibanez Artist.

In questo caso, le due bobine funzionano fondamentalmente come due single coil in posizione intermedia, ma l’effetto di cancellazione del ronzio rimane. La potenza di uscita è ridotta di circa il 30% e il suono è più trasparente e meno profondo. 

Con i single coil è possibile anche l’inverso: se, ad esempio, il pickup al ponte e quello centrale di una Strat sono collegati in parallelo in posizione 2 e si genera un bel suono cristallino e nitido, il cablaggio in serie può dare luogo a un suono simile a quello di un humbucker che non emette ronzio. In questo caso, potrebbe anche essere possibile passare dal circuito standard della Strat a quello in serie per mezzo di uno switch o di un potenziometro push-pull, in modo che il circuito originale rimanga come alternativa.

Out of Phase (fuori fase)

Il sound “Out of Phase” è stato reso famoso da chitarristi come Brian May dei Queen e Peter Green dei Fleetwood Mac. Sono necessarie due o più bobine, una in fase e l’altra completamente o per metà fuori fase. Questo può essere ottenuto meccanicamente ruotando la polarità del pickup, come nel caso di Peter Green, ma anche elettronicamente ruotando la fase, che può anche essere commutata. Il risultato è un suono molto “vuoto”, povero di bassi e sottile, che tuttavia può avere un grande fascino, soprattutto se distorto.

Coil Tapping

Il Coil Tapping si riferisce principalmente ai single coil. In questo caso il segnale viene intercettato al centro della bobina, per così dire, riducendo la potenza del pick-up, perché più giri di cavo ci sono, maggiore è la potenza.  Questo può essere realizzato anche con potenziometri push/pull o switch a levetta. Soprattutto con i single coil ad alta uscita, questa variante ha senso per ottenere il suono di un single coil vintage. 

Come cambiare i pickup della chitarra: guida per sostituirli

Saldare i pickup o addirittura un intero circuito elettrico è certamente un argomento complesso, poiché esistono diversi circuiti e, naturalmente, anche diversi tipi di pickup.

Per questo motivo, queste brevi istruzioni hanno il solo scopo di illustrare i passaggi necessari per sostituire un single coil in un battipenna già esistente e completamente configurato.

A questo scopo ho utilizzato un battipenna Strat con tre single coil e uno switch a tre vie.

Fase 1 – Rimuovere e fotografare il battipenna

Prima di tutto, il battipenna viene rimosso e il cablaggio sul retro viene fotografato (basta un cellulare). In questo modo, il circuito originale può essere facilmente ricomposto in un secondo momento. L’impianto elettrico per lo switch dei pickup è di solito collegato alla presa jack e a un cavo di massa sul blocco del tremolo.

Per evitare di danneggiare la vernice e la chitarra durante la saldatura del nuovo pickup, è opportuno mettere un panno tra la chitarra e il battipenna.

Il battipenna prima del cambio
Nuovo pickup

Fase 2 – Dissaldare il vecchio pickup

Ora è il momento di dissaldare il vecchio pickup. Mentre gli humbucker hanno solitamente quattro fili, i single coil ne hanno solo due. Il cavo “hot” che trasporta il segnale, che è saldato al selettore del pickup, e il cavo di massa, che è collegato al vano di alloggiamento dei potenziometri. Di norma, i cavi “hot” del pickup sono di colore bianco o rosso, mentre il cavo di terra è isolato e di colore nero. Tuttavia, non bisogna fidarsi dei colori dei cavi, ma consultare la descrizione del produttore del pickup per essere sicuri. 

Fase 3 – Fissare il punto di saldatura e saldare il nuovo pickup

Ora tiriamo fuori dall’imballo il single coil di ricambio e possiamo avvitarlo al battipenna. Se il cavo è troppo lungo, è possibile accorciarlo un po’, ma bisogna tenere conto di una certa “riserva”. Quindi spellare le estremità del cavo da saldare. Ora saldiamo il cavo rosso “hot” al selettore del pickup, esattamente nel punto in cui era collegato il precedente single coil. 

Saldare il collegamento di terra dov’era inizialmente è probabilmente la parte più difficile del nostro progetto. Poiché la zona dell’involucro contenente i potenziometri dissipa molto calore, è necessario un saldatore potente. Alcuni consigliano addirittura di limare l’area in modo che la saldatura abbia più “presa”.

Sono utili anche i saldatori con una punta larga, in modo che il calore venga trasmesso meglio al punto di saldatura. Se avete il lusso di avere una saldatrice a temperatura regolabile, potreste scegliere temperature comprese tra 350 e 400 °C.

La prima cosa da fare è fissare un “punto di saldatura”, cioè una goccia di stagno, su cui poi saldare il cavo di terra del nuovo pickup o dei pickup. A tal fine, riscaldare nuovamente il punto di saldatura e spingere i cavi nella saldatura calda.

Passo 4 – Collegare e testare

Prima di reinstallare il battipenna e mettere le corde nuove, è necessario verificare il funzionamento del circuito. A tale scopo, è sufficiente collegare un cavo e toccare brevemente e con cautela i poli con un cacciavite.

Ad esempio, passando anche per le varie posizioni del pickup.

Vista del battipenna completato

Pickup chitarra: ecco alcuni esempi sonori

I seguenti esempi sonori vanno ovviamente presi con le pinze, poiché non ho potuto installare tutti i pickup nello stesso modello di chitarra. Questo è solo per darvi un’idea approssimativa del suono dei diversi tipi. Per i suoni puliti uso un Fender Bassman e per i suoni crunch un Marshall Plexi.

a) Single Coil in stile anni ’50 – Fender Strat con Leosounds Vintage Player 1956 Classic 

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Clean – Ponte e manico
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Crunch – Ponte e manico

b) Single Coil in stile anni ’60 – Fender Strat con Leosounds Fireball

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Crunch – Ponte e manico

c) Humbucker in stile 59 – Maybach Les Paul con Amber Spirit of 59

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Clean – Ponte e manico
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Crunch – Ponte e manico

d) Humbucker moderni – Ibanez AZ con Seymour Duncan Hyperion

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Crunch – Ponte e manico

e) P90 – Les Paul con Leosounds P94 Crosser

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Clean – Ponte e manico
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Crunch – Ponte e manico

f) Pickup attivi – Ibanez RG con Fishman Fluence Modern

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Clean – Ponte e manico
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Crunch – Ponte e manico

Con questo vi auguro divertirvi a mettere le mani in pasta e riuscire a decidere quale sia il pickup giusto per voi!

Emanuele Pellegrino